Una caldissima ma piacevole serata di sport per i 2.783 runner della Lierac Beauty Run che hanno corso nel centro della città
La primavera ufficialmente non è ancora finita ma i 38° alle 18 non aiutano a ricordarcelo. Non c'è l'afa che ci ha fatto
compagnia nell'ultima settimana e la partenza della seconda edizione della
Lierac Beauty Run fissata alle 21 dovrebbe aiutare
ma quasi sicuramente sarà difficile ottenere un tempo paragonabile a quello della 10k di quattro settimane fa.
Con largo anticipo in Arena (solita botta di fortuna con il parcheggio), tante chiacchere con gli amici e senza nemmeno un
metro di riscaldamento al richiamo dello speaker sotto il gonfiabile in attesa dello start.
Il sole è ormai basso sull'orizzonte e la temperatura non sembra troppo diversa da quella delle ultime due ore ma l'idea che
mi frulla nella testa, viste le buone prestazioni del mercoledì, è di provarci lo stesso.
Due o tre chilometri tirati e poi
si decide in base a come risponde il fisico. Il percorso leggermente modificato rispetto alla prima edizione è comunque molto bello
con la prima parte disegnata nel salotto buono della città: il Castello, Brera, Via Manzoni, La Scala, San Babila e il suggestivo
passaggio in Duomo che ha sempre il suo perchè e dove finiscono i miei "sogni di gloria". Inutile insistere. Il ritmo impostato nei
primi chilometri è troppo impegnativo per essere mantenuto per i restanti chilometri e allora, con il barlume di lucidità che,
nonostate il pettorale, mi resta decido di "riprogrammare" il navigatore su ritmi più consoni alla serata.
Fa ancora tanto caldo
e il ristoro al giro di boa davanti al Castello è come manna dal cielo. Senza guardare il gps e preoccupato più del fondo stradale
mi perdo, nonostante le dimensioni, i cartelli che indicano la distanza percorsa.
Ma ormai siamo all'Arco della Pace, meta della movida
Milanese, dovo ricordo di aver visto nel pomeriggio il cartello dei 7. L'Arena è a due passi
ma prima di poterci entrare tocca girarci intorno ancora un po' ed evitanto di pensarci continuo sulla falsariga degli ultimi minuti.
Dietro non ho nessuno e chi mi precede, invece, è sempre più vicino.
Non conta nulla e lo so ma io comincio ad accarezzare l'idea di
andarlo a prendere con una rimonta che si contretizza all'imbocco della pista ma che non ho la forza di portare a termine con un
tentativo di sprint fallito con il Garmin, però, ad indicare un time abbondantemente sotto i 42 minuti.
Non sarà quanto auspicato alla vigilia ma visto e considerato, per quel che mi riguarda, è tutto grasso che cola.