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14° Mezza di MonzaCome da tradizione, sette giorni dopo il GP di Formula Uno, il tempio della velocità apre i suoi cancelli ad un altro genere di manifestazione sportiva ugualmente colorata ma decisamente meno rumorosa. 

Le previsioni, da giorni, parlano chiaro, inutile aggrapparsi a false speranze, tocca farsene una ragione perchè sarà, nuovamente, gara bagnata. 

In strada prima delle sette e in meno di un'ora sono già parcheggiato sotto la tribuna fronte rettilineo e, come da copione, giusto il tempo di scendere dalla macchina e Giove Pluvio si scatena. Eh già, perchè nella breve storia di questa gara quando piove (questa è la terza volta da quando logistica, partenza e arrivo sono dentro l'autodromo) non si bada a spese.

Fa anche freddo e l'idea di abbandonare una calda e comoda tuta per sostituirla con un paio di braghini e una maglietta estiva non è che che mi vada proprio a genio ma tant'è tocca fare buon viso a cattivo gioco. Ho preso un impegno e intendo rispettarlo. Perchè in fondo ci ho preso gusto: aiutare gli altri a raggiungere il proprio obiettivo.

Partito con l'idea di vedermi assegnato al gruppo dei 95 sono stato invece dirottato sul gruppo più veloce ridotto altrimenti a soli due runners. Un tempo che, considerato quanto fatto in questi mesi dovrebbe essere tranquillamente alla mia portata ma dopo aver fatto incautamente  il "brillante" venerdi sera la possibilità di mollare l'allegra compagnia a due terzi di gara non sarebbe da escludere a priori  riuscendo nell'impresa di rimediare contemporaneamente una figuraccia galattica e una brillante "carriera" stroncata sul nascere.

14° Mezza di MonzaConsegna palloncini, borsa al deposito e controvoglia sotto l'acqua per un riscaldamento alla fine vanificato dal solito posticipo della partenza per i noti problemi di traffico che a Monza, davanti alla Villa Reale, il giorno della gara sono ormai una tradizione.

Ci siamo. Semaforo (come per i bolidi) acceso e qualche minuto prima delle dieci si parte.

Cauti nelle prime battute nel giro di qualche centinaio di metri siamo a ritmo gara.  Ad Alberto tocca il compito di menar le danze ed è lui che si occupa di imporre il ritmo cercando di essere il più preciso possibile. Piove forte, sai che novità, e come se non bastasse c'è pure un po' di vento (ovviamente contrario) a completare il simpatico quadretto.

Prima Variante, curva di Biassono, Variane della Roggia. Curve che ho imparato a conoscere davanti alla televisione. Prima e seconda di Lesmo, Variante Ascari e a metà della Parabolica si entra nel parco imbucando il sottopasso del Rettifilo delle Tribune per i sette, otto chilometri di percorso modificati nella passata edizione che corrono al limite del parco. Chilometri che, per quel che mi rigurda, risultano piuttosto anonimi almeno per il tratto esterno alla cinta del parco. 

Al decimo si passa appena sopra i quarantadue e il gruppo, ancora nutrito, ci fa notare che stiamo tenendo un ritmo un tantino allegro forse ignorando che, a partire dal quattordicesimo quando si torna sul vecchio percorso, sarà difficile per quanti sono al limite mantenere, per la difficoltà del tracciato, gli stessi ritmi e, con la teoria di mettere più fieno possibile in cascina, si continua sulla stessa falsariga dei chilometri appena lasciati alle spalle.

14° Mezza di MonzaViale Cavriga e il suo lungo rettilinea dove per molti comincia la vera gara. Come previsto il passo  non è più lo stesso. si rallenta quando il fondo sale si prova a recuperare secondi quando invece è a nostro favore. Viale Mirabello e in fondo il sottopasso (allagato) della sopraelevata sud ad aprirci le "porte" dell'autodromo per il chilometro scarso neccessario a completare il giro. 

