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Vasco Rossi - Non Stop Live 22

Ventitrè mesi dopo quella che doveva essere la data prevista in origine nello spazio EXPO è di nuovo tempo di tornare a calcare un palco per Vasco e la sua band per la prima volta, dopo tanti anni, lontano dalla Scala del calcio diventata, per il numero di concerti e sold-out,  una sorta di seconda casa.  Lontano si fa per dire visto che per la logistica è stato scelto il nuovo trotter "La Maura" distante da S.Siro solo un paio di chilometri e che, tradotto per quelli che non hanno alternative alla macchina, significa una bella passeggiata.


Vasco Rossi - Non Stop Live 22
Le previsioni, dopo la grandine del pomeriggio,  promettono piogge consistenti anche per la serata ma la cosa evidentemente non spaventa perché una volta entrati (piuttosto tardi, lo ammetto) ci si rende conto che di disponibile è rimasto solo parte di prato a ridosso della curva opposta al palco da cui comunque si gode un'ottima visuale........dei maxi schermi posti sopra e ai lati dell'imponente palco  che per dimensioni, probabilmente,  supera anche quello già immenso dell'ultimo tour.

Vasco Rossi - Non Stop Live 22
Otto e cinquanta e sulle note di "XI comendamento" inizia lo show strutturato con il solito canovaccio: una ventina di canzoni intramezzate dall'interludio dove la band intrattiene in pubblico con uno o due pezzi prima degli immancabili bis per un totale di ventotto canzoni a comporre una scaletta che, come al solito, non delude le aspettative: sette canzoni dall'ultimo lavoro in studio,  qualcuna che mancava da qualche tour, una (Amore ... aiuto) che credo di non averla mai ascoltata in versione live prima di arrivare ai classici pezzi che in un live non possono mancare per uno spettacolo da due ore e mezza.

Vasco, per quello che posso vedere, non si risparmia  e supportato magnificamente dai musicisti che da anni lo accompagnano (con delle new entry ai fiati)  offre un intrattenimento che vale l prezzo del biglietto e che il suo popolo attendeva, ormai, da fin troppo tempo.

Un'attesa ampiamente ripagata.

La scaletta del concerto di Vasco Rossi

•  XI Comandamento

• L'uomo più semplice

• Ti prendo e ti porto via

• Se ti potessi dire

• Senza parole

• Amore.. aiuto

• ... Muoviti!

• La pioggia alla domenica

• Un senso

• L'amore l'amore

• Interludio 2022

• Tu ce l'hai con me

• C'è chi dice no

• Gli spari sopra

• ... Stupendo

• Siamo soli

• Una canzone d'amore buttata via

• Ti taglio la gola

• Rewind

• Delusa

• Eh... già

• Siamo qui

Bis

• Sballi ravvicinati del terzo tipo

• Toffee

• Sally

• Siamo solo noi

• Vita spericolata / Canzone

• Albachiara

Vasco Rossi - Non Stop Live 019
Ormai San Siro non basta più, sei date sold-out nel giro di pochi giorni dalla messa in vendita dei preziosi tagliandi per un'artista che, piaccia o meno, è l'unico che si può permettere questi numeri. 

Ne è passato di tempo dal mio primo concerto datato '85: due date da 5, 6000 persone nello storico Teatro Tenda di Lampugnano. Altri tempi quelli in cui, se decidevi di andarlo a sentire, ti potevi permettere di comperare il biglietto anche solo pochi giorni prima. 

Ventinove volte nella scala del calcio, nessuno come lui. E ogni volta è uno spettacolo vedere e sentire 3, 4 generazioni di fan cantare le sue canzoni. Ormai è diventato un rito. Disco o non disco (l'ultimo lavoro in studio è del 2015) se Vasco Rossi annuncia un tour, si va e una volta sbrigata la pratica biglietto, la cosa più difficile, resta solo attendere la data.

Venti e 45 si spengono lè luci e sulle note di "Qui di fa la storia" inizia lo spettacolo. Lo stadio è una
Vasco Rossi - Non Stop Live 019
bolgia e un boato accoglie l'ingresso di Vasco sull'immenso palco ancora più imponente del solito che oltre a svilupparsi in altezza con i suoi 5 enormi schermi copre, in lunghezza, l'intero prato.

