Ripetute, ancora

seratona, ah no, mattinatona ripetute
ripetuteIn questi anni il mio atteggiamento verso la corsa è decisamente cambiato e con il passare del tempo sono riuscito in tutto quello che, forse per una questione di testa, pensavo di non essere in grado di fare. Non mi riusciva di correre alla mattina e ho imparato a farlo. Mai a digiuno e via di corsa appena sveglio. Non più di un'ora a stomaco vuoto, e invece di corsa per 21 chilometri. Solo d'estate per evitare l'afa del tardo pomeriggio e invece in strada anche quando fa freddo ed è ancora buio. Tutto tranne le ripetute. Già poco digeribili di sera, figuriamoci di mattina. Questo almeno fino ad oggi.
Saltato l'appuntamento della domenica, con il lunedi sera già impegnato e con la probabilità di saltare anche l'uscita del martedì, mi sono dovuto rassegnare all'idea di sfatare anche l'ultimo "tabù". Il tempo di un passaggio alla moglie in stazione per il treno e via in strada direzione parco. Il tempo non promette niente di buono, ma almeno la temperatura sembra perfetta per il supplizio che mi appresto ad affrontare. La gambe girano bene, e nonostante tutto, la voglia non manca. L'ideale sarebbe arrivare a 8 ripetute da un minuto, ma correrne almeno 6 sarebbe già un buon risultato.
Alla quarta però, non ne ho proprio più e decido che, forse, è meglio accontentarsi. Continuo nel parco per un altro giro e imbocco poi, la strada di casa per gli ultimi chilometri. Bello scoprire, analizzando i dati del garmin, di aver corso comunque le ripetute ad un buon ritmo e di aver fatto il "viaggio" di ritorno tutto in progressione.
Non ci si può proprio lamentare.