Manca davvero poco e a parte la sorpresa (e gli accidenti) di dover affrontare le scale in metallo rese viscide dalla pioggia del ponte che scavalca la pista (sottopasso impraticabile) c'è solo da scovare le ultime energie per affrontare l'interminabile rettifilo delle tribune. Ora tocca a loro e a noi il compito di incitarli a proseguire. I secondi che mancano allo scoccare dei novanta minuti sono sempre meno ma il margine accumulato dovrebbe essere sufficinete per centrare l'obiettivo di giornata. 

E noi ? In parata e sorridenti per la foto di rito a chiudere una manciata di secondi sopra gli ottantanove.



12° mezza di monza
E come da tradizione (siamo ormai alla 12° edizione) otto giorni dopo il gram premio di Formula Uno l'autodromo di Monza viene nuovamente preso d'assalto per un altro genere di competizione. Nuova organizzazione (Laguna Running subentrata alla precedente) e nuova formula con la mezza affiancata da altre due distanze (una 30k e da una 10k) e dalle "versioni" non competitive per le due distanze minori. E se i numeri danno ragione a chi ha voluto questo cambiamento (4800 quelli pronti a scattare allo spegnimento del semaforo rosso) i problemi di viabilità per raggiungere e successivamente lasciare il parco non potevano, di conseguenza, che essere amplificati con la partenza ritardata di venti minuti per permettere a tutti di raggiungere l'impianto brianzolo.
12° mezza di monza
Viale Cesare Battisti già "sold-out" prima delle otto e una volta parcheggiato nell'autodromo soliri riti pre-gara  in attesa dell'apertura della pit-line. Nove e cinquanta e finalmente si parte sotto un cielo che non promette niente di buono.
E ora che faccio ? Che domanda, ci provo. Niente di eclatante ma, in questo momento, ho la necessità di trovare risposte che, nonostante la bella prestazione del venerdì, non ho ancora ottenuto. Fissato il target su un realistico under-novanta (giusto per continuare la striscia positiva) si parte. Primo chilometro per carburare e poi, una volta sgranato il gruppo, a velocità di crociera. Almeno nelle intenzioni, perchè non è quanto sentenzia il gps ad ogni cartello chilometrico: troppo veloce. Alla fine toccherà pagare dazio ma sinceramente non me ne importa un granchè. Metà della parabolica e si lascia la pista per entrare nel parco non prima di aver superato i due sottopassi che, sicuramente, saranno oggetto delle più fantasiose maledizioni nel preciso istante in cui toccherà rientrare in pista. Piove e se inizialmente si tratta di poca cosa, nel volgere di poco la sua intensità aumenta assumendo la dimensione del più classico degli acquazzoni estivi (monza 2011 tanto per intenderci).
12° mezza di monza
Il ritmo si alza leggermente e sino al tredicesimo tengo botta. Immancabile sofferenza al quattordicesimo in leggera salita e le ultime energie da scovare chissà dove per chiudere dignitosamente la prova. Mezz'ora o giù di lì e poi un box asciutto dove poter, finalmente, indossare abiti asciutti. Diciassette, diciotto e il sottopasso della sopraelevata sud ad aprirci le "porte" dell'autodromo, sottopasso del rettilineo dietro al paddock e finalmente la pista. Otto, novecento metri da percorrere senza troppi calcoli in un'impari lotta contro il tempo.
Una rapida occhiata al Garmin mi fa capire che dovrei esserci ma io, ancora, non ne sono del tutto convinto. I secondi (ora) scorrono troppo veloci e i tre, dico tre, gonfiabili sono sempre troppo lontani. Sono stanco, tanto stanco e potrei anche prendermela comoda ma ormai è diventata una questione di principio. Il display, una volta a fuoco, è li ad indicare "over" ma ci sono sempre i secondi persi prima di attraversare il tappeto da tenere in considerazione. Fantastico realizzare che per poco, pochissimo sono nuovamente "under". 
La striscia positiva continua...    

