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XX Run Tune Up
Da dove comincio ? Dalla fine ovviamente: una manciata di secondi sopra i 100 minuti. M
eglio di Vittuone ma soprattutto nessuna crisi anche se devo ammettere che al 20 ho cominciato a vedere tutti i Santi del calendario. 
Sveglia ad orario improponibile e in appena una trentina di minuti sono parcheggiato sotto il Pirellone pronto a prendere il treno delle 5e40.

Una passeggiata di un migliaio di metri ed eccomi in Piazza Maggiore per le solite formalità: ritiro pettorale, cambio d'abito e consegna borsa al deposito dove ho modo di litigare con la simpatica addetta che non ne vuole sapere di prendere lo zaino se non è nella piccola sacca predisposta dall'organizzazione.  In qualche modo riesco a farci stare tutto (meno male che il meteo non promette pioggia e non mi sono dovuto portare la scarpe di ricambio) e dopo aver consegnato il "pacco" ho solo da far passare il tempo prima di ingabbiarmi in attesa dello start previsto, per la 21k, alle 8 45.
XX Run Tune Up - percorso

Il cielo è coperto ma le previsioni vengono rispettate e del fastidioso vento che ci ha accolto una volta usciti dalla stazione non c'è più traccia.

Otto e quarantacinque e si torna protagonisti. La strada è in leggera pendenza e le gambe ne traggono subito beneficio ma il 4e25 visualizzato dal Garmin non promette niente di buono. Tocca darsi una calmata per non ripetere il risultato di quindici giorni fa.

Difficile non farsi condizionare dagli altri ma bisogna provarci. Vengo superato a destra e a manca ma non me ne curo e vado per la mia strada.  Strada che una volta imboccato il sottopasso nei pressi della stazione ci porta ad uscire dal centro abitato. Niente a che vedere con la versione estiva che si correva a settembre tutta in città. Per me è  tutto nuovo e quello che vedo non è particolarmente interessante e allora cerco di agganciarmi ad un simpatico trenino che sembra alla mia portata. I chilometri passano abbastanza monotoni e le uniche botte di vita sono diversi sovrappassi e sottopassi per superare autostrada e ferrovia. Il trenino al ristoro del decimo me lo perdo e rimasto da solo provo ad andare per la mia strada cercando di mantenere  i 4e45.  

XX Run Tune Up
Due terzi di gara sono ormai archiviati e posso cominciare il mio personale conto alla rovescia. Vittuone sembra lontana anni luce e posso davvero pensare in grande (si fa per dire). Non manca molto e buttando un occhio a quanto visualizzato dal garmin sarebbe anche possibile fare quattro calcoli ma a giudicare dalla differenza tra il Lap automatico e i cartelli posizionati a bordo strada potrei solo ottenere una cocente delusione. 

E allora si va finché ce n'è. Come sempre. 18, 19, 20 manca davvero poco ma io comincio a soffrire più del dovuto. Sono stanco, molto, ma provo comunque ad insistere confortato dal gps e da quanto poco manchi al gonfiabile in Piazza Grande. 

Solito sprint finale ed Endu ad indicare una manciata di secondi sopra i 100 minuti.

Bello poi, leggendo i dettagli della prestazione una volta arrivato a casa, scoprire di aver corso i primi 12km a 4e51, i successivi 6 a 4e39 e gli ultimi 3 e 100 in 4e38.

Alla fine, per come la vedo io, fare 'sta gita ha avuto comunque il suo perché.
Run tuneup
Com'è possibile che, nonostante sia alla mia quinta partecipazione, della Run tuneup, al momento dell'iscrizione, riesco a ricordare una sola e lunga salita che porta in Piazza Maggiore passato il 15°?

Eppure i 21 chilometri di questa mezza non sono per niente facili e lo rammento solo nel momento in cui li percorro. Poco asfalto e tanti sanpietrini tutti sconnessi, curve secche e un'infinità di leggeri cambi di pendenza. Ovviamente poca, pochissima cosa, ma alle gambe questo sembra non importare affatto.

Se poi ci si mette anche il clima, con un tasso d'umidità per niente differente da quello che abitualmente si trova dalle mie parti, il quadro che descrive questa giornata bolognese mi sembra perfetto. Eppure questa corsa riesce comunque a darmi delle belle soddisfazioni.

Anche se, a dire il vero, avrei di che mordermi le mani, visto che, per la seconda volta consecutiva, sono riuscito a fermare il cronometro a pochi secondi da un personale che resiste ormai da più di due anni.

E sentirsi dire poi, da atleti più esperti di me, che su un percorso meno ostico, avrei potuto, con tutta probabilità, ottenere una prestazione migliore, consola ma non cancella del tutto l'amarezza provata sulla linea del traguardo. Anche se poi, in realtà, non ho niente di cui rimproverarmi. Alla fine con i miei 86 minuti e rotti ho comunque realizzato la mia migliore prestazione in terra emiliana e quindi questa trasferta non posso non considerarla positiva. A livello sportivo ma soprattutto a livello culinario.
Del resto con tutto l'impegno profuso per portare a casa il risultato sarebbe stato un delitto rinunciare ai piatti tipici della cucina locale.

Niente di meglio quindi, prima di riprendere la A1, di una sosta al "Meloncello", con i suoi primi rigorosamente fatti a mano, ai piedi della salita per S.Luca.