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51° Stramilano
Dopo 5 anni eccomi di nuovo in Piazza Castello per l'appuntamento con la gara di casa. La gara dove ho il maggior numero di partecipazioni e che, sommate a quelle della non agonistica dei 50000, arrivano a superare di gran lunga la metà delle 51 edizioni della manifestazione nata nel '72.

Sole, cielo terso e, con una partenza prevista  per le 8.30,  una temperatura ideale per correre.
Quarta gara in 5 settimane con obiettivo, nemmeno troppo celato, di centrare l'under100 sfuggito a Bologa per un'inezia.
Il percorso, modificato dopo anni di onorato servizio,  mantiene le caratteristiche di gara veloce che permette, una volta eliminato l'imbuto che si veniva a creare in viale Elvezia, la ricerca della prestazione anche a quelli che partono dalle retrovie. Dieci virgola cinque chilometri in un senso e altrettanti nell'altro disegnando una sorta di (semi) tondo sfruttando la cerchia dei bastioni con leggere "asperità" che comunque non possono incidere più di tanto.

51° Stramilano: percorso
Ci siamo, ottoetrentadue e si parte. Pochi metri e, grazie all'ampia sede stradale sono già a ritmo gara. Non troppo distante dai pacer provo a farmi guidare liberandomi dalla preoccupazione di dover fare calcoli ma non troppo convinto della scelta (secondo me un filo troppo veloci) dopo pochi chilometri decido di lasciarli andare e fare di testa mia.
Con un occhio alla strada e l'altro al display del GPS i chilometri passano veloci. Non faccio fatica a mantenere il ritmo spinto anche dal solito effetto pettorale e in più di un'occasione tocca darsi una regolata perché il 4e35/4e36 che ogni tanto viene visualizzato non può portare a niente di buono.
Repubblica, Porta Venezia, 5 Giornate, Ticinese, San Vittore, e arrivati a Conciliazione, via Venti Settembre da percorrere per intero prima del giro di boa posto davanti alla Triennnale.  Ed ecco, poco prima di invertire il senso di marcia, provare lo stesso dolore che solo 7 giorni fa mi ha costretto prima a rallentare e successivamente, per evitare guai peggiori, ad una mesta resa.
Sembra un film già visto ma, fortunatamente, questa volta l'epilogo è differente. Falcata più corta, un ritmo un po' più alto e nel giro di un migliaio di metri torno ad essere (si fa per dire) come nuovo pronto a ripetete quanto di buono fatto bella prima parte di gara. Ne ho,  o almeno credo di averne, e allora niente più calcoli e si va finché ce n'è.
51° Stramilano
Il ritmo è ancora buono e secondo il garmin avrei anche un discreto margine ma che, considerato il tempo intercorso tra il cicalino dei mille metri  la posizione del corrispondente cartello piazzato dall'organizzazione, non lo si può considerare realistico.  

E allora bisogna continuare a spingere sperando che i rapidi calcoli fatti nei pochi momenti di lucidità (🤣) non siano troppo distanti dalla realtà. Calcoli che man mano ci si avvicina alla meta diventando sempre più precisi lasciano inequivocabilmente pochi margini di manovra.
Tocca insistere.
Non manca molto e il confine tra centrare l'obiettivo di giornata e l'ennesimo over è sempre più sottile.  Inutile continuare a chiedere conforto al display del GPS, bisogna raschiare il fondo del barile e continuare a spingere. Ultima curva  Viale Moliere e, sempre troppo lontano, il gonfiabile con lo sponsor in bella vista.
Ci devo credere.
Ultimi metri. Il display è ormai sopra i 100' ma il real-time sicuramente no.
Bello poi,  una volta superato il gonfiabile vedere di nuovo un 3 come seconda cifra e realizzare di esserci riuscito. 
1° Stramilano Sottozero
Duemila runner, tra competitivi e non, si sono dati appuntamento in questa fredda domenica di Dicembre per la prima edizione della Stramilano Sottozero colorando di bianco (il colore della maglia tecnica) i sentieri del parco che circonda i grattacieli che caratterizzano lo skyline milanese. 

E io, a soli sette giorni dai 21 chilometri di domenica, di nuovo con un numero appuntato sulla maglia per questa bella 10k su due giri nel quartiere City Life di Milano.

Nove e trentadue e si protagonisti. Domenica è andata alla grande e pensare di riprovarci, alzando l'asticella, è più di una semplice idea malsana. Il percorso è bello tosto e, come direbbero quelli bravi, molto nervoso con curve secche e una salita che porta agli ingressi dei grattacieli che si fa sentire. La partenza è il solito delirio e tocca aspettare qualche centinaio di metri prima di riuscire ad impostare il ritmo ma un volta sgranato il gruppo si "vola". Vado a sensazione, ogni tanto un occhio al display del GPS ce lo butto ma provo a fare di testa mia. Il passo sembra facile ma è la tenuta che potrebbe venire meno nel secondo giro a preoccupare. I minuti passano e il paesaggio per me quasi sconosciuto aiuta a distrarsi. Non sono più abituato a fare gare cosi corte ad un ritmo così "allegro" e si vede o meglio 
si sente. 