THE COLOR RUN POWERED BY ASUS

 All’Autodromo di Monza 20 mila runner

sono “sfrecciati” in pista tra vortici di colori e musica

the color run - photo credits Ansa
Monza 12.09.2015 – Una chiusura trionfale per un’edizione da record di The Color Run powered by ASUS. Erano 20 mila i color runner che hanno invaso la pista dell’Autodromo Nazionale di Monza per correre la “5km più divertente del Pianeta”. Un’emozione unica per tutti i partecipanti che hanno affrontato le curve e i rettilinei dello storico impianto che ogni anno ospita il GP d’Italia di Formula 1.

Sin dalle 11 del mattino musica, balli, giochi, riscaldamento muscolare e tante altre attività di intrattenimento si sono svolte al COLOR VILLAGE, il punto nevralgico della manifestazione. Subito dopo la corsa, animati dall’energia delle Kris&Kris e di Aryfashion, i 20 mila partecipanti si sono ritrovati sotto il palco per dar vita ai  color blast, i lanci delle polveri colorate al ritmo della musica dei dj di Radio 105.
the color run - photo credits Ansa
“Abbiamo chiuso alla grande, oltre ogni più rosea aspettativa - ha sottolineato Paolo Bellino, direttore generale di RCS Sport – Vedere 20 mila runner in festa sulla pista dell’Autodromo di Monza ci ha fatto vincere una grande scommessa. Un’esperienza unica essendo stati i primi al mondo a portare The Color Run su un circuito di Formula 1”.

Nel 2015 The Color Run ha fatto registrare un vero e proprio boom di iscrizioni, con sold out in quasi tutte le località coinvolte. Oltre 120.000 sono stati i partecipanti complessivi delle tappe di Torino, Firenze, Trento, Trieste, Genova, Bari, Rimini e Milano. “Abbiamo raddoppiato i 60 mila iscritti dello scorso anno – ha spiegato Andrea Trabuio, responsabile mass event di RCS Sport – Questo dimostra quanto The Color Run sia un format vincente. Il colore, il divertimento, lo stare insieme, l’ascoltare musica e ballare, sono gli ingredienti che la rendono unica e un evento senza paragoni. La cosa straordinaria in queste otto tappe è stato vedere i color runner, 120 mila in tutta la stagione, tagliare il traguardo con il sorriso”.
the color run - photo credits Ansa
Anche in quest’ultima tappa era presente la pattinatrice sul ghiaccio Valentina Marchei che ha partecipato alla corsa facendosi colorare dalla testa ai piedi. Tantissimi i partner commerciali che hanno “corso” insieme ad RCS Sport l’edizione 2015 di The Color Run. Title Sponsor: ASUS // Top Sponsor: Compass // Official Partner: Brooks, Yoga. Official Supporter: Europ Assistance e fornitore del servizio sanitario per tutti // Toyota // Algida // Rio Mare // San Benedetto // Yamaha // XS Power Drink // Minions // Cellular Line. Local Supporter: Abu Dhabi // Doria // Fiorucci Salumi // Mentos Cool // Ezviz. Un ringraziamento particolare alle tante onlus locali che hanno collaborato e soprattutto ai Podisti di Marte che durante tutto il tour hanno gestito i volontari nei punti colore.
1° forerunner Monza
Difficile resistere quando ti offrono, per il lancio del nuovo gioiellino di casa Garmin, 225 pettorali a due euro e cinquanta per la tappa di Monza del foreRUNner tour.

Se poi il percorso è disegnato in una "location" fantastica, quella di uno dei parchi recintati più grande d'Europa, è ovvio che ti iscrivi a prescindere dalla condizione fisica.

Soliti riti pre-gara, quattro chiacchere e un riscaldamento degno di tale nome prima di posizionarsi senza troppi patemi, visto il numero dei partecipanti, direttamente sotto il gonfiabile.
1° forerunner Monza

Nove e trenta e si parte. C'è il sole la temperatura ha già il suo perchè ma correre in un parco ha i suoi vantaggi. Velocità da crociera impostata e, per non smentire la mia rinomata e assoluta mancanza di buon senso, un obiettivo: under quaranta.

