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#roadTo MilanoMarathon - dayone
Ci siamo. Metabolizzata la delusione di Firenze, tocca pensare al prossimo obiettivo. Una decina di giorni di meritato riposo per lo spirito e soprattutto per il fisico (leggi ginocchio) e con più di qualche semplice dubbio ho provato a riprendere il discorso interrotto anzitempo nel capoluogo toscano. 

Qualche uscita a passo libero per riacquistare un minimo di forma e testare la quota bandelletta (7km) prima di incominciare a fare sul serio con la prima di un percorso lungo sedici settimane. Un ricco menù che, nelle intenzioni, dovrebbe portarmi tirato a lucido a correre nuovamente la quarantadue di casa.

Dovrebbe. Perchè visto il precedente, non posso più dare niente per scontato. Io ci metterò del mio provando, compatibilmente con gli impegni, a rispettare quanto indicato in tabella e questa, al momento, è di sicuro l'unica certezza.

Giorno 1. Salite brevi, 12x150.
Buona la prima.
day one - salite corte 12x150
Ci siamo, è ora di ricominciare con un nuovo percorso, l'ennesimo,  per arrivare tra sedici settimane  pronto ad affrontare, per  la trentaduesima volta, una  sfida lunga quarantadue chilometri. 

Il programma  originale prevedeva altro ma, grazie alla "sosta" protatta ben oltre a quanto auspicato,  è toccato fare i conti con la realtà.  Accantonato quindi l'appuntamento in laguna, si  torna, se tutto va bene, nel granducato.

Quattro mesi a macinare chilometri che, come da tradizione, iniziano con le salite corte. 

Sveglia puntata alle sette e con un clima apparentemente sopportabile in strada direzione ciclopedonabile. L'afa si fa prepotentemente sentire già dai primi minuti ma fortunatamente l'ombra mi accompagna per tutto il percorso. 

Le gambe, dopo qualche mugugno iniziale,  rispondono positivamente anche se tocca riconoscere che i ritmi non sono paragonabili a   quelli delle precedenti occasioni, ma il tempo non manca e con un po' di pazienza arriveranno anche i progressi. 

Intanto corro e questo è già un successo.

Piccolo Stelvio, di nuovo
E alla settima arrivano loro. Ultima settimana di crescita organica  e appuntamento con le salite lunghe: mille metri da ripetere 6 volte. One shot. 

Giusto una trentina di minuti di macchina e poco dopo le dieci ai piedi del Piccolo Stelvio per il compitino in tabella. Cielo terso, sette gradi e, senza apparente motivo, gambe particolarmente in palla, Talmente in palla che la prima serie è  addirittura fin troppo veloce. 

Poche macchine, pochissimi a piedi ma tantissimi quelli su due ruote con cui provare  a competere intenti, anche loro, ad affrontare i 6 tornanti resi famosi da una delle tre gare del trittico lombardo. 

E che  spettacolo poi, la vista  sul borgo antico e la chiesa  dei santi Stefano e Lorenzo. Vista che, in parte, ripaga il disturbo di doverci arrivare in auto.
Salite 12x150 - #roadTo milanomarathon
Ed è di nuovo arrivato il momento di fare sul serio. 

Dopo aver meritatamente bighellonato per una cinquantina di giorni si ricomincia a macinare chilometri con un certo criterio. 

Quattro uscite e quattro differenti lavori a settimana per un percorso che mi vedrà impegnato  per i prossimi quattro mesi. Ovviamente salute, lavoro e clima permettendo. 

Perché la buona volontà uno ce la può anche mettere ma poi tocca fare i conti con la vita di tutti i giorni. E la neve che, come da previsioni, sta scendendo su Milano non credo possa esser compatibile con quello che prevede il  "programma". 

Io intanto 'ste dodici salite brevi me le sono portare a casa. Il resto si vedrà.
Piccolo Stelvio
Mia moglie non ci fa più caso e pare rassegnata. Ma del resto non è colpa mia se di salite a portata di "piedi" e di lunghezza pari a quanto richiesto dalla tabella nell'ultima settimana di crescita organica (???) non ce ne sono.

E allora sveglia presto, borsa, macchina e via direzione Castiglione Olona dove ad attendermi c'è il "Piccolo Stelvio"  storica salita della Coppa Bernocchi, che, con i suoi sei tornanti, ricorda in piccolo la parete di tornanti di Trafoi.

Il sole è già fin troppo alto per i miei gusti ma fortunatamente ci sono le nuvole a venirmi in aiuto. La temperatura, dopo una settimana con lucifero, è perfetta anche se, colpa dell'umidità, finito il riscaldamento sono già bagnato come un pulcino. 

Mille metri da ripetere 6 volte sotto lo sguardo attonito (o divertito) dei pochi, pochissimi automobilisti e ciclisti che transitano a quell'ora in zona. 

Lunghe, dannatamente lunghe con il cuore a mille e le gambe con ancora i chilometri del medio del giorno prima. Inutile pensare a quante ne mancano già alla fine della prima salita. Troppe, ancora troppe. 

