recensione Auricolari Skullcandy XTfree Prodotte dalla casa americana Skullcandy i nuovi dispositivi Sport Performance wireless XTfree sono la risposta a quelli che, praticando sport, chiedono oltre alla qualità una sola cosa: smettere di litigare con l'auricolare che non ne ne vuole sapere di stare nella conca del padiglione auricolare (wikipedia grazie di esistere).

E grazie a Skullcandy anche io ho avuto la possibilità di testare, con tutta calma, il nuovo prodotto della casa americana.

La recensione:

Caratteristiche

  • Connessione Bluetooth
  • Tecnologie propietarie FitFin™, StickyGels™ e Fix© per immobilizzare l'auricolare indipendentemente dall'attività sportiva praticata
  • Sedici grammi di peso
  • Un'autonomia dichiarata di 6 ore
  • Resistenti al sudore e alla pioggia

 Confezione

recensione Auricolari Skullcandy XTFree
  • Auricolari XTfree
  • 3 set di gommini in silicone
  • Cavo USB
  • Custodia

Autonomia

La batteria permette un'autonomia dichiarata di 6 ore

Prezzo

Il prezzo di listino è di €99.00 

Operazioni preliminari

Una volta caricate è sufficiente accenderle tenendo premuto il tasto centrale (MFB) per accoppiarle (peering) con il disposito che funge da trasmettitore e sono immediatamente pronte per l'uso.

Corro un paio maratone all'anno e le ore in strada per prepararle sono davvero tante. Ascoltare, quindi, della buona musica durante gli allenamenti è il modo, specialmente nei lunghi, per non pensare al numero di chilometri da portare "a casa". E in tutti questi anni ho perso il conto del numero di auricolari acquistati. Sempre la stessa storia. Anche a stare attenti il cavo, prima o poi, si "prende dentro".
Inevitabile: per quanto possano essere di buona qualità, prima diventano mono e poi anche il "lato" superstite smette di emettere suoni.
Senza dimenticare che, se gli auricolari non sono dotati del fastidiosissimo archetto, piu che di una corsa si potrebbe tranquillamente parlare di "lotta" impari.

Opinioni

Le XTfree, invece, risolvono in un sol colpo tutte e due i problemi: senza l'ingombrante cavo e immobili all'interno del padiglione auricolare.
Leggerissime, una volta posizionate, anche senza spingerle troppo all'interno dell'orecchio, non si "sentono" e non si muovono.
recensione Auricolari Skullcandy XTFreeProvate in questi caldissimi giorni di Luglio hanno, per quel che mi riguarda, superato brillantemente la prova. Utilizzate con lo smart run di adidas dotato di lettore mp3, le ho indossate in tre uscite per un totale di una quarantina di chilometri, dal passo turistico ad un medio abbastanza impegnativo passando per le ripetute da 1000 e sempre con il medesimo risultato: ottimo suono e mai una volta costretto, nonostante il sudore, a riposizionare nessuno dei due terminali.
L'autonomia in questi sei giorni (tra la prima uscita e l'ultima) arriva tranquillamente a quattro ore e cinque minuti prima di "esalare" gli ultimi suoni, una voce femminile inizia a ricordarci che il dispositivo necessita di una bella ricarica.
E se invece del gps da polso si vuole utilizzare uno smartphone gli auricolari di Skullcandy, dotate anche di microfono integrato, permettono all'utilizzatore anche di rispondere alle chiamate premendo semplicemente il tasto centrale.

Il listino dice 99€ (ma nei siti di e-commerce si possono trovare a meno) e in linea con la concorrenza di pari fascia. La spesa è sicuramente "impegnativa" ma per chi ha intenzione di farne un uso intenso potrebbe essere adeguata al pari di un qualsiasi altro accessorio sportivo.

Cos'altro aggiungere ?
Esame superato
s.siro - bruce springsteen - the river tour
Trent'anni, anzi trentuno, da quel giugno del '85. Tanto ce n'è voluto per decidermi ad andare a vedere il Boss. Quello con la B maiuscola. Non sono un fan nel vero senso della parola ma la musica di Bruce Springsteen mi è sempre piaciuta e per me che considero il "live" il massimo che ci possa essere era una lacuna da colmare assolutamente.