Lui canta e 60000 voci lo seguono accompagnandolo all'unisono. Ma è con "buoni o cattivi" che viene "giù" lo stadio. Difficile rimanere indifferenti. Si canta. Si balla. Si salta. Nessuno che riesca a rimanere seduto al proprio posto. Una festa, un rito che va avanti da anni e a cui, almeno per le date di Milano, non voglio rinunciare. 

I musicisti che lo accompagnano sono, come sempre,  una sicurezza e luci e immagini proiettate sui 700mila metri quadrati dei mega display alle spalle della band completano il quadro rendendo il concerto uno spettacolo anche per gli occhi.


Vasco è in forma e si vede e, a giudicare dall'espressione del viso sembra divertirsi come non mai adVasco Rossi - Non Stop Live 019 essere li sul palco davanti allo spettacolo del prato e dei 3 anelli pieni in ogni ordine di posto. E se si diverte lui, figuriamoci noi.

Bella la scaletta scelta assieme a Vince Pastano e gli arrangianenti pensati per dare nuova linfa a canzoni che non riproponeva dal vivo ormai da diversi anni per un totale di una trentina di canzoni e centoquaranta minuti di grande spettacolo. Una sola pausa dove il palco viene lasciato alla band e alla voce di Beatrice Antolini prima di riprendere il filo del discorso e continuare in un crescendo che, come sempre, non può che terminare con i brani che hanno fatto la storia del rocker di Zocca e che  ad un concerto di Vasco non possono assolutamente mancare.

E quando pensi che il top sia ormai stato raggiunto (leggi Modena Park), lui ti stupisce spostando l'asticella ancora un po' più su e ti tira fuori 'sto #nonstoplive019. 
Soldi spesi bene.

La scaletta: 
Qui si fa la Storia, Mi si Escludeva, Buoni o Cattivi, La Verità, Quante Volte, Cosa Succede in Città, Cosa Vuoi da Me, Vivere o Niente, Fegato Fegato Spappolato, Asilo “Republic”, La Fine del Millenio, Interludio 2019, Portatemi Dio, Gli Spari Sopra, C’è chi Dice No, Se è Vero o No, Io No…,  Domenica Lunatica, Ti Taglio la Gola, Rewind, Vivere, La Nostra Relazione, Tango… Della Gelosia, Senza Parole, Sally, Siamo Solo Noi, Vita Spericolata, Canzone, Albachiara




 


Vasco Rossi - LiveKOM015
Vasco, come diceva Pozzetto in una vecchia pubblicità del panettone, quando arriva, arriva.
E quando su ticketone vengono messi in vendita i biglietti è difficile resistere. Si comprano e basta. Otto città, quattordici serate e piu di un sold-out già a pochi giorni dall'apertura delle vendite.

E con un nuovo album uscito in autunno la certezza che quello di quest'anno, ovviamente, non si tratterà del solito tour celebrativo ma l'occasione per ascoltare anche in versione live le tracce del diciassettesimo album. 

Lo show è, come sempre, una produzione di altissimo livello. Il palco con la scenografia costellata da effetti speciali e sviluppato in altezza, è stato definito come una sorta di astronave metal. 
I musicisti che da anni lo accompagnano sono una sicurezza. E lui, il protagonista è in forma smagliante (e si vede) e il pubblico, che lo segue da anni e che abbraccia ormai tre generazioni, è ormai parte della coreografia con gli smartphone a sostituire gli accendini di un tempo.

Vasco Rossi - LiveKOM015La tracklist, anche questa volta, è una sapiente miscela di vecchi e nuovi successi che accompagnano gli spettatori in un viaggio lungo quarant'anni anche se a giudicare dall'intensità del boato del pubblico per i brani "datati" forse non sono l'unico a prediligere i concerti dove non c'è da presentare niente di nuovo. 

Otto e quarantacinque e sulle note de "La suite Zoya" di Dimitri Shostakovic lo spettacolo ha inizio. "Sono innocente ma.." e "Duro incontro" per scaldare il pubblico che però esplode con l'esecuzione di "Deviazioni" dell'83 cantata all'unisono dai 60.000 presenti.  