Il primo giro chiuso appena sotto i 23' lascia ben sperare ma non ci vuole molto a
1° Stramilano Sottozero
capire che questo è un ritmo che non posso tenere ancora per molto. Insisto e resisto. Ora le occhiate al Garmin sono molto piu frequenti. Sono piu lento di 3, 4 secondi ma, considerato le mie attuali possibilità, il passo è ancora più che soddisfacente. E allora tocca provarci. La salita che al primo giro è andata via (quasi) liscia stavolta lascia il segno ma arrivati a questo punto c'è solo da stringere i denti. Mille metri, ancora mille metri raschiando dal 
fondo del barile quel poco che è rimasto. Ultime curve e l'immancabile sprint sul rettilineo finale per chiudere sotto i 46'.

Stanco molto. Soddisfatto di più.
18° Deejay Ten
Bello essere parte di una festa, perchè quella organizzata da Radio Deejay più che una gara è diventata, nel corso degli anni, una gran bella festa dove, per molti, quanto impiegare per percorrere i 5 o i 10 chilometri dei due percorsi è l'ultimo dei pensieri. E, dopo aver corso quella di Firenze, difficile pensare di rinunciare alla "gara" di casa. 

Mi piace correre a Milano, l'adoro e, non cosiderando l'edizione di due anni fa a numero chiuso interamente dentro il Parco Sempione, tocca tornare al 2019 per trovare il mio nominativo nel file dei risultati di una gara nel capoluogo lombardo.
Sveglia come in un normale giorno lavorativo, colazione vewstizione e in macchina in una trentina di minuti sono già parcheggiato in Corso Sempione pronto all'appuntamento con gli amici all'Arco della Pace.

Una sgambata di tre chilometri come riscaldamento per raggiungere Piazza Duomo dove da anni è posta la partenza e poi, una volta ingabbiati, non resta che attendere lo start previsto per le nove. 

18° Deejay Ten
Il percorso, a parte la partenza posta alla destra della Cattedrale, non differisce molto da quello che ricordavo (ho controllato su connect 🙂): prima parte nel salotto buono della città, una volta scavallato nella zona che ha preso il posto della vecchia fiera per concludere sullo stesso asfalto comune alla parte finale di molte delle gare corse in città.

Piatto e veloce lo si potrebbe considerare anche da tempo (.....sempre che si riesca a partire in buona posizione) ma, visto lo spirito della giornata, gli acciacchi e soprattutto l'età un più consono 5e20 elastico mette d'accordo un po' tutti.

Sole, cielo terso e temperatura perfetta per correre ingredienti perfetti per godersi una città ancora "dormiente". 

18° Deejay Ten
Nove e zero zero e si parte. Il "traffico" condiziona e ci vogliono diverse centinaia di metri prima di riuscire a districarsi.  San Babila, Corso Venezia, Via Senato prima di imboccare via Manzoni con l'inconfondibile pavè, croce e delizia di tutto ciò che gira su ruota, che ci accompagna fino a Cadorna dove si torna a correre su asfalto. Triennale, giro di boa poco dopo aver superato l'unica asperità e inizio del conto alla rovescia. 

Continuiamo a venire sorpassati a destra e a manca ma a noi non ce ne può fregar de meno ligi a quanto desiderato. 

Buonarroti, City Life e una volta superato Domodossola ecco Corso Sempione il lungo viale da fare, arrivati a questo punto, senza troppi calcoli. Viale Elvezia, Viale Legnano e finalmente, una volta imboccato Viale Gadio, la "Finish Line".

Immancabile sprint finale e chiusura sotto i 53: missione compiuta

Depeche Mode - Memento Mori Tour
Per i Depeche Mode, sei anni dopo l'ultima volta, Ã¨ di nuovo tempo di fare tappa a San Siro per la seconda delle date italiane del Memento Morì Tour e io, anche stavolta, (quasi) sotto il palco a godermi lo spettacolo. Nove è zero sei e sulle note di "Speak to Me" si comincia. 

Il concerto è sold out da mesi nonostante i prezzi (prato gold +50% rispetto al 2017) e il colpo d'occhio offerto dagli spalti è impressionante come sempre.

Sul palco tre sole postazioni e alle spalle una grande M a ricordare le iniziali dell'ultimo lavoro in studio del gruppo di Basildon. Dave Gahan è in forma smagliante e si vede: domina il palco e, nonostante il caldo, non si risparmia mandando in visibilio gli oltre 60000 presenti allo stadio.

Depeche Mode - Memento Mori Tour
E se per Dave è normale amministrazione vedere anche l'altra metà del duo scatenarsi come non ricordo di aver mai visto è, per quel che mi riguarda, una piacevole novità.