Colleghi e amici che lo seguono da anni me lo hanno sempre detto: il suo è un concerto a cui, almeno una volta nella vita, bisogna assistere.

Tre ore e quaranta nel catino dello stadio di S.Siro. Giù nel prato, in mezzo al "casino", come quando avevo vent'anni ed andare sotto il palco era (quasi) un obbligo. Ecco, proprio sotto il palco no, però ad una distanza tale da riuscire, volendo, a fare anche a meno delle immagini proiettate sui tre maxischermi posti a cornice dell'immensa struttura in metallo.
 
s.siro - bruce springsteen - the river tourUn tour dedicato (e da cui prende il nome) interamente alla riproposizione delle canzoni dell'album The River del 1980. Questo almeno nelle intenzioni. Perchè ogni concerto è diverso dal precedente e la scaletta è sempre una sorpresa. E Milano non fa eccezione con la seconda data (come riportato in questo articolo di rockol.it) con 17 nuove esecuzioni.

Venti e trenta, la luce del sole che ancora illumina la tribuna arancione e, dopo le note di Morricone che accompagna l'entrata l’entrata della E-Street Band, si parte con “Meet me in the city”, il primo dei trentatrè brani eseguiti nella "scala del calcio" tra il tripudio dei sessantamila spettatori parte attiva di questa, perchè di questo si tratta, fantastica festa.
Bello vedere come Springsteen interagisce con il suo pubblico. Saluta, scende dal palco, stringe un infinito numero di mani e raccoglie i bigliettini, bigliettini si fa per dire, con le richieste dei brani da eseguire come in una sorta di gigantesco piano-bar.

s.siro - bruce springsteen - the river tourE che dire poi di quando, al momento dei bis, invita sul palco tre ragazze e un ragazzino a cui permette di suonare una delle sue chitarre accompagnandolo durante l'esecuzione di "Dancing in the dark".

Manca poco a mezzanotte e sulle note di "Bobby Jean" si chiude lo show. La E Street Band saluta e lascia il palco a Springsteen per una versione acustica di “This hard land”.
Stavolta è davvero finita. Un ultimo saluto e poi anche il Boss di scompare dietro le quinte.

Uno spettacolo assolutamente da vedere.
Almeno una volta.

Scaletta:
“Meet me in the city”,“Prove it all night”,“Roulette”,“The ties that bind”,“Sherry darling”,“Spirits in the night”,“Rosalita”,“Fire”,“Something in the night”,“Hungry heart”,“Out in the street”,“Mary’s place”,“Death to my home town”,“The river”,“Racing in the street”,“Cadillac ranch”,“The promised land”, “I’m a rocker”,“Lonesome day”,“Darlington country”,“The price you pay”,“Because the night”,“Streets of fire”,“The rising”,“Badlands”
Bis:
“Backstreets”,“Born to run”,“Seven nights to rock”,“Dancing in the dark”,“Tenth Avenue freeze-out”,“Shout”,“Bobby Jean”,“This hard land”
1° Lierac Beauty Run - foto ANSA
Inutile è più forte di me. Non c'è verso di mantenere per più di 24 ore lo stesso proposito.

Mezz'ora di temporale prima di mezzogiorno, la temperatura di qualche grado più bassa, la vista del Monte Rosa ad indicare la mancanza della nostra amatissima afa ed è un attimo rimangiarsi quanto detto alla fine della 5 Mulini.

Ma quando si tratta di correre nel salotto buono della città ma soprattutto per una buona causa (parte dell'iscrizione viene destinata alla fondazione Veronesi) cerco, nel limite del possibile, di non mancare mai all'appuntamento.

Iscrizione last-minute e una volta indossati gli abiti da lavoro nel prato dell'Arena per un paio d'ore di public relation con gli amici (leggi parole a caso) in attesa dello start posticipato di un'ora.

