Naviglio pavese

aria di casa
naviglio pavese
Approfittando di una giornata di ferie passata dai miei è stato bello tornare a correre, dopo qualche anno, sull'alzaia del naviglio pavese. Un lungo rettilineo che costeggia il canale e che, partendo dalla darsena di Milano, raggiunge Pavia dopo trentina di chilometri, quello che ormai da più di vent'anni è il percorso della gara che collega le due città lombarde.
Una lunga striscia d'asfalto, che per molti tratti è riservata ai soli mezzi agricoli diventata, ovviamente, "terra di conquista" per runners e ciclisti.
Con il solo obiettivo di incrementare autonomia e ritmo sono partito senza avere un'idea precisa di dove porre il giro di boa ma con una sola certezza: direzione Milano.
La giornata non è caldissima ma la temperatura è comunque intorno ai 28° e, ad essere sinceri, partire alle quattro e mezza del pomeriggio non è la cosa più intelligente da fare.
Eppure nostante il clima, il passo che riesco a tenere è decisamente "allegro", almeno per i primi 40 minuti. Poi, ovviamente, la stanchezza comincia a farsi sentire e il ritmo cala di conseguenza. Ma forse neanche troppo.
Poco più di 16 chilometri in un'ora, 12 minuti e spiccioli. Secondo me, niente male.