La scaletta, ben studiata,  comprende cinque brani dell'ultimo lavoro in studio (tutte e cinque concentrati nella prima metà dello show) e il resto pescato tra le hit pubblicate negli oltre quarant'anni di carriera.

Depeche Mode - Memento Mori Tour
Lo spettacolo offerto è anche questa volta di quelli che non si dimenticano; luci ed immagini sapientemente dosate a fare da contorno a quanto suonato sul palco. Toccante poi il ricordo di Andrew Fetcher nel momento dell'esecuzione di "World In My Eyes" con il volto di un giovane Andy proiettato sugli schermi che lentamente cambia fino a diventare l'immagine immortalata anni fa da Anton Corbijn. 

I brani si susseguono senza sosta. Nove brani per Dave, un paio cantati da Martin Gore che concede una meritata pausa al frontman titolare che riprende il microfono con "Ghosts Again" forse, per come la vedo io, la miglior canzone prodotta dai tempi di "Enjoy The Silence" brano che chiude la setlist prima degli immancabili bis.

"Nothing For The Night" cantata da entrambi sulla passarella che conduce quasi al
Depeche Mode - Memento Mori Tour
centro del campo, "Just Can't Get Enough" che riporta il pubblico negli anni ottanta e a chiudere, e questa volta per davvero, con "Never Let Me Down Again" e "Personal Jesus". 

Saluti, baci e abbracci e dopo 135 minuti di puro spettacolo tutti soddisfatti a casa.
Avercene di serate come questa.

La scaletta:
Speak to Me (Outro)
My Cosmos Is Mine
Wagging Tongue
Walking in My Shoes
It's No Good
Sister of Night
In Your Room
Everything Counts
Precious
My Favourite Stranger
A Question of Lust
Soul With Me (Acoustic)
Ghosts Again
I Feel You
A Pain That I'm Used To
World in My Eyes (Dedicated to Andrew Fletcher)
Wrong
Stripped
John the Revelator
Enjoy the Silence
Encore:
Waiting for the Night
Just Can't Get Enough
Never Let Me Down Again
Personal Jesus

Vasco Rossi - Non Stop Live 22

Ventitrè mesi dopo quella che doveva essere la data prevista in origine nello spazio EXPO è di nuovo tempo di tornare a calcare un palco per Vasco e la sua band per la prima volta, dopo tanti anni, lontano dalla Scala del calcio diventata, per il numero di concerti e sold-out,  una sorta di seconda casa.  Lontano si fa per dire visto che per la logistica è stato scelto il nuovo trotter "La Maura" distante da S.Siro solo un paio di chilometri e che, tradotto per quelli che non hanno alternative alla macchina, significa una bella passeggiata.


Vasco Rossi - Non Stop Live 22
Le previsioni, dopo la grandine del pomeriggio,  promettono piogge consistenti anche per la serata ma la cosa evidentemente non spaventa perché una volta entrati (piuttosto tardi, lo ammetto) ci si rende conto che di disponibile è rimasto solo parte di prato a ridosso della curva opposta al palco da cui comunque si gode un'ottima visuale........dei maxi schermi posti sopra e ai lati dell'imponente palco  che per dimensioni, probabilmente,  supera anche quello già immenso dell'ultimo tour.

Vasco Rossi - Non Stop Live 22
Otto e cinquanta e sulle note di "XI comendamento" inizia lo show strutturato con il solito canovaccio: una ventina di canzoni intramezzate dall'interludio dove la band intrattiene in pubblico con uno o due pezzi prima degli immancabili bis per un totale di ventotto canzoni a comporre una scaletta che, come al solito, non delude le aspettative: sette canzoni dall'ultimo lavoro in studio,  qualcuna che mancava da qualche tour, una (Amore ... aiuto) che credo di non averla mai ascoltata in versione live prima di arrivare ai classici pezzi che in un live non possono mancare per uno spettacolo da due ore e mezza.

Vasco, per quello che posso vedere, non si risparmia  e supportato magnificamente dai musicisti che da anni lo accompagnano (con delle new entry ai fiati)  offre un intrattenimento che vale l prezzo del biglietto e che il suo popolo attendeva, ormai, da fin troppo tempo.

Un'attesa ampiamente ripagata.

La scaletta del concerto di Vasco Rossi

•  XI Comandamento

• L'uomo più semplice

• Ti prendo e ti porto via

• Se ti potessi dire

• Senza parole

• Amore.. aiuto

• ... Muoviti!

• La pioggia alla domenica

• Un senso

• L'amore l'amore

• Interludio 2022

• Tu ce l'hai con me

• C'è chi dice no

• Gli spari sopra

• ... Stupendo

• Siamo soli

• Una canzone d'amore buttata via

• Ti taglio la gola

• Rewind

• Delusa

• Eh... già

• Siamo qui

Bis

• Sballi ravvicinati del terzo tipo

• Toffee

• Sally

• Siamo solo noi

• Vita spericolata / Canzone

• Albachiara

16° deejay ten
Abituati ai numeri importanti delle recenti edizioni è stato un po' come tornare agli albori di questa dieci chilometri quando era una gara solo per "pochi" ma dopo l'edizione virtuale del 2020 essere parte del fiume blu che ha colorato i sentieri di Parco Sempione e la ciclabile che corre intorno al Castello Sforzesco è stato 
davvero piacevole. Nessun calcolo, nessuna voglia di strafare ma solo tanta voglia di divertirmi.

