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Depeche Mode - Memento Mori Tour
Per i Depeche Mode, sei anni dopo l'ultima volta, Ã¨ di nuovo tempo di fare tappa a San Siro per la seconda delle date italiane del Memento Morì Tour e io, anche stavolta, (quasi) sotto il palco a godermi lo spettacolo. Nove è zero sei e sulle note di "Speak to Me" si comincia. 

Il concerto è sold out da mesi nonostante i prezzi (prato gold +50% rispetto al 2017) e il colpo d'occhio offerto dagli spalti è impressionante come sempre.

Sul palco tre sole postazioni e alle spalle una grande M a ricordare le iniziali dell'ultimo lavoro in studio del gruppo di Basildon. Dave Gahan è in forma smagliante e si vede: domina il palco e, nonostante il caldo, non si risparmia mandando in visibilio gli oltre 60000 presenti allo stadio.

Depeche Mode - Memento Mori Tour
E se per Dave è normale amministrazione vedere anche l'altra metà del duo scatenarsi come non ricordo di aver mai visto è, per quel che mi riguarda, una piacevole novità.

La scaletta, ben studiata,  comprende cinque brani dell'ultimo lavoro in studio (tutte e cinque concentrati nella prima metà dello show) e il resto pescato tra le hit pubblicate negli oltre quarant'anni di carriera.

Depeche Mode - Memento Mori Tour
Lo spettacolo offerto è anche questa volta di quelli che non si dimenticano; luci ed immagini sapientemente dosate a fare da contorno a quanto suonato sul palco. Toccante poi il ricordo di Andrew Fetcher nel momento dell'esecuzione di "World In My Eyes" con il volto di un giovane Andy proiettato sugli schermi che lentamente cambia fino a diventare l'immagine immortalata anni fa da Anton Corbijn. 

I brani si susseguono senza sosta. Nove brani per Dave, un paio cantati da Martin Gore che concede una meritata pausa al frontman titolare che riprende il microfono con "Ghosts Again" forse, per come la vedo io, la miglior canzone prodotta dai tempi di "Enjoy The Silence" brano che chiude la setlist prima degli immancabili bis.

"Nothing For The Night" cantata da entrambi sulla passarella che conduce quasi al
Depeche Mode - Memento Mori Tour
centro del campo, "Just Can't Get Enough" che riporta il pubblico negli anni ottanta e a chiudere, e questa volta per davvero, con "Never Let Me Down Again" e "Personal Jesus". 

Saluti, baci e abbracci e dopo 135 minuti di puro spettacolo tutti soddisfatti a casa.
Avercene di serate come questa.

La scaletta:
Speak to Me (Outro)
My Cosmos Is Mine
Wagging Tongue
Walking in My Shoes
It's No Good
Sister of Night
In Your Room
Everything Counts
Precious
My Favourite Stranger
A Question of Lust
Soul With Me (Acoustic)
Ghosts Again
I Feel You
A Pain That I'm Used To
World in My Eyes (Dedicated to Andrew Fletcher)
Wrong
Stripped
John the Revelator
Enjoy the Silence
Encore:
Waiting for the Night
Just Can't Get Enough
Never Let Me Down Again
Personal Jesus
Depeche Mode - Global Spirit Tour. Milano - Stadio di San Siro
Otto mesi con il biglietto in tasca. Ormai è diventata la (brutta) consuetudine di tutti i live più importanti e quello dei Depeche Mode  rientra ormai di diritto in questa categoria. 

Ai primi di ottobre conferenza stampa per annunciare il ritorno sulle scene (questa volta alla Triennale di Milano) e dopo qualche giorno apertura della prevendita dei biglietti per le date italiane del tour in calendario ad inizio estate.  

60000 biglietti venduti in pochi giorni ed un sold-out che, per il trio di Basildon, non è certo una novità.

Depeche Mode - Global Spirit Tour. Milano - Stadio di San SiroGli spalti sono gremiti e dal prato il colpo d'occhio è impressionante. Centoventimila mani pronte a muoversi all'unisono  sulle note di "Going Backwards", il brano tratto da Spirit che, pochi minuti dopo le nove, apre il concerto.

Il palco, piuttosto spoglio, ha come scenografia, oltre alle luci,  solo tre enormi schermi dove vengonio proiettate, in una sorta di enorme videoclip, le immagini create da Anton Corbijn, marchio di fabbrica dei tour del gruppo.


Dave Gahan, giudicato da molti come uno dei migliori frontman di sempre, è  assoluto padrone del palco. È in forma (e si vede) e la sua inconfondibile voce non ci mette molto a scaldare gli astanti .


Si continua con "So Much Love", sempre dall'ultimo lavoro in studio prima di iniziare a pescare a piene mani dal passato più o meno recente chiudendo la prima parte della performance di Dave con "Cover Me" tratto anch'esso da Spirit.

