Caldo, caldo e ancora caldo
Arrivati alla fine di questo caldissimo luglio non posso che confermare la bontà della decisione di non iscrivermi a nessuna maratona in calendario tra ottobre e dicembre.
Ripresa in mano la mia solita tabella sto provando a dare un pizzico di brio ad uscite da troppo tempo ridotte ad un semplice insieme casuale di chilometri. Brio che, nonostante le buone intenzioni, il più delle volte fatica ad essere tale perché, come diceva sempre la mia mamma, "tra il dire e il fare, c'è in mezzo il mare".
Poco meno di centoquaranta chilometri distribuiti su tredici uscite al suono della sveglia. Salite, ripetute da 400 e solo un misero 4x1000 portato a casa a fatica. Poca testa o forse semplicemente troppo caldo per pensare di poter seguire alla lettera un programma che dovrebbe permettere a chiunque di correre ininterrottamente per 42 chilometri. E allora di necessità virtù.
Ci si prova e se non è giornata si commuta in modalità "km a caso" in attesa di tempi migliori.
Perché 'sto caldo prima o poi, dovrà finire.