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Piccolo Stelvio, 6x1000
Giro di boa, otto settimane all'appuntamento con la maratona di primavera e una preparazione che entra nel vivo.

Sessioni più impegnative, due lunghi già in archivio e dopo, averlo rimandato per un paio di settimane, l'appuntamento con le salite lunghe da 1000 in programma alla fine della prina parte di tabella. E per farle tocca spostarsi in macchina. Sveglia a orario comodo e in una mezz'oretta sono pronto a svolgere il compitino in una splendida ma freddissima  giornata di sole.

Un migliaio di metri di riscaldamento (lo so, sono pochini) e una volta arrivato all'altezza del ponte medievale si va ad iniziare: 6 tornanti, un breve falsopiano prima della mazzata finale del tratto ribattezzato "caramamma". Il tutto da ripetere sei volte sotto lo sguardo incuriosito di automobilisti (pochi), ciclisti e pedoni incrociati durante la fatica.
Sei minuti e spicci a salire, altrettanti a scendere e una irresistibile voglia di mollare tutto che mi accompagna per tutta la prima "scalata".

Ma ormai sono qui e tanto vale portare a termine il compito nel migliore dei modi.

Altre cinque, ne mancano solo cinque.

Salite corte
E come da tradizione, nonostante gli eccessi dell'ultimo giorno dell'anno, ad un orario decente in strada per provare a mantenerere una sorta di forma fisica.

Il menu del giorno prevede una serie di salite corte condite da un imprecisato numero di chilometri da aggiungere alla fine.

Sole, temperatura intorno ai 5 e traffico ancora prossimo allo zero.

Qualche chilometro di riscaldamento e poi, una volta arrivato alla ciclopedonabile  particolarmente frequentata, sotto con quanto previsto.

Venti ripetizioni come da programma che vanno via senza troppi pensieri per un totale di chilometri ancora troppo esiguo per giustificare la "levataccia".

E allora non resta che, come preventivato, allungare il giro e portare il totale della fatica ad un numero che permetta di rimettere le gambe sotto il tavolo senza troppi sensi di colpa.

Sel resto per tornare a fare i bravi anche a tavola c'è ancora tempo
 

Duemilaventitre

E con i 16 km di medio anche questo 2023 lo si può considerare archiviato e pronto per diventare statistica.

Centoquarantotto uscite (venti meno dello scorso anno) per un totale di 1923 chilometri e 173 ore con ai piedi un paio di scarpe da corsa e ventisette attività di nuoto per un totale di ventuno chilometri.

Migliorato il numero di volte con un pettorale appuntato alla maglietta anche se lontano anni luce da quelli passati pre-pandemia: una maratona, Roma, tre mezze, Vittuone, Venezia e Firenze e tre dieciK (DJTen di Firenze e Milano e la neonata Stramilano Sottozero). 

E ora riposte per qualche ora le mie A3 nella loro scatola, preparato le lasagne per domani non resta che brindare con gli amici al nuovo anno e, vino permettendo, provare a proseguire la tradizione dell'uscita al primo dell'anno appena sveglio.

Nel frattempo da parte mia vi auguro un Felice e Sereno 2024.



Salite corte 12x150
Quattro mesi, poco più di sedici settimane e sarà di nuovo maratona. O meglio questo sarebbe il desiderio perché, visto come è andata a finire anche questa volta con la maratona di Firenze (saltata per la seconda volta consecutiva), non lo posso dare per scontato. 

Quattro uscite di qualità a settimana con un numero di chilometri crescente e una progressione che, teoricamente, dovrebbe portarmi a superare di poco le quattro cifre. 

Una tabella da seguire (o nella peggiore delle ipotesi da interpretare) per arrivare in primavera tirato a lucido e in grado di affrontare per la trentacinquesima volta la distanza regina.

Salite, ripetute, il medio e più avanti i lunghi. Non ci si farà mancare niente.

Salute permettendo.

