il mitico passo del ciovasso
O 38° Passo del Ciovasso come dir si voglia, è una delle storiche gare del panorama podistico milanese
(Di Napoli, Goffi e Ornella Ferrara giusto per citare qualche nome tra quelli presenti nell'albo d'oro). Buona l'organizzazione, ottima la logistica con l'Arena
tutta per noi e divertente il percorso sviluppato su cinque chilometri da percorrere due volte
tra i viali del parco Sempione e la ciclabile del Castello con passaggio, al giro di boa, sul tartan dell'impianto intitolato a Gianni Brera.
Inserita come "gara test" nel progetto #cityrunners questa 10k diventa battesimo sul campo per quelli della "versione 2.0" e occasione per indossare nuovamente un pettorale per tutti gli altri.
Solita trafila pre-gara e, dopo qualche chilometro al piccolo trotto per un riscaldamento degno di questo nome, senza
troppa convinzione "ingabbiato" in attesa dello start previsto per le nove e trenta. Nessuna voglia di strafare e per
una volta, visto il numero dei partecipanti (poco meno di mille all'arrivo), senza l'assillo di dover, a tutti costi,
guadagnare una posizione da "prima fila" visto che ancora brucia il lungo del sabato abortito anzitempo al ventiquattresimo.
Partenza tranquilla ma, come spesso accade, avere un pettorale appuntato sulla maglietta cambia le cose. Le gambe contrariamente a ventiquattr'ore prima girano a dovere e senza forzare più di tanto comincio lentamente a risalire la china riuscendo anche a divertirmi. Ne ho, o almeno questa è la sensazione, e poco prima del giro di boa comincio a spingere un po' sull'acceleratore.
Perchè non farlo ? Diverse posizioni recuperate e, ogni tanto succede anche a me, nessun sorpasso subito.
Ritmo abbondantemente sotto i 4'10" e la certezza di poterlo tenere sino alla fine. Ormai manca poco e la sagoma dell'Arena ad un tiro di schioppo può solo significare una cosa: ultimi mille metri. Nessun calcolo e, una volta varcata la "porta Trionfale", la solita interminabie volata epilogo di molte gare meneghine.
#UnderQuarantuno. What else ?