Si prosegue con "L’uomo più semplice" e "Dannate nuvole" prima di tornare indietro nel tempo con "Quanti anni hai" del '98, "Siamo soli" del 2001 e "Credi davvero" del '82.
A seguire "Guai", "Il blues della chitarra sola" e "Manifesto futurista della nuova umanità" a chiudere la prima parte del concerto con la tradizionale pausa dove Vasco lascia la scena ai suoi musicisti e alla brava Clara Moroni per "Interludio" e "Rockstar". 

E con il medley acustico ("Nessun pericolo… per te", "E…", "L’una per te" e "La noia") il "viaggio" riprende. "Quante volte","….Stupendo", "C’è chi dice no" e "Sballi ravvicinati del terzo tipo" dall'album "Non Siamo Mica Gli Americani" del '79.
Si continua con "Rewind", "Vivere" e "Come vorrei" il primo singolo estratto dal nuovo lavoro in studio. "Gli angeli" dedicata a Maurizio Lolli scomparso prematuramente.
 
Vasco Rossi - LiveKOM015
Nuova breve pausa prima dell'ultima parte del concerto aperta da un medley rock basato su"Delusa" e "farcito" con strofe di "Mi piaci perchè", "T’immagini" e "Gioca con me". 

Lo spettacolo volge al termine e come da collaudato copione è la volta dei pezzi che hanno fatto la storia del rocker di Zocca e che tutti attendono di poter cantare a scuarciagola: "Sally", "Siamo solo noi" (e la presentazione del gruppo da parte di Diego Spagnoli), "Vita spericolata", "Canzone" con la dedica a Massimo Riva e a chiudere, come sempre "Albachiara" sotto una pioggia di coriandoli sparati su sino al terzo anello.
Due ore e mezza di puro divertimento.
Soldi spesi bene.
Vasco Rossi - livekom14
Quattro nuove date nel tempio del calcio per Vasco e la sua combricola e io ovviamente presente. Sembra ieri ma, dal mio primo concerto del più "maturo" tra i Rossi nazionali, sono già passati ventinove anni. Da un paio di date da cinque, seimila presenze al mitico "teatro tenda" di Lampugnano ai "sold-out" a ripetizione negli stadi (e a s.siro siamo già a quota 21) per due ore e mezza di spettacolo che, a parte la parentesi poco felice del LIVEKOM11, non sono in molti quelli che possono vantarsi di potere offrire ai propri fans da così tanto tempo.
Vasco Rossi - livekom14

Combricola del Blasco rinnovata per due ottavi con gli innesti di Will Hunt (degli Evanescence) alla batteria al posto di Matt Laug e di Vince Pastano alla chitarra ritmica a sostituire Maurizio Solieri per un suono, come definito dallo stesso Vasco, più "metal".

E senza un album da presentare (in uscita in autunno) la scaletta, tranne che per i due singoli pubblicati recentemente, non può che essere un susseguirsi di successi. Una sorta di colonna sonora di questi ultimi quarant'anni. Concerto che si apre puntualissimo alle otto e quarantacinque con "Gli spari sopra" seguita da "Muoviti", "Qui si fa la storia" e "La fine del millennio". Lo spettacolo non manca. Vasco appare in forma e si vede. Le sonorità sono potenti e i nuovi arrivati fanno davvero un gran bel lavoro e, almeno al primo anello, l'audio sembra perfetto. Si continua con "Vivere" e "Cambiamenti", il singolo pubblicato sul finire del duemilatredici, seguito da "La strega" dall'album "non siamo mica gli americani" del '79, da "Come mai" e "Manifesto futurista della nuova umanità". A questo punto Vasco si prende una pausa e, come da tradizione, lascia la scena e i suoi musicisti diventano i protagonisti assoluti con "Interludio".
Vasco Rossi - livekom14
Si riprende con "Dannate nuvole", l'altro singolo, "Vivere non è facile" e "Sballi ravvicinati del terzo tipo" sempre del '79. Un successo dietro l'altro cantato a squarciagola dall'intero stadio.  Si prosegue con "C’è chi dice no", "...Stupendo" e "Un senso" prima del medley rock ("Cosa vuoi da me", "Gioca con me", "Delusa", "Mi si escludeva" e "Asilo republic") seguito da "Rewind", "Siamo soli" e "Liberi liberi" ultima canzone prima di una nuova pausa che non può che significare che il concerto sta per volgere al termine.