Le gambe girano già da subito e dieci chilometri non sono poi così tanti (?!?!?!) se riesco a gestire i primi minuti senza farmi prendere dal ritmo imposto dagli altri.

Il percorso ricavato nei viali del parco non è dei più semplici, larghi viali ma anche diversi tratti di falsopiano che possono mettere a dura prova le gambe specie nella parte finale di gara eppure, nonostante tutto, in piu di una occasione, il parco, mi ha regalato qualche soddisfazione (leggi pb).

1° forerunner MonzaIl primo mille chiuso a quattro, il secondo e il terzo appena sotto. Sto bene e me ne rendo conto e, incurante dei sorpassi subiti, vado per la mia strada cercando di dosare al meglio le energie. I chilometri passano e finalmente comincio anche a prendermi qualche soddisfazione risalendo delle posizioni.

Giro di boa abbondantemente sotto i venti e un bottino di secondi tale da farmi pensare che l'obiettivo di giornata è davvero a portata di mano. Altri tre chilometri sotto i quattro ed eccomi al nono chilometro quello che, a memoria, dovrebbe essere il più duro. Ma ormai ci sono e, anche se pago dazio, non mollo.

Ultimi mille metri e ultime energie da estrarre dal cilindro sul lungo rettilineo che conduce all'arrivo con il display TDS ad indicare ancorra il "3" come cifra delle decine.
Anche stavolta posso dire: #missionecompiuta
11° Mezza di Monza
Undicesima edizione per una della mezze a cui partecipo più volentieri: ventun chilometri tra parco e pista ad una settimana esatta dal Gran Premio di FormulaUno. Perfetta la logistica con ampi parcheggi interni all'autodromo, spogliatoi e deposito borse ricavati nei box, un buon ristoro finale ma soprattutto fantastica la "location". Tutti ingredienti che contribuiscono al successo di questa manifestazione che vede, anno dopo anno, un crescente numero di partecipanti. 11° Mezza di MonzaUna ventina di minuti di riscaldamento e una volta aperta la "pit-line" in gabbia ad attendere il via fissato per le 9.30 e dato, come da tradizione, dallo spegnimento del semaforo rosso. La pista è larga e impostare da subito il ritmo non è un problema, anzi. Il rischio è proprio quello di "farsi prendere" dal passo degli altri e impostare una velocià di crociera troppo alta pagando inevitabilmente dazio nella seconda parte di gara. Prima variante, curva di Biassono, variante della Roggia. Metri di asfalto che oramai conosco a memoria, visti non so più quante volte in televisione. Prima e seconda di Lesmo, Variante Ascari, e a metà della Parabolica, una volta superati due sottopassi ci si immette nel parco cintato da mura più grande d'Europa. Una quindicina di chilometri immersi nel verde da fare dosando opportunamente le forze.
Comincia a fare caldo e l'afa ci mette del suo, eppure riesco ancora a "tener botta" passando al decimo appena sopra i quaranta.
11° Mezza di Monza
Inutilmente ottimista è un attimo pensare che il più è fatto dimenticando che da li ad una ventina di minuti toccherà fare i conti con la parte più dura del percorso. Giusto un paio di chilometri in leggera salita dove, nel mio caso, è impossibile non lasciare per strada manciate di secondi prima di, una volta arrivati al ristoro del quindicesimo, ricominciare a spingere per i restanti seimila metri. Sottopasso della sopraelevata sud, sottopasso del rettilineo dietro al paddock e di nuovo in pista a metà della parabolica prima dell'interminabile rettilineo che sembra non aver mai fine con il display TDS ad indicare un ottimo under '86.
Se posso, buona la prima.
10° Mezza di Monza