Il numero esiguo di partecipanti e l'orario di partenza fissato per le dieci mi permette, per una volta, di prendermela comoda: oggi il parcheggio in zona Sempione non sarà un problema.

La giornata è coperta, sei o sette gradi di temperatura in meno rispetto al sabato e i manicotti (la più grande invenzione dell'uomo dopo la ruota) non danno fastidio. 

16° Deejayten
Nove e cinquantotto e si parte. Giusto qualche decina di metri e si va a passo gara. Vabbè passo gara si fa per dire. Cinque e venti, cinque e venticinque, cinque e venti i primi tre. Ma correre in mezzo agli altri aiuta e quanto visualizzato dal Garmin al quarto mille (5e04) lo certifica. 

Niente di trascendentale, ne sono consapevole, ma considerate le mie abituali medie mi sembra di volare. Il lungo del giorno prima non sembra aver lasciato strascichi e senza particolare affanno riesco a mantenere la stessa media per il resto dei chilometri che mi porta a chiudere appena sopra i cinquantadue la mia tredicesima partecipazione all'edizione milanese della gara di Radio Deejay.

Quanto è bello passare la domenica mattina in questo modo.
citylife - tre torri
Due anni, tanto è passato dall'ultima volta in cui mi sono appuntato un pettorale alla maglietta. Avevo dimenticato i riti che contraddistinguono le competizioni: il ritiro del pettorale, le chiacchere con gli amici, la borsa da preparare, la sveglia puntata anche in un giorno di festa. Bello ritrovare un po' di normalità. 

Le previsioni danno (o meglio davano) pioggia dalle undici ma è chiaro fin da subito che se tutto va bene di asciutto ci sarà solo il momento della partenza della 21km prevista per le otto e trenta. Divisi in gruppi da 250 persone con partenze differite di pochi minuti scelgo di partire dal fondo dell'ultima wave (ho un altro concetto di distanziamento...) consapevole di non essere nelle condizioni per ambire ad una prestazione di rilievo. 

Neanche il tempo di salire sulla balconata dei padiglioni di fieramilanocity e un paio di tuoni preannunciano quello che da li a pochi minuti ci terrà compagnia per gran parte della gara. Nel frattempo siamo di nuovo in strada e finalmente posso cominciare ad impostare un ritmo più consono. Gattamelata, Casa Milan (con doveroso inchino) e la sopraelevata su viale Serra che ad Aprile significa 35° chilometro e che ora invece ci porta nel Parco Alfa Romeo e la sua collinetta con il percorso a spirale. Piove, anzi diluvia ma, per una volta in perfetto spirito trail, la cosa non mi infatidisce. 


Salomon Running Top Cup 21km
Non sto spingendo più di tanto, o meglio credo di non farlo, eppure continuo a recuperare posizioni e la cosa non può che farmi piacere anche se non ho la più pallida idea della tenuta. Nel frattempo siamo entrati a QT8 e dopo il giro di pista nel XXV Aprile comincia il divertimento con la montagnetta di S.Siro, uno dei parchi preferiti dai milanesi e non solo, il parco dove allenarsi, dove trovare le uniche salite degne di nota in un luogo piatto come Milano. E a me Montestella piace parecchio. 

Si entra al sesto chilometro e si esce al tredicesimo. Nel mezzo sette chilometri di fatica come non mi capitava da anni. La pioggia continua a non dare tregua e i sentieri sterrati sono al limite della praticabilità ma io contonuo a recuperare posizioni incurante delle pozzanghere che attraverso senza remore (perche perdere tempo a girarci intorno ??). 

Salomon Running Top Cup 21km
Il pettorale come sempre fa miracoli e nonostante i dubbi della vigilia continuo a spingere. Siamo tornati su asfalto per l'ultimo terzo di gara con il rientro al portello, la fiera e il giro dentro il velodromo Vigorelli prima di tornare a CityLife dove ci toccherà affrontare la salita alla Torre PWC dalla inconfondibile sagoma curva. Diciotto piani da scalare quando ormai, al diciannovesimo, le energie potrebbero essere al lumicino. 


Corro ? Cammino ? Come mi devo comportare ? Diciotto piani sono tanti e alternando le due opzioni anche l'ultimo ostacolo viene superato. Sette minuti e undici. Tanto segna il Garmin dal momento che entro nelle torre a quando ne vengo fuori per gli ultimi 2000 metri. Ormai è fatta e nonostante il traffico (le varie gare condividono la parte finale del percorso) provo ad aumentare il ritmo con il GPS ad indicare un 4e29 che non può che farmi piacere. 