Qualche minuto di attesa e bastano due accordi di chitarra per capire che è la volta di "Senza parole", seguita da "Sally" e da "Siamo solo noi". Spazio a Diego Spagnoli per le presentazioni ufficiali e poi l'epilogo con "Vita spericolata" e "Albachiara".
Luci a S.Siro di nuovo accese e tutti a casa felici e contenti in attesa del prossimo tour.
Nuovo singolo, magari nuovo disco ma di sicuro nuovo tour negli stadi.
LiveKOM14:
25 e 26 giugno ROMA, Stadio Olimpico
4 e 5 luglio MILANO, Stadio San Siro
Vasco Rossi - livekom11
Ad un anno di distanza dalla tournèe nei palazzetti Vasco, per presentare in versione live le canzoni del suo nuovo album, ha scelto di tornare negli stadi e dopo la data "zero" ad Ancona e la serata al parco San Giuliano di Mestre per l'Heineken Jammin' Festival, torna a S.Siro dopo un assenza di 3 anni con quattro date e il "sold-out" in tre concerti su quattro.
Questo almeno è quanto stampato a lettere cubitali sui cartelloni 6x3 che campeggiano per le vie di Milano.
Vedere invece che, a pochi minuti dall'inizio dello spettacolo di ieri sera, il terzo anello rimane praticamente deserto e il prato, normalmente stipato all'inverosimile, presenta ampi spazi vuoti è sicuramente una novità e, se devo essere sincero, fa anche un certo effetto.
Vasco Rossi - livekom11
Dopo una breve "intro" affidata alla chitarra di Stef Burns, il concerto inizia con "Sei pazza di me", "Non sei quella che eri", e "Starò meglio di così" tutte e tre tratte dal nuovo album, un breve tuffo nel passato con "Giocala" del 1983, "Rock'n' roll show", per poi continuare con "Dici che", "Vivere o niente", "Siamo soli" e terminare la prima parte dello show con la nuova "Manifesto futurista della nuova umanità".
A questo punto, come da tradizione, Vasco lascia il palco e i suoi musicisti diventano i protagonisti assoluti con "Interludio 2011" prima di riprendere con "Alibi" del 1980 (assente dai concerti da diversi anni), "La fine del millennio", "Gli spari sopra", "Non l'hai mica capito" sempre del 1980, "L'aquilone" ed il primo singolo del nuovo lavoro "Eh... già",
Vasco Rossi - livekom11
canzone che, a giudicare dall'ovazione che accoglie le prime note, tutti aspettavano, Lo spettacolo continua con un medley "dance" ("Rewind", "Ti prendo e ti porto via", "Gioca con me" e "Delusa") prima di "Canzone", eccezionalmente eseguita per intero e "Vivere non è facile".
Nuova piccola interruzione e poi spazio ad "Ogni volta" e "Tango della gelosia" in versione acustica con il solo Vasco alla chitarra prima del gran finale con "Guarda dove vai", “Un senso”, "Vita spericolata" e come da copione "Albachiara" cantata a squarciagola da tutto lo stadio.

