La recensione della seconda versione del modello neutro di adidas
Sul catalogo prodotti la Supernova Glide 2 viene descritta come una scarpa dotata di ammortizzazione FORMOTION™ (una coppia di inserti sintetici sagomati e sovrapposti fra loro) in grado di adattarsi ai movimenti del piede e di un tallone ancora più stabile per garantire ottime performance. Di categoria A3 da 336 grammi nella numerazione 9 US (370gr nel 10.5 US), la SNova Glide 2 ha la tomaia realizzata in Open Mesh freeSeam, collarino con schiuma Geofit, soletta interna a doppio strato adiLite respoEVA, intersuola in gomma EVA con inserto adiPRENE®+ nell'avampiede e adiPRENE® nel tallone e ovviamente il TORSION® SYSTEM nella zona mediale. Compatibile con il sistema miCoach Pacer, diretto concorrente del sistema Nike+, a listino viene data a 120,00 euro anche se nei negozi specializzati si può trovare a meno.
E grazie ad adidas, anch'io, come nel caso di altri runners, ho avuto la possibilità di testare con tutta calma la nuova scarpa della casa delle tre strisce.
La recensione:
Una volta indossate confermano la buona impressione avuta a marzo quando ebbi l'occasione di correrci per una decina di chilometri al parco delle cave.
La calzata è molto avvolgente, anche senza particolari aggiustamenti delle stringhe, senza però dare l'impressione di stringere troppo il piede e ora, avendo l'occasione di confrontarle con l'attuale parco "gomme", sento di poter dire, per quel che mi riguarda, che è anche migliore sia della precedente versione che della Response Cushion 17 (quella da 300gr) che uso nelle gare.
Capita spesso che, nei "cambi di stagione", i vari restyling delle scarpe si limitino solo a particolari estetici, in questo caso invece, le modifiche apportate, secondo il mio punto di vista, correggono quelle poche cose che nella Glide 1 non erano perfettamente azzeccate.
La linguetta è dotata di una imbottitura decisamente più "sostanziosa" e morbida che di sicuro potrà evitare eventuali spiacevoli pressioni, causate dalle stringhe, ai tendini del collo del piede (e io ne so qualcosa....).
Nella tomaia è stato abbandonato il rinforzo, realizzato in un diverso materiale, sulla parte esterna delle scarpe. Rinforzo che, nel precedente modello, mi aveva procurato, durante l'uso prolungato, problemi ai mignoli tanto da costringermi a correre con dei cerotti di protezione per evitare spiacevoli bolle. Infine l'altezza della scarpa, nella parte posteriore, risulta essere maggiore di qualche mm.
Ricominciando a correre dopo 45 giorni di pausa forzata, ho potuto provare queste scarpe con andature diverse da quelle a me più congeniali, dettate più che altro dallo stato di forma che una così lunga sosta mi ha, ovviamente, "regalato".
Ed è soprattutto a velocità più basse, quando il tempo di contatto a terra è logicamente maggiore, che ho potuto apprezzare le caratteristiche ammortizzanti di questa scarpa.
L'impatto sul terreno è decisamente "morbido" e questo, per le articolazioni, non può che essere positivo.
Quando poi, potendomi permettere velocità più sostenute, ho provato a spingere sull'acceleratore, non ho potuto far altro che apprezzare anche la buona reattività della scarpa. E anche nei cambi di ritmo, come nel caso delle ripetute, passare da 5' al chilometro ad un passo inferiore ai 4', nonostante il peso della scarpa, riesce senza difficoltà .
Insomma dopo averci corso per un centinaio di chilometri non posso che esprimere un giudizio più che positivo.
In altre parole, una scarpa da provare!.