9° Corripavia

9° corripavia: bella e impegnativa
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A soli quindici giorni dall'appuntamento a "Riva degli Schiavoni" niente di meglio che approfittare della mezza in calendario a Pavia per provare a correre con un ritmo che in solitaria difficilmente avrei la forza (mentale) di tenere. Sveglia come in un normale giorno lavorativo e poco dopo le sette in macchina pronto per la settantina di chilometri che mi separano dalla citta delle 100 torri.
Cielo terso e temperatura che, man mano che mi avvicino alla destinazione, al posto di salire scende.
Strade praticamente deserte e in una cinquantina di minuti devo solo preoccuparmi di lasciare la macchina in uno dei parcheggi consigliati dall'organizzazione.
Quattro chiacchere con i "compagni" di squadra e una volta sbrigate le solite pratiche (pettorale, cambio e deposito borsa) in strada per un riscaldamento che, vista la temperatura, si possa definire tale.
Una ventina di minuti al piccolo trotto poi il tempo di posizionarmi sotto il gonfiabile e, con qualche minuto d'anticipo, è di nuovo competizione.
La partenza è addirittura esagerata e il primo chilometro, facilitato dalla pendenza di corso "Strada Nuova", viene archiviato in 3 e 43". Ritmo che, saggiamente, decido di abbandonare prima di "infilare" il Ponte Coperto che ci permette di attraversare il fiume e percorre qualche chilometro nel quartiere di Borgo Ticino prima di ripassare nuovamente il ponte e tornare a correre il resto della gara dalla parte della riva sinistra.
Tra alti e bassi il chilometri passano e nonostante tocchi prestare molta attenzione a dove si mettono i piedi (per evitare danni dovuti al pavè sconnesso) riesco anche ad apprezzare il paesaggio, per niente noioso, offerto dalla città lombarda.
Primi dieci sotto appena sotto i quaranta e brillantezza che comincia a venir meno. Una decina di posizioni perse e tanta fatica sino al ristoro del 15°.
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Giusto il tempo di uno scambio di battute con quella che da li a pochi chilometri diventerà la prima delle donne e una volta rimasto nuovamente solo con i miei pensieri a caccia dell'obiettivo della giornata: migliorare Monza e se possibile scendere sotto gli 85'. Obiettivo che, con l'avvicinarsi del traguardo, sembra davvero alla mia portata. Diciotto, diciannove, i secondi scorrono e ad occhio sono in perfetta media.
Ventesimo e a due passi dal gonfiabile posto all'arrivo ennesima deviazione per arrivare ai fatidici ventuno.
Di nuovo in "Strada Nuova" e ultimi trecento metri a combattere contro il tempo.
Che soddisfazione poi guardare il display del garmin e vedere che, anche se per pochi secondi, l'obiettivo è stato centrato.