5.30 2013

mamma, quanta acqua
5.30
Riuscire a spiegare agli altri cosa può spingere una persona a puntare la sveglia alle 4.00 di una normale giornata lavorativa per andare a correre risulta spesso difficile. Spiegare poi di farlo sapendo che, con tutta probabilità, toccherà pure correre con la pioggia è praticamente "mission impossible". Quindi inutile provarci soprattutto se la pioggia è accompaganta dal vento e la temperatura si aggira intorno ai 6° nonostante manchino meno di trenta giorni.alla prossima estate. Sveglia, caffè, vestizione e in macchina direzione Milano con Giove Pluvio che continua a scaricare sulla strada il suo carico di pioggia. 
Meno di mezz'ora e sono già parcheggiato davanti al Castello Sforzesco ad ascoltare la radio in attesa di trovare il coraggio di abbandonare il tepore della macchina. Cinque e un quarto in Via Dante a prendere freddo e dopo quindici minuti lo start, puntualissimo, dato dall'onnipresente Silvio Omodeo, speaker storico della Stramilano. 
L'idea di partenza sarebbe stata anche quella di prendersela comoda visto lo spirito della "competizione" ma considerato il clima e la temperatura decido di optare per un più pratico "primafiniscomeglioè". Via Montenapoleone, via della Spiga, via Sant'Andrea. 5.30E poi Piazza San Babile, Corso Vittorio Emanuele e il Duomo, prima di imboccare via Dante dove ci attende il ristoro finale a base di fragole e ciligie. Fantastica la città a quest'ora. Più o meno come anni fa veniva descritta dai telegiornali ad Agosto: un deserto. Semafori ancora lampeggianti, qualche vigile a presidiare gli incroci per garantire la nostra incolumità e macchine e pedoni che si possono contare sulle dita di due mani.
E poi noi. Padroni della città.
Cinque chilometri e trecento metri alle cinque e trenta di un normale giorno lavorativo.