A tre giorni dalla gara di Legnano di nuovo con un pettorale appuntato sul petto per la decima edizione della Mezza di Monza.Ventun chilometri tra parco e pista ad una settimana esatta dal Gran Premio di FormulaUno. Sveglia come in un normale giorno lavorativo e poco dopo le sette in strada direzione Monza con la speranza di arrivare in tempo per evitare la coda in quello che sembra essere il semaforo, almeno per quelli che arrivano da viale Cesare Battisti, con il rosso più lungo del mondo. Sbrigata la pratica parcheggio non resta che ritirare il pettorale, cambiarsi e imbastire un minimo di riscaldamento necessario più che mai per non arrivare al via con
10° Mezza di Monza
le gambe ancora "ingessate" dalla gara del venerdì. Nove e dieci apertura box e alle nove e trenta, con la stessa procedura di accensione e spegnimento dei semafori vista non so quante volte in televisione, il via. La sede stradale è larga e impostare da subito il ritmo non è difficile. Mantenerlo il più a lungo possibile invece è un'altra storia. Senza obiettivi particolari, il pb non lo prendo neanche in considerazione, decido per 4'/km convinto di poterli mantenere almeno sino a metà gara. Il cielo è coperto ma almeno non piove anche se il tasso di umidità, piuttosto alto, di certo non aiuta. Prima variante, curva di Biassono, variante della Roggia, prima e seconda di Lesmo. I chilometri passano e ad occhio sono in perfetta media. Curva del Serraglio, variante Ascari e a metà della parabolica si abbandona la pista per affrontare i due sottopassi che ci portano a correre per i viali di uno dei parchi recintati più grandi d'Europa.
Stavolta il display del mio 110 lo vedo senza problemi ma da qualche chilometro sono agganciato ad un simpatico trenino e preferisco andare a sensazione convinto che per questa volta il gps potrebbe solo certificare una perdita di brillantezza. Otto, nove, dieci, metà gara.
10° Mezza di Monza
Da qui in avanti si passa alla collaudata tattica di ancora uno e poi vedo. La gara del venerdi comincia a chiedere il conto e il mio ritmo inevitabilmente si alza. Tredici, quattordici, quindici, quelli che, secondo me, sono i chilometri più duri (e che mi portano a correre l'ultimo a 4' e 19") prima di tornare di nuovo in spinta con i tempi che tornano ad abbassarsi. Sottopasso della sopraelevata sud, sottopasso del rettilineo dietro al paddock e di nuovo in pista a metà della parabolica prima dell'interminabile rettilineo da "spararsi" in completa apnea.
Under ottantasei. Soddisfatto e anche molto.
10k monza
Con le previsioni meteo rispettate in pieno, davvero dura abbandonare il divano per mettersi in macchina direzione diluvio. Quindi dopo la pennichella pomeridiana, la merenda e la tappa del giro d'italia, con abbondante ritardo in strada direzione Monza incurante del solito traffico da "sabato in giro a far la spesa" per la sesta edizione di questa bella dieci chilometri da correre nel centro cittadino.
Parcheggio, ritiro pettorale e poi sotto una delle tende predisposte dall'organizzazione in attesa del cambio d'abito e, soprattutto, del coraggio per uscire e impostare un minimo di riscaldamento. Coraggio che, volente o nolente, tocca trovare, così poco prima delle venti e trenta, sotto una leggera pioggerellina, in strada per una quindicina di minuti al piccolo trotto. E una volta sbrigata anche questa pratica, sotto il gonfiabile in attesa dello start e della pioggia annunciata a chiare lettere dalle nuvole che, a giudicare dal colore, non promettono niente di buono. Pochi minuti d'attesa per la "presentazione" dei Top e appena dopo le nove si parte con un unico pensiero: la curva a gomito intorno all'Arentario appena dopo un centinaio di metri sul pavè bagnato e con il gruppo ancora compatto, prima di potersi concentrare sulla gara con la stessa e collaudata tattica "seguilafolla" incurante della vagonata d'acqua che, neanche il tempo di arrivare al primo chilometro, si sta abbattendo sulla città. Evidentemente Monza porta "bene". Dopo la mezza del 2011, "con viva e vibrande soddisfazione" si replica.