Soliti ultimi metri da fare in apnea e un crono finale abbondantemente sotto le due ore con una media di 5e28. Per me è proprio #tantaroba.

 Tamponi ai partecipanti e agli addetti

Misurazione temperatura e tamponi salivari e naso-faringei ad atleti a rischio e addetti gara, uno screening capillare per prevenire la diffusione della pandemia da COVID19

Salomon Running Milano - credit Phototoday

MILANO – Raggiunta già quasi quota 2mila iscritti alla Salomon Running Milano di domenica 27 settembre 2020, un evento molto atteso che si prospetta come uno dei più importanti di tutta la stagione, non solo in Italia, ma anche in Europa. Migliaia di podisti invaderanno il parco CityLife, il Portello e il Monte Stella, i tre parchi milanesi previsti nel percorso urban trail, una ripresa da tempo sperata e sottolineata dal motto beneaugurante dell’evento: “Don’t Stop MI Now.

 

SICUREZZA SANITARIA - Massimo Mapelli, titolare di A&C Consulting, società organizzatrice di Salomon Running Milano, ha più volte precisato che per lo svolgimento dell’evento è stato considerato prioritario il rispetto delle normative sanitarie vigenti, dunque dei protocolli governativi e quelli Fidal. Diverse le misure prese per eliminare il rischio di diffusione della pandemia da COVID19, con grande orgoglio, Salomon Running Milano ha annunciato la partnership con una Società leader in Europa nel campo della sanità domiciliare e da sempre specializzata alle patologie respiratorie. Insieme è stato quindi elaborato un attento piano di gestione della sicurezza sanitaria.

 

TAMPONI – L’Organizzazione provvederà alla misurazione della temperatura di tutti coloro che entreranno all’interno del Villaggio Expo e zona gara a CityLife. Ma c’è di più; Personale sanitario specializzato sottoporrà gratuitamente gli atleti la cui temperatura è risultata essere superiore a 37.5C° a “tampone rapido” che garantisce un risultato entro 15 minuti (ricerca rapida dell’antigene COVID-19 nelle secrezioni nasofaringee).


Questa attività sarà svolta direttamente al Villaggio Gara nei giorni di apertura per individuare preventivamente eventuali persone affette da COVID-19 e minimizzare il rischio di diffusione del contagio durante lo svolgimento della manifestazione.

Il Servizio sarà disponibile a pagamento (25€) anche per tutti gli atleti con temperatura nella norma che, previa prenotazione con modalità che comunicheremo a breve, saranno interessati a valutare il proprio stato di salute.

 

GESTIONE PARTENZA E ARRIVO – Diverse le strategie messe in campo per limitare gli assembramenti, dalle iscrizioni gestite esclusivamente online o in misura molto ridotta al Villaggio Gara, al ritiro del kit gara sigillato e senza possibilità di prove o cambi, e uno studio accurato e rigido della mobilità degli atleti all’interno del Villaggio gara, in area di partenza e in quella di arrivo.


Uno studio che avrà un duplice effetto, riguarderà quindi la sicurezza sanitaria ma anche le prestazioni degli atleti, che non si troveranno così imbottigliati in una partenza di massa e si sentiranno più liberi nella corsa negli stretti sentieri del percorso.

L’accesso al Villaggio Gara nei tre giorni dell’evento potrà avvenire da due ingressi, entrambi distinti rispetto all’uscita così che il flusso delle persone sia sempre continuo e in una unica direzione.    


Domenica mattina gli atleti che correranno la Citylife Top Cup 18km saranno i primi a partire con start fissato alle ore 9, con anticipo saranno convogliati in area di partenza in scaglioni da 200 persone, il gruppo successivo attenderà in un’area apposita, utilizzata per la prima volta in Italia, denominata Area di attesa e riscaldamento.  Nella successiva fase, sul rettilineo di partenza, ciascun atleta si posizionerà su un bollino rosso preventivamente applicato a terra in modo da garantire distanza interpersonale. Ad esaurimento dei blocchi di partenza dei partecipanti della gara da 18km verranno avvicinati gli iscritti della Citylife Fast Cup 10km che vedranno il via alle ore 10. Anche in questo caso verranno invitati, a loro volta, a presentarsi ai blocchi con la stessa modalità, dunque passando per l’Area di attesa e riscaldamento e poi nello schieramento ufficiale di partenza. Completeranno la start list alle 10.45 gli atleti iscritti alla Monzino Run 5k.


Tutti gli atleti dovranno indossare la mascherina nelle aree comuni fino alla partenza e mantenerla per i primi 500m dopo il via, dovranno conservarla per poterla indossare nuovamente subito dopo l’arrivo e mantenerla fino all’uscita dall’area gara. Appena dopo aver tagliato il traguardo tutti riceveranno la medaglia di partecipazione e il sacchetto ristoro con bevande e alimenti confezionati. A coloro che non avranno la mascherina, al traguardo, ne sarà fornita una dall’organizzazione.

