Ed è nei dettagli che si comprende che Anastacia è un'artista fuori dal comune
Grande. Non trovo un'altra parola per descrivere Anastacia. La seguo dagli esordi ma non avevo ancora avuto l'occasione per assistere ad un suo spettacolo dal vivo. Almeno sino al 27 Ottobre. Eh già, Lunedi 27 Ottobre, Fabrique ore 21.30 e, sulle note di "Left Outside Alone", l'ingresso sul palco.
Il locale permette una perfetta visuale da ogni angolo ma,
nonostante il sold-out e i tremila biglietti venduti, sembra potere contenere molte più persone. L'acustica è buona
eppure quello che arriva alle nostre orecchie, fondamentalemte, è solo la musica.
Ed è sufficiente attendere la fine della canzone
per scoprire che Anastacia è stata colta da una fastidiosa laringite che non le permette di far sentire al pubblico la sua inconfondibile voce.
Ci prova, tocca riconoscerglielo, non vuole deludere, ma si capisce che non ce la può fare.
Eppure insiste e supportata dalle due
coriste (che in più di una occasione sostituiscono la cantante americana) porta a conclusione una difficile serata ringraziando
poi pubblicamente con un tweet quanti hanno
capito il difficile momento.
Difficoltà che la costringono, per preservare la voce, a prendersi tre settimane di riposo e cancellare il resto delle date
del 2014.
Ed è nei dettagli che si comprende che Anastacia è un'artista fuori dal comune.
Ed è nei dettagli che si comprende che Anastacia è un'artista fuori dal comune.
Costretta a riprogrammare il tour decide di
ritornare il 14 gennaio a Milano per un concerto dedicato ai tutti gli spettatori in possesso della matrice del biglietto del 27 ottobre.
Stesso posto, stessa ora, stesso gruppo di supporter (i bravi Fyre, capitanati dalla
carismatica argentina Alejandra Burgos Tolo), stessa scaletta ma soprattutto la vera Anastacia.
"Left Outside Alone" ad aprire il concerto, "Staring At The Sun", "Sick And Tired", "Pieces Of A Dream", bastano poche "battute"
per realizzare che questa volta è tutto perfetto.
"Vecchie" hits sapientemente alternate a brani dell'ultimo lavoro in studio,
un paio di azzeccatissime cover rock ("Back In Black", degli AC/DC e "Sweet Child O'Mine" dei Guns N' Roses) , il
duetto con Kekko dei Modà per "Lifeline/Luce per sempre" nuovamente presente alla tappa milanese per una "setlist" di diciotto
canzoni e 100 minuti di piacevolissimo spettacolo che, dal mio punto di vista, valgono ampiamente i soldi del biglietto.