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Vasca olimpica
Un anno e sette mesi. Tanto è passato dall'ultima a volta in vasca. Problemi tecnici prima, pandemia poi e la mia tessera a scalate è rimasta praticamente intonsa. E in attesa di riprendere a macinare chilometri in strada perché non sfruttare la pausa pranzo per riprendere le buone, si fa per dire, abitudini ?  

Già le buone abitudini. L'appuntamento settimanale con i 1500 metri in vasca corta da fare senza mai fermarsi prima di correre in stazione e prendere il treno. Un appuntamento che, difficile a credersi, in questi mesi mi è mancato molto. 

Ma ora siamo a giugno e, archiviata la stagione invernale, l'impianto passa alla versione "estiva" con la vasca olimpica scoperta tornata, dopo la recente ristrutturazione, agli antichi splendori.

E per uno che, nuotando a stile, normalmente riesce ad essere più lento di chi, con la tavoletta, va solo di gambe doversi confrontare con la distanza doppia non è cosa da poco.
Perchè parliamoci chiaro, una vasca da 50 metri non è la semplice somma di due vasche da 25. 


Mille metri in poco meno di mezz'ora. 

Ci si accontenta.


Nuoto - acque libere
Non sono molte le occasioni per tornare in Sicilia. Difficile avere un numero sufficiente di giorni per poter coniugare vacanze e doveroso giro parenti. Lontani i tempi della scuola quando partivo a giugno e rientravo a fine Agosto. Ma al desiderio di mio padre di andare a rivedere i fratelli non me la sono sentita di dirgli di no.

Cinque giorni, toccata e fuga. 

Ricco il programma: corsa, granita, parenti, mare, parenti, granita, cannoli, parenti, granita. 

Facile, almeno sulla carta perché, nonostante la sveglia, il capitolo corsa non ha avuto un grande successo archiviato dopo una sola uscita. Intensa (7x1000) ma isolata. E allora per limitare i danni (leggi tavola) mi sono lanciato, si fa per dire, con il nuoto.

Mamma quanto è dura. Niente a che vedere, per quanto mi riguarda, con la sicurezza che ti può dare la vasca da 25 metri. Fatica, tanta fatica per coprire una distanza pari alla metà, a volte meno, di quella coperta abitualmente prima del lavoro.

Ma quanto è bello? Dire ora che potrei pensare di allargare i miei "orizzonti" sportivi sembra alquanto prematuro e soprattutto azzardato, ma almeno questo è uno sfizio che sono riuscito a togliermi.
#Swimmingtime
Due e ventisette. Poco più di sei minuti per ogni blocco da 250 metri.

Probabilmente ridicolo per chi in piscina ci va da una vita, un successo invece per me che, con il nuoto, non ho mai fatto pace.
Ma di necessità, virtù. Almeno così si dice.

E in questo periodo di "non-corsa"  mi sembra una valida, ma soprattutto unica, alternativa. Due, tre volte a settimana e palpabili progressi  confermati anche dal crono.

Da qui a dire che sia il mio sport ce ne corre ma sono comunque piccole soddisfazioni.

Venerdì si replica mentre, tendine permettendo, Domenica si prova a far pace almeno  con l'asfalto.   
tempo di bilanci
E con le 16 salite brevi di oggi si chiude un altro anno da runner (perche quello da paperella, leggi piscina, si è chiuso a
settembre...).
Poco più di duemila chilometri per centosessantasei ore e un numero di gare che segna il nuovo record... negativo sia per quanto riguarda il numero ma soprattutto per il primo ritiro.

Non mi sono fatto mancare niente: quasi due maratone (Milano e Firenze) , tre mezze (Vittuone, Roma e Milano), due dieci (Firenze e Milano) e una 7.5k (Legnano), un nuovo lungo stop dovuto all'infiammazione della bandelletta, una (probabile) ricaduta in quel di Firenze e la solita immensa fatica per recuperare la forma perduta.

Ma come mi piace ricordare i veri problemi sono altri e quindi guardo avanti pensando all'obiettivo di primavera senza dimenticare che, tra poche ore, dopo aver festeggiato l'arrivo del nuovo anno vorrei, vino permettendo, provare a continuare la tradizione della mezza di inizio anno.

Nel frattempo auguro a tutti un Felice e Sereno Anno Nuovo.
Piscina - 60x25
Come ogni anno, dopo la maratona di primavera, stacco la spina. Mi serve. Ne sento proprio la necessità. 

E con le fidate A3 riposte nella scatola non ho molte alternative alle lunghe sedute di divaning: o nuoto o bici. Scandalosamente scarso in tutte e due ma decisamente più a mio agio con la prima alternativa anche se poi del nuoto riesco solo ad apprezzare lo stile..... degli altri. 

Costretto ad intraprendere questa sorta di tortura dopo una lussazione alla spalla ho mantenuto negli anni questa buona abitudine arrivando (quasi) ad apprezzarla pure. Stagioni (settembre-maggio) buone  altre, come questa, con il nuoto  sacrificato alla preparazione della 42. 

Difficile riprendere il filo del discorso dopo tutto questo tempo ma ci sto provando e se non ci si limita al semplice crono,  essere ancora in grado di portare a casa i 1500 metri senza sosta è  una gran bella soddisfazione.