 

Le premiazioni dei vincitori e quindi il podio dei primi tre saranno svolte senza pubblico, mentre le premiazioni di categoria si svolgeranno presso l’info point al Villaggio. Tutto verrà dunque svolto nella maniera più sicura possibile lasciando così spazio solo al divertimento e alla possibilità di godersi una grande giornata di svago e di sport assolutamente necessaria dopo questi difficili mesi del 2020.

 

HASHTAG UFFICIALE: #SRM20

                        

Cesare Monetti

Ufficio Stampa SALOMON RUNNING MILANO

Cesare.monetti@runtoday.it

www.runningmilano.it


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“La corsa può cambiare una giornata, la vita e il mondo”. Questo il claim con cui Brooks vuole ispirare la comunità del running 

BROOKS CELEBRA IL POTERE DI TRASFORMAZIONE DELLA  CORSA

Milano, 25 novembre 2019. Mettere ai piedi un paio di scarpe per correre può cambiare tanto, addirittura tutto! Il concetto di trasformazione è il focus dell’evento che Brooks ha organizzato per celebrare il potere trasformativo del running, in compagnia di Media, influencer, celebrities, rivenditori, running community e aziende del settore. 

Brooks, parte della holding Berkshire Hathaway di Warren Buffet, nasce nel 1914 ed è oggi leader nel settore del running in oltre 50 paesi. Uno dei fattori cruciali del suo successo è stata la scelta, risalente al 2001, di concentrarsi unicamente sui prodotti per la corsa. Da quel momento in poi, calzature come Glycerin, Adrenaline o Ghost sono diventate parte integrante della vita dei runner di tutto il mondo. 

“I risultati di questi ultimi 18 anni sono stati notevoli, spiega Matthew Dodge Managing Director di Brooks in Europa. In questo ultimo periodo abbiamo avuto un tasso di crescita medio superiore al 15% annuo. In Italia, solo negli ultimi sei anni abbiamo visto una crescita in fatturato del 65% e ci siamo posizionati come secondo marchio a livello di market share in performance running. Siamo molto orgogliosi di questa crescita perché si tratta della conferma che stiamo adempiendo al nostro scopo: far sì che sempre più runner vivano la miglior esperienza di corsa”. 

Le storie di trasformazione sono state protagoniste dell’evento di Brooks. Sul palco dello spazio W37 di Milano, Matteo Caccia, giornalista e storyteller, ha intervistato runner noti come Giovanni Storti o Giusy Versace, ma anche i runner della porta accanto come Sandra, Alberto e Francesco, vincitori dell’iniziativa #tellusyourhappystory lanciata nel mese di ottobre. 
giusy versace
giovanni storti


“Lavorando in Brooks e ascoltando le storie che arrivano dai nostri runners ci ricarichiamo ogni giorno, spiega Susana Pezzi Rodriguez, Marketing Manager di Brooks Running Italia. Eravamo alla ricerca di storie di trasformazione e abbiamo lanciato l’iniziativa #tellusyourhappystory ricevendo quasi trecento storie in tre settimane! Sceglierne solo tre è stato difficilissimo, ma alla fine quelle di Sandra, Francesco e Alberto rappresentano storie di persone normalissime che servono di ispirazione per tutti noi. Proprio per questo loro rappresenteranno i volti 2020 del cambiamento e della trasformazione secondo Brooks”.

Ma trasformazione significa anche impegnarsi per il futuro e per l’ambiente. Proprio per questo, Brooks ha lanciato in questa occasione il progetto Runsformation 2020: attraverso la raccolta e il riciclo delle scarpe da running usate verranno realizzare nuove piste d’atletica per le comunità di runner di diverse città italiane. Il progetto, realizzato in collaborazione con Esosport, una società che da 10 anni si occupa del tema del riciclo e dello smaltimento delle calzature sportive, prevede di riciclare più di 10.000 scarpe nel 2020.

“Chi corre lo sa, impegnarsi è il primo passo verso il cambiamento e la trasformazione, spiega Marco Trimboli Sales Manager di Brooks Running Italia, col progetto Runsformation noi di Brooks siamo entusiasti per la possibilità di dare una seconda vita alle vecchie scarpe, migliorando l’ambiente e creando uno spazio per le comunità dei runner. Per raggiungere questo scopo abbiamo la fortuna di poter contare sui nostri rivenditori, che fungeranno da punti di raccolta su tutto il territorio italiano”.

Per Brooks correre non significa semplicemente fare sport, ma significa vivere una storia sempre nuova, che porta, passo dopo passo e giorno dopo giorno, verso un mondo migliore, per sé stessi e per gli altri. Ecco perché, con questo evento, Brooks ha voluto celebrare la capacità unica della corsa, per contagiare quante più persone possibili a condividere questa passione. 

Deejay Ten
È come una tradizione da rispettare. Almeno per me. Quindici edizioni, tredici per il sottoscritto. Dai 2/3000 della prima edizione ai quarantamila (dichiarati) di quest'anno. Si ama o si odia. Senza via di mezzo. 