Preparazione XVIII run rome the marathon
E con questi ultimi chilometri anche questo lungo viaggio si può considerare concluso. Quello che dovevo fare, anche se con qualche licenza "poetica", l''ho fatto.  Un percorso iniziato con le ripetute corte nella settimana della maratona di Firenze e terminato alla vigilia di una primavera che, non volendo aspettare la data canonica, si e già palesata da giorni.

Qualche immancabile libera interpretazione (leggi no medio) ma nella sostanza ho portato a casa quanto prescritto dalla tabella che seguo da anni. Soddisfatto ? Abbastanza. Perché, a voler fare le pulci, all'appello mancano una sessantina di chilometri persi  a cavallo del nuovo anno quando, potendo approfittare della chiusura aziendale, avrei sicuramente potuto fate di più.
Ripetute come se non ci fosse un domani, salite, addirittura un lungo in più dei canonici quattro e una mezza portata brillantemente a casa a quattro settimane dalla maratona.
Aspettative ? Finirla. Semplicemente finirla correndo, possibilmente, dal primo all'ultimo metro perché i giorni ad inseguire il cronometro sono passati da tempo e le mie soddisfazioni me le sono tolte.
E se poi, quella maledetta banbelletta, evitasse nuovamente di palesarsi  sarei la persona più felice di questo mondo.
Non chiedo molto, o no ?
Due mesi
Per la precisione cinquantanove giorni all'appuntamento di primavera. Sono al giro di boa. 

Le giornate si allungano e tempo un paio di settimane si potrà  (almeno) iniziare con la luce. 

La preparazione tra alti e bassi procede ma dopo le prime 4 settimane andate al di là di ogni più rosea aspettativa la seconda metà, a parte il primo lungo archiviato dignitosamente, ha visto in agenda un paio di "failed" e qualche "skipped" (leggi medio) di troppo. 

Anni fa, quando l'unico obiettivo era il tempo, ne avrei fatto una malattia ora invece tendo a prenderla con filosofia pensando solo che quello che davvero conta è arrivare sui Fori Imperiali con una condizione che mi permetta, bandelletta permettendo, di finire la distanza regina correndo  dal primo all'ultimo metro.

Chiedo troppo ?

tempo di bilanci

E con le ripetute da mille si chiude anche questo anno sportivo, il ventesimo da quando ebbi la malsana idea di mettermi alla prova sulla distanza regina. 

Centosessantotto uscite per un totale di (quasi) 2300 chilometri con le scarpette ai piedi e poco meno di quaranta invece le attività di nuoto per un totale di trentasette chilometri.

E se dal lato agonistico siamo sempre ai minimi termini con una maratona e una mezza all'attivo e altrettante (venezia e firenze) saltate per il covid, quello che rende rende particolarmente positivo l'anno che volge al termine è la nuova avventura lavorativa del tutto inaspettata.

E ora, archiviate le tracce gps, non resta che brindare con gli amici al nuovo anno provare, vino permettendo, a proseguire la tradizione della "mezza" del primo dell'anno e augurare a tutti un Felice e Sereno 2023.


Ri-proviamoci - roadTo Rome
Metabolizzata la delusione per aver dovuto rinunciare alla quarantadue di Firenze è ora di cominciare a pensare al nuovo anno e alla maratona della città eterna. 

Quattro mesi a macinare chilometri per arrivare a una condizione che mi possa permettere di correre dal primo all'ultimo metro. 

Anni fa si correva contro il crono, ora  vista l'età, mi accontento di correre perché, visti i precedenti, riuscire ad essere sui Fori Imperiali Domenica 19 Marzo sarebbe già un grande successo.

Sedici settimane, 4 allenamenti (prevalentemente di qualità) a settimane con un numero di chilometri che si incrementa ad ogni uscita.

L'obiettivo sembra ancora lontano ma  come sempre,  l'ultima domenica dell'inverno che sta per arrivare è molto più vicina di quanto si possa pensare.