Depeche Mode - Global Spirit Tour. Milano - Stadio di San SiroOra è la volta di Martin Gore che esegue, accompagnato al piano da  Peter Gordeno, "A Question Of Lust" e "Home" in versione acustica  prima di cedere nuovamente il microfono alla voce "titolare".   

Altri due pezzi (gli ultimi) dal recente album e finalmente le hits che tutti si aspettano partendo dalla più recente "Wrong" passando per "Everything Counts" del '83, "Stripped" del '86 e arrivando alle immancabili (e ci mancherebbe altro) "Enjoy the Silence" e "Never Let Me Down Again".

Depeche Mode - Global Spirit Tour. Milano - Stadio di San SiroSiamo all'epilogo. Ancora una breve pausa ed è la volta dei bis:  "Somebody" (anche questa in versione acustica) cantata da Gore, "Walking in My Shoes" e la cover di "Heroes" omaggio a Bowie scomparso all'inizio dello scorso anno prima del gran finale con "I Feel You" e "Personal Jesus". 

Luci (accese) a San Siro e, dopo due ore e un quarto, tutti a casa felici e contenti. 

Io quasi quasi per gennaio un pensierino ce lo faccio.


La scaletta:
Going Backwards
So Much Love
Barrel of a Gun / The Message
A Pain That I’m Used To
Corrupt
In Your Room
World in My Eyes
Cover Me
A Question of Lust (acustica)
Home
Poison Heart
Where’s the Revolution
Wrong
Everything Counts
Stripped
Enjoy the Silence
Never Let Me Down Again

Bis:
Somebody
Walking in My Shoes
Heroes (David Bowie cover)
I Feel You
Personal Jesus

Depeche Mode - delta machine tour
C'è poco da fare. Nuova produzione in studio del trio di Basildon? Si compra il CD. Nuovo tour? Si compra il biglietto. Anche a scatola chiusa. Come in questo caso. Nove mesi con il biglietto "in tasca" acquistato ancora prima di conoscere la data di pubblicazione del nuovo album. Con la musica dei Depeche Mode ci sono cresciuto, ho seguito tutta la loro carriera e l'evoluzione delle loro produzioni passate dal gelido synth-pop degli anni '80 al perfetto connubio di synth&blues di questi anni. Ancora ricordo il mio primo live datato '84 al teatro tenda di Lampugnano. Cinque, seimila spettatori al massimo, in stragrande maggioranza "dotati" di cresta e rigorosamente vestiti di nero. Difficile prevedere una carriera così lunga e soprattutto difficile immaginare, per la seconda volta, il sold-out a S.Siro.
Depeche Mode - delta machine tourPreceduti dai Motel Connection, il progetto elettronico di Samuel dei Subsonica, e dal trio scozzese Chvrches, i Depeche Mode salgono sul palco alle 21.10 con lo stadio che offre un gran bel colpo d'occhio. Due ore e un quarto di concerto, una scaletta di ventitrè brani miscelata  sapientemente tra vecchi e nuovi successi e con un Dave Gahan in forma Depeche Mode - delta machine tourstepitosa, assoluto padrone del palco. Si parte con "Welcome to My World" e "Angel" dall'ultimo album, per proseguire con "Walking in My Shoes", "Precious" e "Black Celebration", assente dai live da parecchio tempo. Si continua con "Policy of Truth", "Should Be Higher" e, a chiudere la prima parte della performance di Dave, "Barrel of Gun" che che a questo punto lascia palcoscenico e microfono a Martin Gore per "Should Be Higher" e una fantastica versione acustica di "Shake the Disease". A questo punto il microfono ritorna alla voce "titolare" del gruppo che esegue "Heaven" e la coinvolgente "Soothe My Soul" secondo singolo tratto dall'ultimo album e in radio da qualche settimana.
Depeche Mode - delta machine tourSi prosegue con "A Pain That I’m Used To", "A Question of Time" e "Secret to the End" prima del delirio dei sessantamila sulle note di "Enjoy the Silence" e "Personal Jesus" in una particolare versione che parte sorniona quasi a ricordare la cover di Johnny Cash pima di riprendere il ritmo che tutti conoscono. A "Goodbye" poi, il compito di chiudere lo show con le immagini del videoclip in bianco e nero con i tre di Basildon intenti a scambiarsi cappelli su una panchina. Giusto qualche minuto di attesa e tocca a Martin Gore, con la versione acustica di "Home", il compito di aprire l'ultimo atto dello spettacolo. "Halo", "Just Can’t Get Enough" cantata a squarciagola da tutto lo stadio, "I Feel You" e infine "Never Let Me Down Again" a chiudere 135 minuti di puro spettacolo. 
Serata memorabile. Quasi, quasi mi pento di non aver acquistato i biglietti anche per la data di febbraio.