Tocca però confessare che, tra tutti quelli a cui ho assistico alla scala del calcio, non si è trattato di un concerto all'alteza dei precedenti ma, in ogni caso, sono stati, pur sempre, centosessantacinque minuti di musica live.
Vasco Live Kom11
Nuovo disco, nuova tournèe e ovviamente nuovo concerto a S.Siro.
Presente.
Vasco RossiE con ieri sera, i concerti di Vasco di cui sono stato spettatore, son diventati 13. Dal primo al teatro tenda di Lampugnano, nel settembre dell'85, di tempo ne è passato parecchio. Eppure sembra ieri.
I suoi "live" sono sempre un evento. Oltre due ore di puro spettacolo, senza troppi fronzoli.
E se non c'è da promuovere un album, secondo me, è ancora meglio. Più spazio a canzoni che, magari, sono anni che non vengono suonate dal vivo. Come nel 2003 quando, dopo anni, gli venne concesso nuovamente S.Siro per 3 date memorabili e ovviamente tutte "sold-out". Oppure come per questo tour. 3 sole canzoni inedite in una scaletta che ha ripercorso oltre 30 anni di carriera diventata per me, la colonna sonora di tutti questi anni.
Canzoni come "Ieri ho sg. mio figlio", "La nostra relazione", "Anima fragile" o "Incredibile Romantica", nei concerti a cui ho assistito, non ricordo di averle mai ascoltate.
E poi sentire Vasco eseguire, con la chitarra, "jenny è pazza" e "Sally" non è cosa da tutti i giorni.
Certo che un concerto a S.Siro ha un fascino diverso. Vedere il prato e i tre anelli dello stadio stipati all'inverosimile di gente che canta all'unisono dalla prima all'ultima canzone è veramente uno spettacolo, ma viste le polemiche sui decibel che, puntualmente da anni, accompagnano qualsiasi evento programmato nel tempio del calcio, poter assistere ad un concerto in un luogo piu "intimo", se così si può definire un palazzatto riempito da 12000 persone, in condizioni audio ottimali, da le sue belle soddisfazioni.
Vasco è veramente in forma, puntualissimo e supportato ottimamente dai musicisti che ormai da anni lo accompagnano, sale sul palco alle 21 e attacca subito con "Ho fatto un sogno", il primo degli inediti. Poi è la volta di "Ieri ho sg. mio figlio", fantastica nella versione live, "Cosa Vuoi Da Me", "La Nostra Relazione", "Sto Pensando A Te", "Gli Angeli" dedicata a Maurizio Lolli, l'amico e manager scomparso anni fa, "Domenica Lunatica", "Vivere Senza Te", "Anima Fragile", "Io Perderò" e "Ad Ogni Costo". A questo punto Vasco lascia il palco per una piccola pausa e la band diventa protagonista della scena con un brano strumentale. Si riparte poi con "Sono Ancora In Coma", "Delusa", "Quanti Anni Hai", "Stupido Hotel", "Un Senso", "Deviazioni" e "Il Mondo Che Vorrei".
Nuova piccola pausa e quando si riaccendono le luci Vasco è da solo, sulla pedana che si protrae in mezzo al pubblico, con la chitarra in mano, pronto ad eseguire "Jenny è pazza", il suo primo 45 giri, e "Sally".
Infine un medley, ("Dillo Alla Luna", "Incredibile Romantica", "Una Canzone Per Te", "Hai Ragione Tu", "Ridere Di Te", "Occhi Blu" e "Senza Parole"), prima delle canzoni che, come ormai da molti anni, fanno la parte dei titoli di coda:
"Vita spericolata", "Canzone" e "Albachiara", lasciata quasi sempre cantare dal pubblico in delirio.
Posso solo aggiungere: soldi spesi veramente bene.
alba chiara
Finalmente ci siamo. Sono ormai passati 8 mesi da quando mi sono collegato, assieme a migliaia di altri "utenti", al sito di ticketone in attesa dell'apertura della prevendita dei biglietti per il nuovo tour di Vasco per poter acquistare i tanto sospirati tagliandi andati poi a ruba in pochissime ore. 

Altri tempi quando, se decidevi di assistere ad un concerto, bastavano solo un paio di settimane per acquistare il biglietto in delle numerose rivendite autorizzate e non eri costretto a pagare anche, oltre all'attuale prevendita e commissioni varie, 8 euro per fartelo consegnare a casa da un corriere e soprattutto di quando, per andare ad un concerto, non dovevi fare un mutuo.

Ma probabilmente sono io che non capisco. 

Ma oggi è anche giovedì, giornata "lavorativa". Potevo forse saltare l'appuntamento con l'allenamento? Quindi, anche se un po' controvoglia, nuovamente in strada prima dell'ufficio.
Solito giro da 13km circa: casa, parco, casa ad un ritmo decisamente sostenuto, seconda parte invece, un po' meno brillante ma comunque soddisfacente. 
E anche questa è andata.