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Cur cui ran
Nonostante la stanchezza consigliasse una bella giornata di riposo, sveglia solito orario, colazione e, come in un normale giorno lavorativo, alle 7 in macchina direzione Villanova per la seconda edizione della Cur cui ran, una non competitiva con percorsi da 6 e (quasi) 12 chilometri tra asfalto e sterrato.
Cur cui ranPur non avendo propositi "belligeranti" è bastato allinearmi assieme agli altri sulla linea di partenza per buttare alle ortiche tutte le buone intenzioni impostando da subito un ritmo decisamente da gara. Ritmo che, complici caldo e umidità, sono riuscito a mantenere solo sino all'ottavo chilometro.
Per ora ci si accontenta, come sempre del resto.
cur cui ranCon delle previsioni, ovviamente smentite, che non promettevano niente di bello per questa giornata di festa e nessuna voglia di passare la giornata in coda su qualche autostrada, la prima edizione della "Cur cui ran" a Villanova, frazione di Nerviano, non poteva che essere l'occasione, dopo tanto tempo, per correre in mezzo agli altri senza però avere, per questa volta, l'assillo del risultato ad ogni costo.

Partenza tranquilla dalle retrovie, passo abbondantemente sopra i 5', e nonostante i buoni propositi, piano piano comincio ad aumentare il ritmo e a recuperare posizioni. Peccato che alla quinta uscita consecutiva e soprattutto dopo gli 8 chilometri di ieri sera corsi alla montagnetta di S.Siro, la stanchezza comincia a farsi sentire già dopo un decina di minuti. 

Quando poi, non vedendo un sasso, rischio di farmi male alla caviglia, capisco che il traguardo intermedio può essere più che sufficiente.

Forse non è il caso di esagerare. Per adesso.