La strada per arrivare a Roma la conosco,  devo solo (per)correrla.
Anche quest'anno la Firenzemarathon .....
Continua il mio rapporto difficile con la distanza regina se questa è in programma nel granducato. Dopo essere stato costretto al ritiro nel 2018  all'ingresso dello stadio Franchi  da una bandelletta decisa a diventare protagonista, è il covid che prepotentemente si prende il ruolo da primattore.

Positivo dopo un ultimo lungo fine settimana da turista alla fine di settembre riesco a tornare libero solo dopo una decina di giorni. Non corro da due settimane e anche se non sembra che ci siano strascichi decido per una ripresa prudente che comunque mi permette di arrivare in breve ad una autonomia sufficiente ad affrontare i 14 ponti finali della nuova Venice Half Marathon  senza dover recitare il rosario.

Chiamo il centro medico per rifare la visita di idoneità sospesa dopo la positività e scopro che devo attendere 15 giorni dalla guarigione prima di poterla effettuare e avendo più di 50 anni devo fare pure il test da sforzo. Niente mezza in calendario 2 giorni prima (-40 euro) e altri 142 euro di visite.

Quaranta giorni alla distanza regina ma ce la posso ancora fare. E in un clima da fine estate il primo lungo da 28 km me lo conferma. Comincio a crederci davvero. Ne restano due, solo (si fa per dire) due.

Alzo l'asticella e punto allo step successivo: obiettivo 32k. Solita ora, solito percorso e ancora uno splendido sole ad accompagnarmi ma questa volta con una temperatura compatibile con il periodo.

Provo a non fare il fenomeno e cerco di mantenere un'andatura che mi possa permettere di arrivare alla distanza preventivata. I chilometri passano mentre mi godo il panorama e incurante delle possibili conseguenza decido di inserire le medesime salite dei giorni "migliori". Niente di trascendentale ma evidentemente ancora "troppo salite" per la mia attuale condizione.

Inutile insistete: al ventiduesimo assieme alla benzina terminano anche le speranze di presentarsi sulla linea di partenza tra Duomo e Battistero.

Impensabile poter affrontare la distanza doppia in queste condizioni devo arrendermi all'evidenza: in questo momento mi posso permettete solo una mezza e che a Firenze non è comunque prevista. Quindi, di nuovo, la Firenzemarathon la si finisce l'anno prossimo.  

Aggiungo al conto pure le spese di segreteria per spostare l'iscrizione al 2023 e si arriva a 202 euro. Un po' cara 'sta semplice influenza, vero ?
Quattro settimane
Al termine delle prime quattro settimane di preparazione quanto visualizzato da Connect, non può lasciarmi soddisdatto in termini di chilometri, numeri ma soprattutto qualità delle uscite. 

Rispetto a 8 mesi fa mancano due  progressivi, 4 medi e almeno una cinquantina di chilometri a ridosso di Ferragosto. 

Il caldo l'ha sicuramente fatta da padrona ma alla fine si torna sempre al nocciolo della questione: non mi piace correre appena sveglio. Lo faccio, quando lavoravo a due trenord di distanza addirittura alle 5, ma in settimana  continuo a preferire la sera quando posso permettermi di fare le cose con calma senza l'assillo di dover terminare entro un tempo limite che mi permetta di fare doccia e colazione prima di iniziare a lavorare. 

Ma forse sono solo delle scuse perché poi, una volta in strada, non mi tiro imdietro. Quasi mai. 

Vabbè diciamo che a 'sto giro con i quasi ho esagerato un po'.



Salite brevi 12x150
Sedici settimane (più una di scarico) sono le settimane che mancano all'appuntamento con la distanza regina e come da tradizione tocca alle salite brevi aprire le danze. 

A quattro mesi dall'ultimo pettorale è finalmente arrivato il momento di dare un senso alla sveglia puntata alle 6 anche nei giorni in cui se ne potrebbe fare a meno. 

Perché senza obiettivi nel breve periodo in questi mesi me la sono potuta prendere comoda come non accadeva da anni: dieci/dodici chilometri al ritmo dettato dalle condizioni climatiche e con una continuità che, causa acciacchi vari, avevo dimenticato di potermi permettere.

