Immancabile appuntamento in edicola per il numero di Febbraio della rivista Correre e il suo allegato. 

Sbrigata la pratica di ricerca del proprio nominativo e relativa posizione (quest'anno mi hanno anche regalato due ulteriori maratone) mi sono soffermato a leggere l'articolo d'apertura di Pizzolato e la sue considerazioni sul numero totale di maratoneti (34308). All'appello, rispetto al 2011, ne mancano 1614 buona parte dei quali se li sarebbe "portati" via l'uragano Sandy perchè, tra quelli rimasti orfani della maratona della "Grande Mela", un certo significativo numero non ne frequenta nessun'altra. Dalla sua analisi il calo maggiore emerge nella fascia di tempo più lenta, oltre le 5 ore, cioè il passo di chi corre esclusivamente a NY. 

Evidentemente sono io che non capisco, ma perchè "correre" solo oltreoceano ?

Anche quest'anno immancabile tappa in edicola per acquistare il numero di Febbraio di Correre con allegata la "maxiclassifica 2011". E anche questa volta non posso restare indifferente a quanto trovato nelle prime pagine.
Difficile immaginare una maratona in 3 ore e 29 a settantacinque anni o addirittura 3 ore e quarantasei minuti per portare a termine la fatica una volta superati gli "ottanta".
Beata "gioventù".

Come ormai mi capita da 8 anni, a febbraio, immancabile appuntamento con il numero di Correre con allegata l'ormai classica "Maxi Classifica" del 2010.

Curiosità per le statistiche ma non solo.

Una volta archiviata la "procedura" di ricerca del proprio nominativo con relativa posizione, quello che più ha attirato la mia attenzione l'ho trovato nelle pagine (16-19) dedicate alle classifiche "top 20" uomini&donne e suddivise per categorie.

Leggere i tempi che le nove signore "over 70", i dieci "over 75" e i cinque giovanotti "over 80" hanno impiegato per portare a termine una maratona non può lasciare indifferenti.

Loro possono dire di esserci riusciti.

Noi, alla loro età, potremo dire altrettanto  ?