come fai a rinunciare a un pettorale a 2.50€ ?
Difficile resistere quando ti offrono, per il lancio del nuovo gioiellino di casa Garmin, 225 pettorali a due euro e cinquanta per la tappa di Monza del foreRUNner tour.
Se poi il percorso è disegnato in una "location" fantastica, quella di uno dei parchi recintati più grande d'Europa, è ovvio che ti iscrivi a prescindere dalla condizione fisica.
Soliti riti pre-gara, quattro chiacchere e un riscaldamento degno di tale nome prima di posizionarsi senza troppi patemi, visto il numero dei partecipanti, direttamente sotto il gonfiabile.
Se poi il percorso è disegnato in una "location" fantastica, quella di uno dei parchi recintati più grande d'Europa, è ovvio che ti iscrivi a prescindere dalla condizione fisica.
Soliti riti pre-gara, quattro chiacchere e un riscaldamento degno di tale nome prima di posizionarsi senza troppi patemi, visto il numero dei partecipanti, direttamente sotto il gonfiabile.
Nove e trenta e si parte. C'è il sole la temperatura ha già il suo perchè ma correre in un parco ha i suoi vantaggi. Velocità da crociera impostata e, per non smentire la mia rinomata e assoluta mancanza di buon senso, un obiettivo: under quaranta.
Le gambe girano già da subito e dieci chilometri non sono poi così tanti (?!?!?!) se riesco a gestire i primi minuti senza farmi prendere dal ritmo imposto dagli altri.
Il percorso ricavato nei viali del parco non è dei più semplici, larghi viali ma anche diversi tratti di falsopiano che possono mettere a dura prova le gambe specie nella parte finale di gara eppure, nonostante tutto, in piu di una occasione, il parco, mi ha regalato qualche soddisfazione (leggi pb).
Il primo mille chiuso a quattro, il secondo e il terzo appena sotto. Sto bene e me ne rendo conto e, incurante dei sorpassi subiti, vado per la mia strada cercando di dosare al meglio le energie. I chilometri passano e finalmente comincio anche a prendermi qualche soddisfazione risalendo delle posizioni.
Giro di boa abbondantemente sotto i venti e un bottino di secondi tale da farmi pensare che l'obiettivo di giornata è davvero a portata di mano. Altri tre chilometri sotto i quattro ed eccomi al nono chilometro quello che, a memoria, dovrebbe essere il più duro. Ma ormai ci sono e, anche se pago dazio, non mollo.
Ultimi mille metri e ultime energie da estrarre dal cilindro sul lungo rettilineo che conduce all'arrivo con il display TDS ad indicare ancorra il "3" come cifra delle decine.
Anche stavolta posso dire: #missionecompiuta