Sedici settimane per arrivare tirato a lucido sulla start line posta, a meno di novità, tra Duomo e Battistero.  Sedici settimane e un migliaio di chilometri che comunque potrebbero non garantirmi la medaglia da finisher. 

Non cerco di mettere le mani avanti ma è una possibilità che devo prendere in considerazione: perché quando la bandelletta decide di diventare protagonista tocca fare di necessità virtù. 

E se in una calda domenica di fine Marzo mi sono potuto permettere il lusso di impiegare 53 minuti per percorrere gli ultimi 7 chilometri, dovessi ritrovare le medesime condizioni climatiche di quattro anni fa sarà difficile riuscire a portare a casa il risultato.

Vabbè non facciamoci la testa prima del tempo che ho una maratona da preparare.
Cesenatico - porto canale
Ho perso il conto di quanti anni son passati dall'ultima volta che ho deciso di passare il ponte della Festa della Repubblica al mare.

Non fa per me: coda ad andare, coda a tornare e nel mezzo la difficoltà a trovare una stanza per dormire. Ma con il cambio lavoro e di conseguenza le ferie ridotte al minimo tocca fare di necessità virtù e approfittare delle occasioni (leggi chiusura aziendale) che si presentano.

Cesenatico
Il programma, se sopravvivo al viaggio per raggiungere la Riviera Romagnola, è già definito: corsa al mattino, lettino, nuotata, lettino, lettino, pranzo, lettino, lettino, nuotata, lettino, lettino, cena, passeggiata, birra.

Niente di impegnativo, solo una gran voglia di non fare (quasi) niente per un paio di giorni dedicando all'attività fisica solo il minimo sindacale perché sarebbe davvero un peccato non sfruttare la lunga passeggiata che da Cesenatico conduce a Gatteo al riparo dal traffico, passeggiata sempre ben popolata già dalle prime luci dell'alba.
Gran bella idea
Amo correre a Milano e amo correre la Stramilano, di gran lunga la gara (tra competitiva e non competitiva) a cui ho partecipato più volte.

Ma lo spostamento a metà maggio ha scombussolato i miei piani. A maggio di solito fa già molto caldo e l'orario di partenza dell'agonistica, previsto per le dieci, di sicuro non aiuta, aggiungici poi il costo del pettorale fissato a 45€ per le iscrizioni last minute ed il gioco è fatto. 

Anche quest'anno la si corre l'anno prossimo.

Ma a distanza di due mesi dalla maratona della città eterna la voglia di provare a raggiungere la doppia decina é tanta e allora niente di meglio che provare a correre una mezza per conto proprio. 

Ma è Domenica, me la voglio prendere comoda e tra una cosa e l'altra finisco per essere in strada alle nove direzione parco dove è prevista una serie di giri, 6 in questo caso, prima di riprendere nuovamente la strada verso casa. Bella idea quella di uscire così tardi. Nonostante il ritmo da turista in gita con il passare dei  chilometri la possibilità di non riuscire a portare a casa quanto preventivato è un'ipotesi da non escludere a priori.

Bene il tragitto verso il parco, discretamente bene i giri sulla ciclabile che costeggia il polmone verde, meno bene invece una volta imboccata la via del ritorno quando sono costretto ad alzare ulteriormente il ritmo. Ma tre chilometri ben oltre i cinque e trenta non sono sufficienti a sopperire la fatica e, arrivati allo scoccare del diciannovesimo, decido che è il momento di porre fine anzitempo alla sgambata della domenica.

Proprio un gran bella idea.

Sette su sette
Come ai bei tempi, dopo la maratona di primavera, mi sono preso tre settimane di pausa per ricaricare le pile e soprattutto  rimettere in sesto il ginocchio malandato.

E per limitare i "danni" dovuti alla sosta prolungata niente di meglio di un po' di nuoto, cercando di tornare ad inanellare le mie 60 vasche sotto i quaranta minuti. 

Ma, prima o poi, tutte le cose belle (leggi dolce far niente)  hanno un termine e quindi, passato Pasqua e Pasquetta con le gambe sotto il tavolo, è finalmente giunto il momento di infilare ai piedi le mie adidas e riprendere il filo del discorso.