Dai qui a dire che sono un provetto nuotatore ce ne passa, ma a me, questo, basta e avanza.
Dolce far niente, di nuovoEbbene si. Me la sto proprio godendo. Fermo dalla Maratona di Milano ma questa volta esclusivamente per scelta. Dopo  un intero inverno a preparare la maratona primaverile 30 giorni di totale "disintossicazione" con due uniche concessioni: swimming (giusto per non lievitare come la pizza) e divaning.

Consuetudine che ho ripetuto per anni e che, finchè l'ho mantenuta, mi ha permesso di evitare (o perlomeno limitare) i "contrattempi" fisici che hanno contraddistinto le ultime due stagioni.

E allora perchè non riprovarci ? Del resto quattro settimane passano in fretta. Sembra ieri aver dismesso le mie A3 ed è  già quasi ora di ripartire.
Sette giorni, ancora sette giorni e si ricomincia. Obiettivo 5k.
Stige
Tocca soffrire almeno per qualche altro giorno. Anche se ad essere sinceri questa volta non dovrei lamentarmi più di tanto. Perlomeno, sino a un paio di settimane fa, il clima non è stato poi così malaccio, caldo ma accettabile. In pratica, dopo tanti anni, un'estate normale. E, in queste condizioni, è stato facile anche seguire la "tabella" alla lettera. Ma con questo nuovo anticiclone africano (chissà chi gli trova i nomi) l'unica alternativa rimane la mattina, o meglio l'alba.Quello che invece comincia a mancarmi è la voglia. Comincio ad essere stufo delle levataccie. Temo che presto una mano pesante abbatterà la sveglia al primo accenno di suono e allora un "arrivederci e grazie" anche ai buoni propositi. Io cerco di "resistere". Ma se proprio deve accadere, pazienza. C'è sempre una valida alternativa; la piscina comunale aperta sino alle 20.
Sarà forse colpa del primo 4x500 in vasca olimpica ?????.
cinquantametri
Alla fine mi sono deciso e finalmente, approfittando dell'apertura degli impianti prolungata sino alle diciannove, è arrivato il momento del battesimo in vasca olimpica. Fuori dall'ufficio alle 17, mezz'ora di macchina e in acqua con il sole ancora abbastanza alto sull'orizzonte. Davvero ingenuo pensare ad una vasca da cinquanta metri come la semplice somma di due vasche da venticinque. Una volta dentro sembra non finire mai. E che fatica portare "a casa" quanto preventivato. E se da un lato sono consapevole che il nuoto non sarà mai il mio sport, sverniciato anche dai ragazzini della "Rari Nantes" in allenamento, dall'altro rimango piacevolmente sorpreso dallo scoprire che, incredibile ma vero, esiste qualcuno che è ancora più lento di me. 
Queste sì che sono soddisfazioni.
nuoto
Ormai ci siamo, ancora una quindicina di giorni e cominciano le fatidiche sedici settimane che mi porteranno a correre la ventesima maratona. La forma è ancora lontana ma almeno il problema alla gamba sembra (incrociando le dita) un lontano ricordo. Nel frattempo, a meno di volermi lanciare anche con la vasca esterna da 50m, posso considerare felicemente chiusa la parentesi "natatoria", almeno sino alla riapertura dell'impianto coperto.

Tre volte a settimana, in mancanza d'altro, e progressi tangibili. Peccato che l'euforia per i risultati raggiunti ha ben presto lasciato il posto alla solita pantomima del "quanto manca". Non ci posso fare niente, è più forte di me. 

E se poi, nonostante tutto, la vicina di corsia continua a "sverniciarti".....
Archiviata l'ultima fatica e recuperato totalmente dai postumi del dopo maratona mi sto godendo questi primi giorni delle tre settimane di riposo che ho deciso di prendermi prima di tornare a calzare le mie Adidas. 
Unica concessione la piscina. Due volte a settimana 36 vasche, o 900 metri come dicono i più bravi, a blocchi di 6. Niente di speciale, giusto per far un minimo di attività fisica e non correre il rischio di lievitare come la pizza. 
E che non sia niente di speciale me lo ricorda, senza dover proferire parola, la ragazza che, come spesso capita, occupa la corsia vicina. Davvero imbarazzante realizzare quanto possa essere lento il mio "stile libero". 
È una fortuna sapere che con il nuoto, e questo credo sia una certezza, non ci debba gareggiare.
Dopo un paio di giorni passati alla ricerca di una deambulazione che si possa definire tale, stamani, puntualissimo, alle 7.00 nuovamente in "pista". Questa volta senza le scarpe ai piedi, per quelle mi prendo ancora qualche giorno, ma in costume, cuffia e occhialini.
Strana idea quella di tuffarsi in acqua prima del lavoro. Avere però la possibilità di nuotare in una corsia da condividere con una o al massimo altre due persone, vale decisamente, il prezzo del biglietto.
Poco meno di mezz'ora per le mie solite 36 vasche divise in blocchi da 12. Niente di che. Ma dopo cinque mesi di "inattività" aver svolto diligentemente i compitini lo si può considerare un piccolo successo.