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quando la sera prima ti dimentichi di caricare il garmin....
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Nemmeno il tempo di godermi la soddisfazione per le ripetute sul Piccolo Stelvio che arriva la prima debacle. Stesso giro e stessi chilometri archiviati la mattina di capodanno con il medio, incrementato a diciotto chilometri, da fare a RM+5%. Solito riscaldamento e poi via a quattroetrenta.

Spingo, o almeno credo di farlo, ma non è giornata e il Garmin, impietosamente, me lo conferma. Provo ad insistere ma il passo non aumenta. Inutile, a questo punto, continuare a farsi del male. Imposto una velocità più consona e porto a casa almeno la metà dei chilometri preventivati posticipando alla domenica l'ultimo "lavoro" della settimana. Stesso programma del sabato: un paio di chilometri di riscaldamento, diciotto a RM+5% e il resto a piacere.

Irritante scoprire, una volta acceso, di essermi dimenticato di caricare il garmin. E una volta abituato alla tecnologia tornare indietro diventa, per quel che mi riguarda, alquanto difficile. Perchè se per mettere insieme un certo numero di chilometri servono solo un paio di gambe, per farlo rispettando quanto richiesto dalla famigerata tabella serve una sensibilità che, forse, non mi appartiene. Ma ormai il danno è fatto. Satelliti agganciati e via per il riscaldamento. Ma la compagnia del Garmin dura ben poco. Meno di nove minuti e il giocattolo mi abbandona.

Rassegnato decido comunque di provarci portando il ritmo a quello che, a sensazione, mi sembra il più vicino possibile a quanto richiesto. Sole, cielo azzurro e temperatura, ancora una volta, sopra le medie stagionali. Almeno tre buoni motivi per completare quanto iniziato. Le gambe girano meglio di quanto hanno fatto al Sabato ma non ho la più pallida idea di come sto andando. Faccio fatica, ma non sono "impiccato", anzi.

Termino la prima parte ripassando sotto casa e la tentazione di infilare il cancelletto è grande. Ma la giornata è di quelle invitanti e sarebbe un peccato non approfittare. Decido, quindi, di proseguire "direzione parco" affollato come in una qualsiasi domenica primaverile. E una volta archiviati il solito paio di giri non resta che invertire la rotta e riprendere la strada di casa nella più totale "ignoranza".

Cosa aggiungere, una volta fatto quattro calcoli, quando scopri di essere riuscito a portare a termine il "compitino" appena un paio di secondi sopra a quanto richiesto ?
"Cu..", ops fortuna, volevo dire tanta fortuna.