Nessun obiettivo all'orizzonte (anche se la malsana idea Stramilano non sarebbe del tutto esclusa)  se non quello di tornare nel più breve tempo possibile ad una forma più o meno accettabile. 

E per riuscirci l'ideale sarebbe provare a uscire tutti i giorni incrementando gradualmente la distanza e mantenendo lo stesso ritmo dal primo all'ultimo chilometro. 

Sette uscite partendo da sei e arrivando ai quattordici di oggi: ben oltre ogni più rosea prospettiva. E ora un paio di giorni di meritato riposo, penso di essermeli meritati

preparazione run rome the marathon
Finita. Anche questo lungo viaggio, iniziato negli ultimi giorni di Novembre, è arrivato al capolinea. Tre chilometri oltre la soglia dei mille (sono andato a controllare non la raggiungevo da anni) per un totale di ottantatre ore sulle gambe. 

Stanco ? Molto, perchè alla quantità ho aggiunto tanta quantità seguendo (quasi) alla lettera quanto indicato in tabella e concedendomi degli sconti solo nell'ultimo mese. Questa volta non mi sono fatto mancare nulla compreso il "3x5000" che non portavo a casa da tempo immemore.

Niente a che vedere con la preparazione del 2014 (mai andare a riguardare le vecchie cose, c'è solo da farsi del male) ma, considerata età ed acciacchi, non posso che essere soddisfatto di quanto fatto e del percorso che mi ha portato alla vigilia della mia trentaquattresima volta sulla linea di partenza di una maratona. 

Obiettivi ? Solo due: finirla correndo dal primo all'ultimo metro e possibilmente con un tempo finale migliore di quello realizzato 5 mesi fa a Venezia. 

Non mi sembra di chiedere la luna.

Trentapunto07
E come da programma tocca incominciare ad alzare l'asticella incrementando chilometri e minuti, in parole povere è giunto il momento del primo dei quattro lunghi previsti.

Un appuntamento che, nonostante l'esperienza,  è ancora  fonte di preoccupazioni per una possibile, e nemmeno troppo remota, debacle.

Fa ancora freddo ma con le previsioni che danno  temperature gradevoli nel corso della mattinata posso anche  permettermi  un abbigliamento più leggero.

Sulla ciclopedanabile non c'è ancora traffico e gli incroci con altre persone intente nel medesimo "passarempo" si contano sulla punta delle dita.  Una quindicina di chilometri in un senso e altrettanti dopo il giro di boa sulla via di casa. Nel  mezzo tutte le salite-lle caratteristiche della  Valle Olona teatro della storica "Coppa Bernocchi"  ma che affrontate sulle due gambe assumono un impegno, per quel che mi riguarda, abbastanza significativo.

Trentapunto07 - altimetria
Sto bene  le gambe pure e quanto visualizzato sul gps e più che soddisfacente. Non faccio calcoli e non ce n'è nemmeno bisogno. Non è questa l'occasione per fare i fenomeni. Devo solo portare a casa quanto preventivato. Lavoro, casa, impegni e il fine settimana che è sempre troppo breve per permettermi il lusso di dover replicare quello che non sono riuscito a fare quando previsto.

E, quando sulla via del ritorno, la spia della riserva comincia a fare capolino decidere per  uno sconto sul numero di salite diventa la cosa più sensata da fare.

Perchè alla fine, una più o una meno, sono sempre 30 chilometri.

sette settimaneE a questo punto della preparazione è arrivato il momento per tirare un po' il fiato: sette giorni in libertà al termine del percorso di "crescita organica" (??????) ma che tradotto in chilometri non significa, comunque, un liberi tutti.

Sette settimane, 28 allenamenti di qualità e solo tre "failed" (due nelle ultime due uscite) segnati in agenda. Non mi posso lamentare. La testa c'è, le gambe pure, quello che manca è la velocità. Ma gli anni passano per tutti e tocca prenderne atto. 

