Deejay Ten in viola

toccata e fuga nel granducato
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E siamo a tre. Anche la DeejayTen versione gigliata sta diventando una piacevole abitudine. Partenza con il primo Frecciarossa e rientro a casa prima delle quindici. Toccata e fuga.
Arrivo in Santa Maria Novella già in abiti da "lavoro", corsetta sino a Santa Croce. ritiro pettorale, cambio maglia, consegna borsa e alle 8.45 già pronto per un breve riscaldamento in Lungarno delle Grazie. Giusto una decina di minuti prima di entrare in Piazza dell Signoria dove è posta la partenza alla "conquista" di un posto di categoria. E con il Trio ad intrattenere la piazza in un attimo arrivano le nove e trenta quando, con un colpo di pistola, un infortunato Linus da il via a questa quinta edizione dell'edizione in viola della DeejayTen.
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Via Calzaiuoli a cannone per districarsi dal traffico e una volta circumnavigato il Battistero ricollego il cervello adeguando l'andatura ad un ritmo più sostenibile. Piazza della Repubblica, via Della Vigna Nuova e, una volta attraversato il fiume passando sul Ponte alla Carraia, il lungo rettilineo che conduce a Porta Romana prima di imboccare la lunga salita del Viale Machiavelli dove ovviamente tocca pagare dazio portando il passo abbondantemente sopra i 4' al chilometro. deejayten
Scollinamento al quinto e, aiutato dalla pendenza, di nuovo in spinta. Al sesto Piazzale Michelangelo e la sua spettacolare vista sulla città. E qui servirebbe una sosta. Giusto un paio di minuti, ma non per riprendere fiato, semplicemente per godersi il panorama. Manca poco. Il percorso è stato modificato e una volta terminata la discesa a naso, di chilometri da correre, ne rimangono un paio. Sto bene e continuo a spingere. E il garmin me lo conferma. Di nuovo oltre l'Arno su Ponte San Niccolò e ultimi settecento metri senza troppi calcoli chiudendo i (quasi) nove chilometri in Lungarno delle Grazie sotto i trentacinque.
Anche stavolta (finchè dura) #tantaroba.