E in questo anno avaro di pettorali ogni occasione per provare a mettersi in gioco bisogna coglierla al volo. Soliti riti comuni a tutte le gare e dopo aver trovato parcheggio in posizione strategica per non rimanere bloccato dal fiume colorato di verde ritrovo con gli amici con cui condividere questi dieci chilometri: Venezia è saltata e quindi tutti i motivi per correre in solitaria vengono meno consapevole che, l'esperienza insegna, al passo dichiarato toccherà, nel caso migliore, togliere almeno quindici secondi.

Deejay ten - mappa
La giornata è grigia, umida quanto basta ma con la temperatura giusta per correre. 

Nove e trenta e si parte. Giusto qualche centinaio di metri per sgranare il gruppo (posizione in griglia di "categoria") ed è subito chiaro che anche stavolta si è trattato di pretattica. Il ritmo è bello sostenuto e come volevasi dimostrare e di una ventina di secondi più basso.

Io ci provo consapevole che i chilometri del giorno prima (17, in questo periodo come un lunghissimo) potrebbero chiedere il conto nella seconda parte di gara. 

La compagnia è come sempre piacevole e tra una battuta e l'altra i chilometri scorrono piuttosto veloci nonostante la prima parte sia quasi completamente sul tipico (e sconnesso) pave milanese. Il percorso, identico ormai da qualche anno, è probabilmente il migliore tra quelli di tutte le 10k che si svolgono in città e se non fosse che tocca prestare parecchia attenzione per non rischiare di stendersi si potrebbe godere appieno del panorama offerto. 

Deejay ten - mappa
La Scala, San Babila, Via Manzoni di nuovo la Scala Castello Triennale e finalmente solo asfalto. Il ritmo è inchiodato sui 4e32 secondo più secondo meno sembra essere ancora alla mia portata. Comincio ad essere stanco ma tengo. Tre Torri, il vigorelli con gli altoparlanti che diffondono le note di apertura di tutti gli starwars e i cosplay dei personaggi più iconici della saga (esce un nuovo film??). E finalmente C o r s o S e m p i o n e lungo ed interminabile come sempre. 

Solo due chilometri. Il più è fatto, niente più calcoli. Nove minuti forse meno. Via Melzi d'Eril, viale Byron e il gonfiabile dell'arrivo con l'arrivo in parata e il crono stoppato sotto i 44. 

Viste le premesse è tutto grasso che cola

Sabato 14 Settembre a Milano la finale del tour
Si corre al MIND ex area Expo dalle ore 16.30


A esibirsi sul palco del Color Village anche Junior Cally



The color run - credit lapresse

Milano, 11 settembre ‘19 – Ultimi giri di orologio prima del gran finale di The Color Run #LoveTour Sabato 14 settembre, infatti, torna a Milano la colorata 5km non competitiva con l’ultimo imperdibile appuntamento della stagione .

Sarà nuovamente l’ ex area Expo oggi denominata MIND (Milano Innovation District) , per il terzo anno consecutivo, la sede del Color Village di questa edizione milanese, la settima organizzata in Italia da RCS Sports & Events – RCS Active Team. MIND aprirà le porte alle 11 per le iscrizioni e il ritiro del race kit, mentre il Color Village darà il via allo spettacolo a partire dalle 13 con tanta musica e divertimento. Le partenze della corsa inizieranno invece alle 16.30  con un percorso disegnato all’interno del parco urbano.

Ospite di questa finale anche Junior Cally , che da Roma si è sempre più affermato fino a diventare tra i rapper più amati del momento. Il giovane artista, invitato sabato da Radio Italia (radio ufficiale di tutto il #LoveTour), ha recentemente fatto parlare dopo aver tolto la maschera antigas con cui cantava, caratteristica principale del suo progetto, mostrando per la prima volta al pubblico il suo volto. Il suo nuovo album “Ricercato” composto da dodici tracce vede la partecipazione di altri artisti tra cui Livio Cori, Clementino e Jake La Furia.

A esibirsi sul palco anche tanti altri ospiti: il gruppo musicale BALAKLAVA, il duo DYSTILLA, il gruppo de IMARCHIATI e i coinvolgenti BABY KILLERS, ragazzi dai 10 ai 13 anni che hanno partecipato all’ultima edizione di Italia’s Got Talent ballando hip hop e breakdance .

Accompagneranno tutti i color runner in questa festa dal pomeriggio a sera Chiara Giorgianni DJ Stefano Fisico in compagnia di Luca Della Porta e Mauro Dell’Olio.

E in questa ultima tappa, per la gioia dei tantissimi bambini che parteciperanno, si potranno incontrare anche i magici Trolls ! Due stand personalizzati accoglieranno, infatti, i più piccoli con tante coloratissime attività targate Dreamworks Animation .

