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Vasco Rossi - livekom11
Ad un anno di distanza dalla tournèe nei palazzetti Vasco, per presentare in versione live le canzoni del suo nuovo album, ha scelto di tornare negli stadi e dopo la data "zero" ad Ancona e la serata al parco San Giuliano di Mestre per l'Heineken Jammin' Festival, torna a S.Siro dopo un assenza di 3 anni con quattro date e il "sold-out" in tre concerti su quattro.
Questo almeno è quanto stampato a lettere cubitali sui cartelloni 6x3 che campeggiano per le vie di Milano.
Vedere invece che, a pochi minuti dall'inizio dello spettacolo di ieri sera, il terzo anello rimane praticamente deserto e il prato, normalmente stipato all'inverosimile, presenta ampi spazi vuoti è sicuramente una novità e, se devo essere sincero, fa anche un certo effetto.
Vasco Rossi - livekom11
Dopo una breve "intro" affidata alla chitarra di Stef Burns, il concerto inizia con "Sei pazza di me", "Non sei quella che eri", e "Starò meglio di così" tutte e tre tratte dal nuovo album, un breve tuffo nel passato con "Giocala" del 1983, "Rock'n' roll show", per poi continuare con "Dici che", "Vivere o niente", "Siamo soli" e terminare la prima parte dello show con la nuova "Manifesto futurista della nuova umanità".
A questo punto, come da tradizione, Vasco lascia il palco e i suoi musicisti diventano i protagonisti assoluti con "Interludio 2011" prima di riprendere con "Alibi" del 1980 (assente dai concerti da diversi anni), "La fine del millennio", "Gli spari sopra", "Non l'hai mica capito" sempre del 1980, "L'aquilone" ed il primo singolo del nuovo lavoro "Eh... già",
Vasco Rossi - livekom11
canzone che, a giudicare dall'ovazione che accoglie le prime note, tutti aspettavano, Lo spettacolo continua con un medley "dance" ("Rewind", "Ti prendo e ti porto via", "Gioca con me" e "Delusa") prima di "Canzone", eccezionalmente eseguita per intero e "Vivere non è facile".
Nuova piccola interruzione e poi spazio ad "Ogni volta" e "Tango della gelosia" in versione acustica con il solo Vasco alla chitarra prima del gran finale con "Guarda dove vai", “Un senso”, "Vita spericolata" e come da copione "Albachiara" cantata a squarciagola da tutto lo stadio.

Tocca però confessare che, tra tutti quelli a cui ho assistico alla scala del calcio, non si è trattato di un concerto all'alteza dei precedenti ma, in ogni caso, sono stati, pur sempre, centosessantacinque minuti di musica live.
Vasco RossiE con ieri sera, i concerti di Vasco di cui sono stato spettatore, son diventati 13. Dal primo al teatro tenda di Lampugnano, nel settembre dell'85, di tempo ne è passato parecchio. Eppure sembra ieri.
I suoi "live" sono sempre un evento. Oltre due ore di puro spettacolo, senza troppi fronzoli.
E se non c'è da promuovere un album, secondo me, è ancora meglio. Più spazio a canzoni che, magari, sono anni che non vengono suonate dal vivo. Come nel 2003 quando, dopo anni, gli venne concesso nuovamente S.Siro per 3 date memorabili e ovviamente tutte "sold-out". Oppure come per questo tour. 3 sole canzoni inedite in una scaletta che ha ripercorso oltre 30 anni di carriera diventata per me, la colonna sonora di tutti questi anni.
Canzoni come "Ieri ho sg. mio figlio", "La nostra relazione", "Anima fragile" o "Incredibile Romantica", nei concerti a cui ho assistito, non ricordo di averle mai ascoltate.
E poi sentire Vasco eseguire, con la chitarra, "jenny è pazza" e "Sally" non è cosa da tutti i giorni.
Certo che un concerto a S.Siro ha un fascino diverso. Vedere il prato e i tre anelli dello stadio stipati all'inverosimile di gente che canta all'unisono dalla prima all'ultima canzone è veramente uno spettacolo, ma viste le polemiche sui decibel che, puntualmente da anni, accompagnano qualsiasi evento programmato nel tempio del calcio, poter assistere ad un concerto in un luogo piu "intimo", se così si può definire un palazzatto riempito da 12000 persone, in condizioni audio ottimali, da le sue belle soddisfazioni.
Vasco è veramente in forma, puntualissimo e supportato ottimamente dai musicisti che ormai da anni lo accompagnano, sale sul palco alle 21 e attacca subito con "Ho fatto un sogno", il primo degli inediti. Poi è la volta di "Ieri ho sg. mio figlio", fantastica nella versione live, "Cosa Vuoi Da Me", "La Nostra Relazione", "Sto Pensando A Te", "Gli Angeli" dedicata a Maurizio Lolli, l'amico e manager scomparso anni fa, "Domenica Lunatica", "Vivere Senza Te", "Anima Fragile", "Io Perderò" e "Ad Ogni Costo". A questo punto Vasco lascia il palco per una piccola pausa e la band diventa protagonista della scena con un brano strumentale. Si riparte poi con "Sono Ancora In Coma", "Delusa", "Quanti Anni Hai", "Stupido Hotel", "Un Senso", "Deviazioni" e "Il Mondo Che Vorrei".
Nuova piccola pausa e quando si riaccendono le luci Vasco è da solo, sulla pedana che si protrae in mezzo al pubblico, con la chitarra in mano, pronto ad eseguire "Jenny è pazza", il suo primo 45 giri, e "Sally".
Infine un medley, ("Dillo Alla Luna", "Incredibile Romantica", "Una Canzone Per Te", "Hai Ragione Tu", "Ridere Di Te", "Occhi Blu" e "Senza Parole"), prima delle canzoni che, come ormai da molti anni, fanno la parte dei titoli di coda:
"Vita spericolata", "Canzone" e "Albachiara", lasciata quasi sempre cantare dal pubblico in delirio.
Posso solo aggiungere: soldi spesi veramente bene.