dopo una lunga e non voluta pausa
44 giorni dopo aver corso a milano è finalmente arrivato il momento di tornare ad assaporare il piacere di indossare pantaloncini e maglietta e scendere in strada a correre.
Sveglia alle 5.30, il tempo di cambiarmi, di indossare le scarpe e sono davanti a casa ad attendere, tanto per cambiare, che il garmin agganci i suoi satelliti.
L'obiettivo, dopo così tanto tempo, non è molto ambizioso. Quattro chilometri per cominciare mi sembra un giusto compromesso, la voglia è tanta ma non ho intenzione di strafare. L'intenzione è di uscire tutti giorni aumentando la distanza ogni giorno in modo da arrivare ad una discreta autonomia nel giro di poco tempo. L'ho già fatto in passato e credo di potermi ripetere.
Inizio la mia fatica e quello che provo non è proprio quello che mi sarei aspettato. Questa è la terza volta che ricomincio dopo una lunga pausa e non ricordo, nelle precedenti occasioni, di avere avuto le stesse difficoltà nel riprendere a fare quello che più mi piace e che ho tanto desiderato.
Invece stavolta è come se fossi reduce da uno dei tanti lunghi fatti in preparazione di qualche maratona: gambe come pezzi di legno.
Sensazione che, tra l'altro, mi accompagna per quasi tutto il tempo.
Alla fine quattro giri dell'isolato, poco più di 4 km, in 21 minuti fatti però tutti in progressione.
Non proprio soddisfatto, ma ci si accontenta. L'importante è aver ripreso.
Di sicuro oltre al meritato riposo e alla forma perduta, questa pausa, mi ha regalato almeno un paio di chili in più e 150 eurii (quelli per la tecar) in meno. Speriamo solo che ne sia valsa la pena.