Sono al giro di boa e l'obiettivo di primavera è sempre più vicino. Ma una domanda sorge spontanea: ci sarà una 42 da correre? 

Perchè anche in questo inverno i numeri dell'epidemia sono importanti e se, grazie ai vaccini, non siamo nella condizione di dodici mesi fa non c'è da stare allegri.

Io, anche se temo di rivedere un film già visto, continuo per la mia strada consapevole che in ogni caso non sarà tempo buttato via.

Del resto non sono io quello che deve prendere certe decisioni, le posso solo subire. 

come da tradizione - medio 14km
Dopo un anno di pausa ho ripreso con le (mie) buone abitudini e nonostante le poche ore di sonno poco dopo le dieci in strada a macinare chilometri. 

Il programma della giornata prevede 14km di medio ma considerato il livello di disaffezione a questa tipologia di allenamento riuscire a farne almeno una decina al ritmo desiderato sarebbe già da considerarsi un grande successo. 

Giusto un paio di chilometri di riscaldamento e al beep del Garmin si parte con il compitino. 

Sole, cielo terso e una temperatura che ricorda quelle di fine Febbraio. La città dorme ancora e le poche macchine in strada lo testimoniano mentre una volta arrivati al parco sembra invece, a giudicare dal numero di persone presenti, di aver spostato il calendario avanti di tre o quattro mesi.

Decido di non entrarci e opto per la ciclabile esterna che corre lungo il perimetro: metà su asfalto e metà su sterrato da ripetere 4 volte prima di imboccare la via del ritorno.

Piacevole il conforto di quanto visualizzato dal gps, un po' più veloce su asfalto, un po' più lento una volta abbandonato il bitume ma tutto sommato in linea con quanto richiesto dalla tabella.

E una volta archiviata la pratica e alzato il piede dall'acceleratore il resto dei chilometri sono solo una formalità.









tempo di bilanci
Ed è di nuovo tempo di tirare le somme perché, con il 5x2000 di oggi, il mio 2021 sportivo finisce qui. 

Centosessantanove uscite e quasi duecento ore per percorrere 2175 chilometri. Nuova società sportiva, il piacere di potermi ri-appuntare alla maglietta un pettorale (una dieci, una mezza e una maratona) e da meta anno riprendere l'appuntamento (quasi) settimanale con la vasca olimpica provando a fingermi anche nuotatore.

Ma questo è solo un di più. Le cose che contano realmente sono altre e per quelle, fortunatamente, non mi posso lamentare: il lavoro c'è, la salute pure e alla fine sono queste le cose davvero importanti.

Non resta che augurare a tutti un felice e sereno 2022

centottanta gare

Da quando ho il Fenix aggiornare i dati anche in locale non è più una priorità. Spesso me ne dimentico e quando poi decido di farlo mi ritrovo a passare più di quanto preventivato davanti al pc. 

Perchè tocca riconoscerlo, la sincronizzazione dei dati con la app Connect è comoda e immediata ma se devo mettere le "mani" alle tracce è poco personalizzabile. Personalizzazione che invece, nonostante una grafica poco invitante, permette il vecchio Training Center dove puoi raggruppare in "cartelle" o addirittura modificare (in termini di eliminazione dei lap) le singole attività. 

In ogni caso niente a che vedere con quello che c'era prima dell'acquisto del GPS quando avevi tre sole alternative: l'agenda, il foglio excel o, per i più bravi, il programma in access dove riportare numeri e statistiche.

E se per gli allenamenti i programmi di Garmin la fanno da padrona per le gare il "vizio" di mantenere traccia sul foglio di calcolo non mi è ancora passato: gara, distanza, tempo, passo, scarpe utilizzate. 

Dati che raccontano la storia di 19 anni da tesserato Fidal, delle 32 maratone portate a termine, del mio unico ritiro in quel di Firenze, delle 68 mezze maratone e delle altre 79 gare per un totale di tremilaseicentoventitre chilometri. 

Una storia che mi auguro di poter continuare a raccontare.