Ed è solo alla quarta partecipazione che mi rendo conto di quanto pavè tocca calpestare per portare a casa i due giri da 5 disegnati dagli organizzatori. Un vero peccato non riuscire a godersi appieno il "panorama" offerto dalla città che ci ospita. Troppo preoccupato a guardare dove mettere i piedi. Intanto i chilometri si susseguono e il trenino scelto sembra quello giusto: tra una pozzanghera e l'altra è un continuo sorpassare chi mi precede.10k monzaPrimo giro chiuso sotto  i ventuno e, come sette giorni prima, si passa alla tattica "ancoraunoepoivediamo". Posizioni (piu o meno) cristallizate e la sensazione (poi confermata davanti al pc) di non riuscire a spingere come nella prima parte. La pioggia non da tregua ma ormai non ci si fa più caso e intanto i chilometri passano. Sette, otto, nove e finalmente il gonfiabile posto all'arrivo con il Garmin stoppato una manciata di secondi sotto i quarantadue. Telo "domopak", medaglia, ristoro e una volta sotto la tenda per indossare abiti asciutti i soliti inutili discorsi sulla lunghezza del percorso.
Ma visualizzare su google earth la traccia registrata dal gps per ottenere la tanto agognata risposta, mai ?
mezza di monza Come da tradizione, siamo ormai alla nona edizione, la prima domenica dopo il Gran Premio d'Italia di Formula Uno è di scena la Mezza di Monza. Ventunchilometrienovantasettemetri suddivisi tra pista e parco. Sveglia, colazione e alle sette già in macchina per cercare di evitare la solita coda al semaforo, quello della Villa Reale, con il rosso più lungo d'Italia. Prima delle otto a destinazione, imbarazzo della scelta per il parcheggio e una volta ritirato il pettorale e indossato gli abiti da "lavoro" un sacco di tempo libero a disposizione. Riscaldamento e all'apertura della pista in coda direzione gabbia di appartenenza, l'ultima. Logica conseguenza di una "piccola" disattenzione nel compilare il modulo d'iscrizione: il personale sulla distanza. Nove e trentuno lo start e una cinquantina di secondi dopo anche la mia gara può cominciare. mezza di monza Senza troppi patemi, grazie alla larghezza della pista, riesco ad impostare subito il ritmo desiderato. Prima variante, curva di Biassono, variante della  roggia, prima e seconda di Lesmo i chilometri passano e il mio procedere è un continuo recuperare posizioni. Curva del Serraglio, variante Ascari e a metà della parabolica si abbandona la pista per affrontare i due sottopassi che ci portano a correre per i viali di uno dei parchi recintati più grandi d'Europa. I chilometri si susseguono, le posizioni recuperate si fanno meno frequenti, qualche sorpasso subito e nella mente un pensiero fisso: quando toccherà pagare dazio per la gara del venerdì. E la risposta non tarda a venire: quattordicesimo , forse il chilometro più duro dove qualche mezza di monza piccolo "strappo" non può che lasciare il segno. Ancora in sofferenza al quindicesimo prima del provvidenziale terzo ristoro dove qualche sorso di integratore diventa "benzina" preziosissima per gli ultimi chilometri. Sottopasso della sopraelevata sud, sottopasso del rettilineo dietro al paddock e di nuovo in pista a metà della parabolica prima dell'interminabile rettilineo da "spararsi" senza troppi calcoli.Under 87'. Tutto sommato.....
.... buona anche la seconda.
gran premio d'Italia
"Ti interesserebbe andare a Monza a vedere le prove di F1 ?" Ad una domanda del genere cosa potevo rispondere ?."Ma sabato non hai in programma il lungo ?". Machissenefrega. 

