è tempo di pettorale
Ieri con la partecipazione ala 14° edizione della mezza di San Gaudenzio a Casalbeltrame si è ufficialmente aperta la mia stagione agonistica. Ai più probabilmente il posto non dice niente e sinceramente sino a tre anni fa, quando ho cominciato a correrla, neanch'io avevo la più pallida idea di dove potesse trovarsi questo posto..
Probabilmente se aggiungo che il paese si trova a qualche chilometro dall'outlet di Vicolungo e a una decina da Novara è più facile farsi un'idea del luogo. In realtà, se ho capito bene, questa sarebbe la mezza di Novara ma nel corso degli anni non solo le hanno cambiato il percorso ma anche il punto di partenza e arrivo. La gara è ben organizzata e il numero dei partecipanti, meno di cento nella prima edizione,
negli anni è cresciuto arrivando a raggiungere e superare il migliaio.
C'è solo un unico, immenso difetto: il freddo. Praticamente mancavano solo i pinguini.
Il percorso, una volta lasciato Casalbeltrame, si snoda lungo le strade che attraversano le campagne delle provincie di Novara e Vercelli e dopo essere passati per Casalvolone, Villata, San Nazario Sesia e Biandrate si rientra nuovamente a Casalbeltrame per gli ultimi due chilometri.
Mentre nelle mie due precedenti esperienze ho avuto la fortuna di correre con il sole, con il freddo forse anche più pungente ma con lo sfondo delle alpi innevate che ripagavano della sofferenza, ieri ci è toccato una giornata grigia che invitava solo a starsene sotto le coperte.
Senza particolari obiettivi, tranne quello di stare sotto l'ora e mezza, sono partito
tranquillo senza strafare. Dopo pochi chilometri però, trascinato anche dal ritmo degli altri, ho provato a forzare aumentando il passo che ho tenuto tranquillamente sino al 14°. Qui ho cominciato a soffrire un po' troppo e mi è toccato rallentare, mantenendo comunque una buona media sino alla fine che mi ha permesso di chiudere la fatica poco sopra l'ora e ventotto.
E come inizio non mi posso certo lamentare.