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13° CorriPavia
Ad una settimana dal termine della fase di carico niente di meglio che approfittare della tredicesima edizione della CorriPavia per cercare delle risposte sull'attuale stato di forma che tardano a venire.
Una ventina di minuti al piccolo trotto per portare le gambe in temperatura e poco prima della partenza sotto il gonfiabile in attesa dello start previsto per le nove e trenta con il classico colpo di pistola. Il cielo non promette niente di buono ma fortunatamente non piove. Solito centinaio di metri per sgranare il gruppo e appena imboccato corso "Strada Nuova" sono già a ritmo gara. Il percorso non è dei più facili e il fondo non aiuta ma non posso certo dire che, visti i due precedenti, portare a casa una bella prestazione sia una possibilità da escludere a priori.
Attraversiamo una prima volta il Ticino sul Ponte Coperto per correre un paio di chilometri nel quartiere di Borgo Ticino prima di ripassare nuovamente sul ponte e riattraversare il fiume direzione Lungoticino Sforza per il primo quarto di gara. La temperatura è ideale ma il tasso di umidità è decisamente alto e rende il tutto più difficile. Al quinto in ventuno e venti, al decimo in quarantadue e venticinque. Apparentemente sto bene e non faccio fatica a mantenere il ritmo.
13° CorriPavia
Neanche il tempo di pensarlo e al tredicesimo, come a Busto un paio di anni fa, il buio. Spia della riserva accesa e la tentazione irresistibile di infilare (al contrario) il gonfiabile dell'arrivo posto a poche centinaia di metri. Invece colto da improvviso attimo di lucidità decido di continuare e provare a portare a termine anche questa gara. Quattro e trenta, quattro e quaranta. A voler guardare, il ritmo, non è nemmeno cosi disastroso, ma la fatica, che mi accompagna in tutti questi metri, fa sembrare il tutto molto più "disastroso".  Ma in qualche maniera i chilometri scorrono via e una volta affrontata al diciannovesimo anche l'ultima "asperità" il più è fatto. Viale Matteotti, via Lanfranco, Via Roma e finalmente Corso Strada Nuova per gli ultimi metri che pongono fine a questa sorta di supplizio chiuso in novantadue e spiccioli.
E mo che faccio ?
11° CorriPavia
Con lo spostamento della DJTen alla seconda domenica di Ottobre si è venuto a creare, nel mio personalissimo calendario, un "buco" assolutamente da colmare. E allora perchè, dopo la positiva esperienza del 2011, non tornare nella  capitale longobarda (ma quante ne so ?) per l'undicesima edizione della CorriPavia?. Solita iscrizione last-minute e ultimo lungo anticipato al venerdi giusto per non presentarmi sulla linea dello start già devastato. Una sessantina di chilometri da percorrere e alle sette gia in macchina direzione sud. Classici riti pre-gara e alle nove in strada per il riscaldamento. Una ventina di minuti al piccolo trotto e poco prima della partenza in gabbia con gli altri in attesa dello sparo che arriva una manciata di secondi dopo le nove e mezza.
11° CorriPavia
La sede stradale è ampia e nonostante i soliti furbi (e questa volta più d'uno) pronti a "scattare" a 5'e30" è davvero facile impostare il giusto ritmo. La pendenza di corso "Strada Nuova" invita ma, per una volta, cerco di usare la testa riuscendo a non farmi condizionare da chi mi circonda. Ritmo veloce ma senza esagerare. O almeno ci provo. Percorso duro e trentatre chilometri ancora nelle gambe sono ingredienti che difficilmente possono andare a braccetto con un personale. Finita la discesa infiliamo il Ponte Coperto per attraversare il Ticino e correre per qualche migliaio di metri nel quartiere di Borgo Ticino prima di ripassare nuovamente sul ponte e riattraversare il fiume direzione Lungoticino Sforza per il primo quarto di gara. Il ritmo è alto, me ne rendo conto, ma non esagerato. I chilometri passano e si torna a calpestare il pavè delle strette vie del centro. Con un occhio alle bellezze offerte della città che ci ospita e l'altro al pavè sconnesso arrivo al giro di boa con il crono stampato appena sopra i quarantuno. Il passo non è da PB ma non mi posso certo lamentare. Ne ho ancora, nonostante tutto. E infatti continuo a spingere confortato da quanto visualizzato sul display del Garmin. Diciotto, diciannove e a due passi dal gonfiabile posto all'arrivo ennesima deviazione per portare il computo dei chilometri ai fatidici ventuno: viale Matteotti, via Lanfranco, Via Roma e Finalmente Corso Strada Nuova per gli ultimi trecdento metri.
Under ottantasette e uno dei pochi (o forse unico) spit negativo. What else ?
corriPavia
A soli quindici giorni dall'appuntamento a "Riva degli Schiavoni" niente di meglio che approfittare della mezza in calendario a Pavia per provare a correre con un ritmo che in solitaria difficilmente avrei la forza (mentale) di tenere. Sveglia come in un normale giorno lavorativo e poco dopo le sette in macchina pronto per la settantina di chilometri che mi separano dalla citta delle 100 torri.
Cielo terso e temperatura che, man mano che mi avvicino alla destinazione, al posto di salire scende.
Strade praticamente deserte e in una cinquantina di minuti devo solo preoccuparmi di lasciare la macchina in uno dei parcheggi consigliati dall'organizzazione.
Quattro chiacchere con i "compagni" di squadra e una volta sbrigate le solite pratiche (pettorale, cambio e deposito borsa) in strada per un riscaldamento che, vista la temperatura, si possa definire tale.
Una ventina di minuti al piccolo trotto poi il tempo di posizionarmi sotto il gonfiabile e, con qualche minuto d'anticipo, è di nuovo competizione.
La partenza è addirittura esagerata e il primo chilometro, facilitato dalla pendenza di corso "Strada Nuova", viene archiviato in 3 e 43". Ritmo che, saggiamente, decido di abbandonare prima di "infilare" il Ponte Coperto che ci permette di attraversare il fiume e percorre qualche chilometro nel quartiere di Borgo Ticino prima di ripassare nuovamente il ponte e tornare a correre il resto della gara dalla parte della riva sinistra.
Tra alti e bassi il chilometri passano e nonostante tocchi prestare molta attenzione a dove si mettono i piedi (per evitare danni dovuti al pavè sconnesso) riesco anche ad apprezzare il paesaggio, per niente noioso, offerto dalla città lombarda.
Primi dieci sotto appena sotto i quaranta e brillantezza che comincia a venir meno. Una decina di posizioni perse e tanta fatica sino al ristoro del 15°.
corriPavia
Giusto il tempo di uno scambio di battute con quella che da li a pochi chilometri diventerà la prima delle donne e una volta rimasto nuovamente solo con i miei pensieri a caccia dell'obiettivo della giornata: migliorare Monza e se possibile scendere sotto gli 85'. Obiettivo che, con l'avvicinarsi del traguardo, sembra davvero alla mia portata. Diciotto, diciannove, i secondi scorrono e ad occhio sono in perfetta media.
Ventesimo e a due passi dal gonfiabile posto all'arrivo ennesima deviazione per arrivare ai fatidici ventuno.
Di nuovo in "Strada Nuova" e ultimi trecento metri a combattere contro il tempo.
Che soddisfazione poi guardare il display del garmin e vedere che, anche se per pochi secondi, l'obiettivo è stato centrato.