Tribuna Pirelli variante Ascari. Un posto niente male. Sette ore in ballo per una sola ora di prove, che poi tra una cosa e l'altra il tutto si riduce ad una ventina di passaggi per i piloti più forti, si e no una decina per gli altri. Partenza da casa alle dieci una cinquantina di minuti per arrivare al vialone che porta, o meglio, dovrebbe portare alla villa Reale e lì il delirio.

gran premio d'Italia Tutto bloccato con un esercito di vigili che deviano il traffico indirizzandoti verso i parcheggi preposti per questi tre giorni di "fuoco". E una volta parcheggiato tocca armarsi di tanta pazienza e incolonnarsi seguendo la massa direzione autodromo. 

Perdersi è impossibile. Tre chilometri o forse qualcosa in più gran premio d'Italia e una ventina di minuti dopo mezzogiorno si varca il cancello assieme ad una moltitudine di appassiati provenienti da ogni parte del mondo. Non è la prima volta che mi reco all'autodromo per assistere alle prove o al gran premio e ogni volta rimango meravigliato nel vedere quanta gente riesca a muovere il circus della formula uno. 

Dal gruppo di tifosi tedeschi che si "tracannano" lo Jagermeister direttamente dalla bottiglia alla coppia di giapponesi vestiti da capo a piedi con i prodotti "made in Ferrari". Decisamente un sabato diverso.

E il lungo ? Posticipato alla domenica. Nonostante la stanchezza un po' meno di 32km in due ore e ventisette. Come primo "over30" non mi posso certo lamentare.
mezza di monza
La mezza di Monza, in calendario la domenica successiva a quella del GP d'Italia di formula uno, ha spento ieri le sue prime otto candeline con un edizione da record sotto tutti i punti di vista.

Record di iscritti, record di millimetri di pioggia caduta sul tracciato e soprattutto record di metri di gara percorsi.
Avendo idea di cosa avrei potuto trovare al semaforo della Villa Reale di Monza decido di partire per tempo e prima delle otto sono già parcheggiato sotto una delle tribune centrali in attesa di trovare il coraggio per abbandonare la macchina e prendermi le secchiate d'acqua che Giove pluvio sta scaricando su tutta la provincia.

Ritiro pettorale, cambio d'abito in uno dei box adibiti a spogliatoi e prima delle nove già pronto in attesa di trovare il coraggio di uscire per una parvenza di riscaldamento.
mezza di monza
Fortunatamente da lì a poco una piccola concessione da parte del meteo ci permette di uscire e prima che la pista venga aperta ho il tempo di corricchiare per i viali dell'autodromo.

Assolta la pratica mi dirigo nella gabbia di appartenenza con la consapevolezza che, prima o poi, la pioggia riprenderà a scendere e nell'attesa dello start (che viene ritardato di una decina di minuti) si cominciano a sentire voci su possibili deviazioni del percorso.

Nove e quaranta, semaforo verde e via verso la prima variante. Curva di Biassono, seconda variante, prima e seconda di Lesmo dove la pioggia, anche se in questo caso il termine è a dir poco riduttivo, riprende a scendere accompagnandoci per buona parte della gara. Curva del Serraglio, variante Ascari, curva parabolica e una volta arrivati a percorrerne metà si abbandona la pista per entrare, dopo aver superato due sottopassi, in uno dei parchi recintati più grandi d'europa. 

Peccato che, a causa della pioggia caduta, il primo dei due sottopassi risulti essere completamente impraticabile. Imprevisto che costringe la direzione di gara ad una modifica del percorso dell'ultimo minuto che ci regalerà una deviazione che, alla fine, risulterà essere di almeno cinquecento metri. Da ripetersi, ovviamente, anche nel momento di rientrare in autodromo per l'ultimo chilometro.

mezza di monza
Il percorso si fa più duro e tra alti e bassi il ritmo si mantiene comunque prossimo ai 4/km sino al 13°. A questo punto la corsa diventa pesante e della brillantezza della prima ora di gara rimane ben poco, anche se, analizzando i dati del garmin, il passo non peggiora poi di molto.

Una decina di posizioni perse e arrivati al diciannovesimo di nuovo ad affrontare i due sottopassi che ci permettono di rientrare in pista. Ultimi metri sul rettilineo che sembra non terminare mai e fatica conclusa poco sopra i novanta minuti.