Ore 21.00 e si parte. Le intenzioni non sono bellicose ma, come spesso accade, una volta indossato il pettorale mi rimangio (e siamo a due) quanto detto appena una mezz'oretta prima. Niente di esaltante  ma in linea con la prima parte della gara della sera prima. Il percorso mi piace: un quarto di giro di pista e si entra nel parco prima di abbandonarlo dopo qualche centinaio di metri. Castello, Piazza Cairoli e Via Cusani direzione Via Manzoni. I gradi in meno e la mancanza di umidità si fanno sentire e per i primi chilometri aggancio il trenino giusto tenendo i 4e20 senza particolari difficoltà.
1° Lierac Beauty RunPiazza della Scala, San Babila, Il Duomo e di nuovo in Piazza Cairoli per la seconda metà del percorso dove incontro quelli della 5k. Un po di stanchezza comincia ad affiorare e tocca mollare un po' lasciando per strada una dozzina di secondi.

Triennale, Arco della Pace e di nuovo nel parco prima dell'ingresso in Arena dalla Porta Trionfale. Ancora tre quarti di pista e nessuna intenzione di "sprintare" con mi precede di qualche secondo chiudendo la fatica sotto i 45 minuti.
Decisamente un sabato alternativo.
5 mulini summer night
E siamo arrivati alla sesta edizione di questa bella gara (non competitiva) a cui e difficile dire di no. 
Percorso (quasi) interamente su asfalto con il suggestivo passaggio all'interno del mulino Meraviglia, l’attraversamento della fattoria Chiapparini e il passaggio attraverso la fattoria Lattuada.
Soliti riti pregara e, dopo un riscaldamento degno di tale nome, la netta sensazione che, forse, decidere di continuare la tradizione non sia stata una grande idea.
Caldo (35°) e un'umidità da paura con il termometro che, appena cinque giorni prima, indicava una temperatura da fine marzo. Tocca adattarsi. Nel pieno della fase "kezzenger" inutile fare gli eroi e ripetere la debacle del 2015. 
Partenza prudente, ritmo allegro ma non troppo e, almeno per il primo giro, ci si prova. Dura, davvero dura con il fisico non ancora pronto a queste temperature.
5 mulini summer nightE infatti mantenere quanto visualizzato dal display del Garmin non è per niente facile e una volta concluso il primo giro appena sopra i 21' decido di "riprogrammare" il navigatore sui 5 al chilometro per portare a casa quanto preventivato.
Zero sorpassi fatti e solo una dozzina, nonostante il passo, quelli subiti segno inequivocabile che non devo essere stato l'unico a pagare dazio. Parziale di (quasi) ventiquattro minuti e fatica chiusa comunque sotto i quarantacinque. 
Considerata la serata, è tutto "grasso che cola".

Milano oggi si è svegliata di corsa
oltre 1500 in strada per la RDS Breakfast Run

Risveglio, corsa e colazione in centro città, il movimento ha una formula tutta nuova

 
RDS Breakfast Run Milano
Milano, 17 giugno '16 - Che faccia ha il centro di Milano alle prime luci dell'alba? Chiedetelo ai 1516 che questa mattina intorno alle 5 si sono dati appuntamento all'Arco della Pace in calzoncini, maglietta e scarpe da corsa per partecipare alla seconda tappa di RDS Breakfast Run, il nuovo circuito running firmato RCS Active Team.
 
Euforia, allegria, entusiasmo: questa l'atmosfera del lungo serpentone che alle 5,45 in punto si è mosso alla conquista del centro città invadendo strade e i lunghi viali di una Milano ancora assonnata. Corso Garibaldi, via Solferino, Brera e poi piazza della Scala. Ricca di fascino la passerella in Galleria Vittorio Emanuele illuminata dai primi raggi del sole filtrati da piazza Duomo. Da lì il castello Visconteo prima di rientrare verso il traguardo con un suggestivo passaggio nel verde del parco Sempione. Un tuffo nella storia e nei luoghi chiave della milanesità.

