Trecentoventi e rotti

quasi come arrivare a rimini
Trecentoventi e rotti
Gennaio finalmente archiviato e con esso un consistente, per quel che mi riguarda, numero di chilometri portati a casa. Dai (quasi) ventuno nel primo giorno dell'anno al 6x1000 di ieri sera. Oserei dire un mese proficuo. La stanchezza, e non mi riferisco solo a quella fisica, comincia però a farsi sentire.
Neanche arrivati al giro di boa e di quest'inverno, forse anche peggiore di quello passato, io non ne posso davvero più. Uscire dal lavoro e trovare gli ultimi "scampoli" di luce non riesce ancora ad addolcire l'idea, una volta a casa, dell'ennesima ora da passare in strada con i soliti ingredienti: temperatura prossima allo zero, illuminazione artificiale, e occhi spalancati per evitare di farsi "stirare" da automobilisti distratti.
E tutto questo con un unico scopo: arrivare pronto all'appuntamento nella città eterna.
Strana categoria quella del "runner", sempre a lamentarsi. Troppo freddo d'inverno, troppo caldo d'estate.
Mai contento.