Visti i dubbi della vigilia alla partenza avrei messo la firma per una mezza in 86'. E invece, una volta tagliato il traguardo, un pensiero fisso: quella sessantina di secondi persi negli ultimi chilometri.
Incontentabile?
10K Monza
Giunta alla sua quarta edizione, la notturna di Monza, anche quest'anno, ha richiamato un bel numero di runners.
Gli ingredienti ci sono tutti: buona l'organizzazione e la logistica, onesta l'iscrizione (e con il pettorale della sera si può anche partecipare alla 5k della mattina dopo) ma soprattutto molto bello, anche se duro, il percorso da 5 chilometri da ripetersi due volte con il fondo per buona parte in pavè e curve secche in discreto numero.
Dal mio punto di vista un unico neo: la sede stradale troppo stretta per una partenza con cosi tanti partecipanti e una prima curva a 90° dopo appena una cinquantina di metri con il gruppo non ancora sgranato.
Ritiro pettorale, cambio d'abito, borsa lasciata ai volontari e via per le strade del centro per il riscaldamento.
Una ventina di minuti in scioltezza prima di "ingabbiarmi" sotto il gonfiabile della partenza cercando di guadagnare una posizione non troppo arretrata. Ore 21.30 e allo sparo solita ressa per guadagnare posizioni con il solito rischio, neanche tanto remoto, di finire distesi. Il tempo di girare intorno all'Arengario e infilare via Carlo Alberto e finalmente riesco ad impostare un ritmo, almeno nelle intenzioni, non troppo diverso da quello tenuto appena sette giorni prima.
10K Monza
E come al solito, correndo all'interno di un centro cittadino, il garmin risulta essere totalmente inaffidabile con indicazioni sul passo assolutamente errate.
Primo giro concluso in poco meno di ventun minuti, secondo appena sopra perdendo, rispetto al primo passaggio, un decina di posizioni e con un ultimo chilometro in progressione corso a 4'.
Ci si accontenta.
7° mezza di monza foto mandelli
La Mezza di Monza, giunta ormai alla settima edizione, è una gara dal fascino particolare. Con i 21097 metri suddivisi tra parco e pista,
è generalmente in calendario nella seconda metà di Settembre, pochi giorni dopo lo svolgimento del gran premio di Formula 1.
Buona la logistica con i box adibiti a spogliatoi e deposito borse (stavolta con qualche problema al momento del ritiro) e buon ristoro finale.
mezza di monzaCorrere su questo asfalto poi, a me, regala sempre particolari emozioni e gli oltre cinquemila metri del tracciato me li godo proprio tutti.
Lo start, ovviamente, è posto sotto il semaforo come per i bolidi da 300 all'ora e, grazie alla larghezza della pista, una volta partiti, impostare il proprio ritmo, non risulta di certo problematico.
Curva di Biassono, prima e seconda variante, curve di Lesmo, variante Ascari sono punti del circuito ormai familiari e, mentre li percorro, non posso non ripensare alle immagini televisive viste non so più quante volte.
Lasciato poi il circuito, all'altezza della parabolica, comincia la parte più dura del percorso, quella tra i viali di uno dei parchi più grandi d'Europa, non prima però, di aver superato due sottopassi. Gli stessi che al 19°, prima di rientrare in pista, saranno, per quel che mi riguarda, considerati come la "mazzata" finale. I chilometri si susseguono apparentemente veloci e, nonostante il timore di arrivare alla frutta prima del tempo, riesco comunque a mantenere, a parte qualche piccola "pausa",
mezza di monza
posizione e un passo prossimo ai 4'/km.
Arrivato poi, al diciannovesimo, il più è fatto e una volta lasciati alle spalle anche gli ultimi due "ostacoli" rimane solo il rettilineo dei box a separarmi dalla "finish line". Un rapido sguardo al garmin e il tempo visualizzato dal display indica due sole lettere: "PB".
Raccolgo quindi le ultime energie e mi "sparo" gli ultimi 700 interminabili metri praticamente in apnea.
Poco meno di 5100 secondi per correre poco più di 21 chilometri e, dopo oltre due anni, un nuovo personale da portare orgogliosamente a casa.