E allora, come si fa in questi casi, niente calcoli. Una alla volta. 





piccolo stelvio
Settima settimana e fine della fase di "crescita organica" che, per la tabella che sto seguendo, significa salite lunghe: mille metri da ripetere sei volte. E come da "tradizione" in macchina per una ventina di chilometri con direzione "Piccolo Stelvio" a Castiglione Olona con i suoi sei tornanti che ricordano, nel loro piccolo ovviamente, la parete di tornanti di Trafoi. La salita non è per niente regolare e ha una parte centrale (circa duecento metri) decisamente facile ma abitando in pianura mi devo accontentare, a meno di passare parte della mattinata in macchina, di quello che offre il convento.
La temperatura è prossima allo zero, ma contrariamente alle altre due volte la strada è baciata da un fantastico e tiepido sole.
Mille metri, una distanza infinita. (Quasi) Sei minuti di totale apnea con le gambe che non ne vogliono sapere di andare e i battiti a mille cercando di portare a termine il compito assegnato.
E chissà poi cosa avranno pensato quelli che, in macchina, mi hanno incrociato. Perchè se è normale trovare chi affronta la salita inserita nel percorso della Coppa Bernocchi su due ruote lo è un po' meno trovare qualcuno che decida di affrontare questa aspirà sulle proprie gambe.
Quattordici chilometri per un'ora e ventisei. Non propriamente soddisfatto ma, anche questa volta, "missione compiuta".
castiglione olona - salite lunghe
Di nuovo. Ultimi sette giorni dedicati, come recita l'introduzione, alla "crescita organica" (?!?) e ultimo appuntamento settimanale (poi solo un paio di richiami) con le salite utili al potenziamento cardiaco e muscolare. E per chiudere in bellezza, dopo un'alternanza di corte e medie, è arrivata la volta di affrontrare quelle lunghe. Mille metri da affrontare in spinta dall'inizio alla fine. E se per le salite corte e medie mi viene in aiuto la Valle Olona per questo ultimo appuntamento tocca prendere la macchina e sportarsi. Venti, venticinque chilometri per arrivare a Castiglione Olona dove poter scegliere se riprovare a "scalare" il Piccolo Stelvio, la storica salita della Coppa Bernocchi, o sfruttare la lunga discesa che dall'abitato porta al vecchio tracciato della ferrovia della Valmorea
Solo 26° e il cielo che ricorda quello della volta scorsa con la differenza che stavolta ancora non piove. Un paio di chilometri di riscaldamento e opto per la strada che porta in paese. Meno ripida ma con una pendenza costante in tutta la sua lunghezza. Anche stavolta poche macchine ma sempre troppe per i miei gusti tanto da farmi pentire della scelta. Da una parte la collina, dall'altro il guard rail e il timore di incontrare qualcuno, e non sarebbe la prima volta, alle prese con il suo smartphone.
Lunghe. Definizione perfetta. Mille metri che sembrano non avere mai fine.
Senza fare calcoli. Una alla volta.
Alla fine, settanta minuti e "passa la paura".
Week 2
Archiviata una non brillantissima prima settimana che mi ha visto saltare due dei quattro lavori proposti in via precauzionale per uno strano fastidio (forse ho imparato la lezione), sotto con la seconda incominciando le fatiche con le salite medie. Quattro giorni di stop e mi è sembrato di ripartire da zero. Stanco, gambe pesanti e difficoltà nel riuscire a portare a casa il compitino previsto. 
In ogni caso niente in confronto a quanto in programma nel pomeriggio: "La fiera dell'artigianato" nei padiglioni di Rho. 
Altro che ripetute. 

Poi sul treno incontri un ragazzo con al collo la medaglia della maratona di rientro da Firenze, "attacchi" la rete e scopri quanto successo a Luigi e a quel punto tutto il resto diventa superfluo.
Ready, steady, go
Ci risiamo. È arrivato il momento di ripartire con una nuova "avventura" lunga sedici settimane che, infortuni permettendo, mi dovrebbe portare ad essere tirato a lucido all'appuntamento con la quarantadue di primavera. La tabella ce l'ho e il tempo libero, compatibilmente con gli altri impegni, cercherò di ritagliarmelo.
Quattro uscite a settimana e quattro differenti lavori da portare a casa. Salite, ripetute, progressivi, medi e, un po' più avanti, i lunghi. In fondo gli ingredienti sono sempre gli stessi e non c'è nulla da inventare.
Sette settimane di crescita organica, una di scarico (facoltativa) e sette di rifinitura dove è previsto un aumento dei ritmi e del numero di chilometri, prima dello scarico finale.
Si comincia con le salite brevi. Non mi resta che correre.
Piccolo Stelvio
Quando, dopo anni passati a seguire il famosissimo metodo "Kazzenger", ho preso la decisione di seguire (e non limitarmi ad interpretare) una tabella, probabilmente non avevo ben chiaro a cosa sarei andato incontro o forse, più semplicemente, fingevo di non saperlo. Risolta la questione "quale seguire ?" non è mi restato che correre. Sedici settimane suddivise in tre gruppi: sette dedicate alla "crescita organica" (?!?), sette dedicate alla rifinitura e due dedicate allo scarico. Quattro uscite a settimana per altrettanti allenamenti specifici: ripetute corte, lunghe, in salita, progressivo e il medio, in questa prima fase, per chiudere in bellezza. E se per le ripetute corte e lunghe non ci sono problemi logistici per quelle in salita, utili al potenziamento cardiaco e muscolare (come recita l'introduzione alla tabella), tocca spostarsi.
A piedi per quelle più corte sfruttando la Valle Olona, in macchina per quelle più lunghe previste nella settimana, la settima, che sancisce la fine del primo ciclo.
Pioggia, sei gradi e prima delle dieci in macchina direzione Castiglione Olona dove posso "divertirmi" a scalare il Piccolo Stelvio la storica salita della Coppa Bernocchi.
Devo proprio essere impazzito.