Stavolta potevo farmi davvero male
Dopo aver provato l'ebrezza di misurare l'asfalto in bici, ho deciso che forse era arrivato il momento di ripetere l'esperienza anche correndo. E dopo 7 anni di onorata carriera ci sono riuscito.
Solita uscita di gruppo del martedi con destinazione montagnetta di s.siro, neanche dieci minuti e mentre scambio quattro chiacchere con chi mi sta accanto calpesto una di quelle fascette di plastica che, generalmente, avvolgono i piccoli elettrodomestici nei grandi magazzini oppure, come molto probabilmente nel mio caso, avvolgono i pacchi di volantini pubblicitari che giornalmente intasano le nostre cassette della posta.
La fascetta, una volta calpestata, si solleva e si trasforma in un sorta di cappio per l'altro piede.
Un attimo e, senza neanche rendermene conto, mi ritrovo per terra. Grande spavento e, apparentemente, niente di grave cavandomela, questa volta, con una piccola sbucciatura alla mano e una, decisamente più grossa, allo stesso ginocchio del volo della bicicletta.
Riprendo a correre e concludo la serata senza accusare particolari problemi.
Però a casa, per non correre rischi, borsa del ghiaccio.
Se di una cosa a Milano non ci possiamo lamentare è di sicuro la mancanza di cestini per le strade. Ce ne sono ad ogni angolo.
Sarebbe sufficiente utilizzarli.
Ripensandoci, potevo farmi veramente male e a quel punto ciao Roma.