Fra i primi ad arrivare sotto l'Arco della Pace il Direttore Generale di RCS Sport Paolo Bellino che vanta un illustre passato da quattrocento ostacolista più volte in maglia azzurra: " Lo sport è una chiave di lettura attraverso la quale approcciare la vita. E' una sfida quotidiana con se stessi e le proprie capacità: non importa essere atleti professionisti, runner della domenica o semplici appassionati. L'importante è accendere lo stimolo per migliorarsi ogni giorno di più. RDS Breakfast Run va in questa direzione: alzarsi presto, fare del movimento, socializzare, alimentarsi correttamente sono piccoli gesti che messi insieme rappresentano un grande traguardo proiettato verso il nostro benessere".
RDS Breakfast Run Milano -  Montefusco (RDS), Bellino (RCS Sport), D'Alessio (RDS), Barbugian, Rossi, Goffi e Colucci (RDS). Credit ANSA
"Da Milano ci aspettavamo una bella risposta e così è stato - ha commentato Andrea Trabuio responsabile area Mass Events RCS Sport e RCS Active Team -   questa è una città da vivere a tutte le ore, famosa in Italia e nel mondo per l'immenso patrimonio creativo e per la frenesia che la contraddistingue. RDS Breakfast Run si è calata in questo contesto cogliendo tante sfumature e portando quello spirito di aggregazione che aiuta ad affrontare la sveglia, la pigrizia, la fatica con uno spirito tutto nuovo. Ed è questa la marcia in più di un format nuovo ma già di successo". 
 
Una bella sgambata per le vie di Milano anche per uno che di chilometri in carriera ne ha macinati tanti come il maratoneta Danilo Goffi che per non mancare l'occasione si è svegliato alle 4 del mattino. " Io sono sempre stato uno metodico, non ho mai amato correre al mattino presto. Per me l'allenamento non è mai stato prima delle 10, le 9 al massimo in estate - svela l'ex azzurro - invece stamattina alle 4,30 ero già in fibrillazione... bello, bello, bello stare in mezzo alla gente in questa atmosfera così particolare, fare colazione insieme, scherzare e rendersi conto di avere tutta la giornata ancora da vivere".
 
Tra i runner esperti oltre a Goffi anche Renzo Barbugian insieme a tanti altri appassionati: avvocati, giornalisti, infermieri, insegnanti, manager, cameriere, studenti. Italiani e stranieri, giovani e meno giovani. Uomini, tante donne e qualche cane. Tutti insieme a condividere la stessa fatica e identica soddisfazione lungo i 5 km del tracciato percorsi ognuno al proprio ritmo.
In gruppo anche Barty Colucci a raccogliere le testimonianze per trasmetterle agli ascoltatori in diretta a Tutti Pazzi per... RDS Breakfast Run e Fabrizio D’Alessio.
RDS Breakfast Run Milano RDS Breakfast Run Milano


RDS Breakfast Run Milano RDS Breakfast Run Milano








E alla fine un sorriso grande con cui abbracciare il nuovo giorno che comincia insieme a una colazione condivisa tra risate e buoni propositi. Oltre alla frutta fresca, i croissant ai 5 cereali di Bauli, il latte e lo yogurt Zymil e poi ancora dal ricco paniere di Eurospin barrette ai cereali mirtilli rossi, cracker dolci e tanto succo di frutta accompagnato da un mix di frutta secca. Tre diversi prodotti Meritene con cui assaporare il buongiorno e abbondante acqua Levissima per rinfrescare staff e partecipanti. Irrinunciabile il caffè, come nella migliore tradizione di colazione all'italiana.

Immancabile il caffè che con la sua aroma ha pervaso la zona traguardo insieme alla sferzata di energia portata dalla RDS Breakfast Run in questo venerdì di giugno cominciato in modo tanto alternativo.
 
Prossimi appuntamenti con RDS Breakfast Run: Trento venerdì 24 giugno, Torino venerdì 1° luglio, Verona venerdì 8 luglio e Padova venerdì 15 luglio.
 
RCS Sport – RCS Active Team ringrazia tutti i suoi Partner.
Title Sponsor: Radio RDS // Top Sponsor: BAULI // Top Sponsor: ZYMIL //
Official Partner: MERITENE// Official Partner: EUROSPIN // Official Mineral Water: LEVISSIMA // Media Partner: La Gazzetta dello Sport
 
Per info e iscrizioni: www.breakfastrun.it
info@breakfastrun.it