ci si prova, ancora
A poco più di un'ottantina di giorni dall'appuntamento con la maratona autunnale mi rendo conto che quanto fatto è
davvero poca cosa ma considerando le nuove vicissitudini tocca (nuovamente) fare di necessittà virtù.
Dopo i problemi muscolari anche la caviglia ha deciso di salire alla ribalta e agli inizi di luglio è arrivata una
tendinite che mi ha costretto all'ennesimo stop.
Ecografia, che fortunatamente ha escluso problemi più gravi, tecar e ghiaccio.
Tanto che io e la borsa del ghiaccio possiamo, oramai, considerarci una coppia di fatto.
Quarantacinque giorni di riposo forzato e ora, dopo due settimane, nessuna certezza sull'effettiva risoluzione del problema. Fatica, tanta fatica, troppa. Evidentemente il nuoto e quel po' di bici che durante questi due mesi hanno provato
a prendere il posto della corsa non sono riusciti a limitare i danni.
Inutile nascondersi dietro ad un dito. A me piace correre. Il resto (per adesso) non conta. Ci provo, insisto, ma per adesso nessuna "scintilla".
E ora la vedo dura anche se, almeno per ora, io non mi arrendo.
Inutile nascondersi dietro ad un dito. A me piace correre. Il resto (per adesso) non conta. Ci provo, insisto, ma per adesso nessuna "scintilla".
E ora la vedo dura anche se, almeno per ora, io non mi arrendo.
E se proprio dovesse andare male la strada la conosco (ho una certa esperienza): telefonata al comitato organizzatore e
iscrizione portata al 2017.
Ma per decidere c'è ancora tempo. Intanto pensiamo a macinare asfalto che tra tre giorni è gia ora
del primo pettorale post-vacanze.
Una non competitiva di sette chilometri e mezzo. Giusto per riassaporare il gusto della competizione.
Una non competitiva di sette chilometri e mezzo. Giusto per riassaporare il gusto della competizione.