PROMO AREA (iscrizione e ritiro race kit)
Piazza XXV Aprile:
  • Mercoledì h. 15 - 21
  • Giovedì e Venerdì h. 12 - 20

MIND ex AreaExpo:
  • Sabato h. 11 – 15

COME RAGGIUNGERE IL MIND
 
In METROPOLITANA >> Ingresso TRIULZA fermata RHO FIERA (linea rossa)
Per chi arriva in AUTO saranno aperti i seguenti parcheggi:   ROSERIO (fino ad esaurimento posti) MOLINO DORINO LAMPUGNANO

Milano, quarta e ultima tappa del #LoveTour 2019, è stata preceduta Parma (giugno), Lignano Sabbiadoro (luglio) e Torino (settembre).

ISTITUZIONI E I PARTNER COINVOLTI
EBAY // OPPO // FIAT // FLYING TIGER COPENAGHEN // COLORERIA ITALIANA // ROCHE // TROLLS // VITASNELLA // MISURA.
Comune di Milano – Arexpo, Comune di Parma, Città di Lignano, Comune di Torino. Media Partner: Radio Italia, la radio ufficiale e La Gazzetta dello Sport
Charity Partner: Lega Italiana Fibrosi Cistica e ONE


Per informazioni e iscrizioni, consultare il sito  www.thecolorrun.it


Vasco Rossi - Non Stop Live 019
Ormai San Siro non basta più, sei date sold-out nel giro di pochi giorni dalla messa in vendita dei preziosi tagliandi per un'artista che, piaccia o meno, è l'unico che si può permettere questi numeri. 

Ne è passato di tempo dal mio primo concerto datato '85: due date da 5, 6000 persone nello storico Teatro Tenda di Lampugnano. Altri tempi quelli in cui, se decidevi di andarlo a sentire, ti potevi permettere di comperare il biglietto anche solo pochi giorni prima. 

Ventinove volte nella scala del calcio, nessuno come lui. E ogni volta è uno spettacolo vedere e sentire 3, 4 generazioni di fan cantare le sue canzoni. Ormai è diventato un rito. Disco o non disco (l'ultimo lavoro in studio è del 2015) se Vasco Rossi annuncia un tour, si va e una volta sbrigata la pratica biglietto, la cosa più difficile, resta solo attendere la data.

Venti e 45 si spengono lè luci e sulle note di "Qui di fa la storia" inizia lo spettacolo. Lo stadio è una
Vasco Rossi - Non Stop Live 019
bolgia e un boato accoglie l'ingresso di Vasco sull'immenso palco ancora più imponente del solito che oltre a svilupparsi in altezza con i suoi 5 enormi schermi copre, in lunghezza, l'intero prato.

Lui canta e 60000 voci lo seguono accompagnandolo all'unisono. Ma è con "buoni o cattivi" che viene "giù" lo stadio. Difficile rimanere indifferenti. Si canta. Si balla. Si salta. Nessuno che riesca a rimanere seduto al proprio posto. Una festa, un rito che va avanti da anni e a cui, almeno per le date di Milano, non voglio rinunciare. 

I musicisti che lo accompagnano sono, come sempre,  una sicurezza e luci e immagini proiettate sui 700mila metri quadrati dei mega display alle spalle della band completano il quadro rendendo il concerto uno spettacolo anche per gli occhi.


Vasco è in forma e si vede e, a giudicare dall'espressione del viso sembra divertirsi come non mai adVasco Rossi - Non Stop Live 019 essere li sul palco davanti allo spettacolo del prato e dei 3 anelli pieni in ogni ordine di posto. E se si diverte lui, figuriamoci noi.

Bella la scaletta scelta assieme a Vince Pastano e gli arrangianenti pensati per dare nuova linfa a canzoni che non riproponeva dal vivo ormai da diversi anni per un totale di una trentina di canzoni e centoquaranta minuti di grande spettacolo. Una sola pausa dove il palco viene lasciato alla band e alla voce di Beatrice Antolini prima di riprendere il filo del discorso e continuare in un crescendo che, come sempre, non può che terminare con i brani che hanno fatto la storia del rocker di Zocca e che  ad un concerto di Vasco non possono assolutamente mancare.

E quando pensi che il top sia ormai stato raggiunto (leggi Modena Park), lui ti stupisce spostando l'asticella ancora un po' più su e ti tira fuori 'sto #nonstoplive019. 
Soldi spesi bene.

La scaletta: 
Qui si fa la Storia, Mi si Escludeva, Buoni o Cattivi, La Verità, Quante Volte, Cosa Succede in Città, Cosa Vuoi da Me, Vivere o Niente, Fegato Fegato Spappolato, Asilo “Republic”, La Fine del Millenio, Interludio 2019, Portatemi Dio, Gli Spari Sopra, C’è chi Dice No, Se è Vero o No, Io No…,  Domenica Lunatica, Ti Taglio la Gola, Rewind, Vivere, La Nostra Relazione, Tango… Della Gelosia, Senza Parole, Sally, Siamo Solo Noi, Vita Spericolata, Canzone, Albachiara