bella la neve, finche non si trasforma in pantano
Certe volte mi chiedo qual'è la molla che scatta nella testa per decidere di uscire in strada quando invece potrei starmene comodamente sul divano, al calduccio, a guardare la televisione. Con le previsioni che annunciavano neve e nel timore di trovare il delirio sulle strade, l'appuntamento con la piscina salta a piè pari. Niente di meglio quindi di sfruttare l'orario flessibile, uscire un po' prima dal lavoro e catapultarsi in strada per la terza uscita consecutiva.
Il tempo di parcheggiare, entrare in casa a cambiarmi e una volta fuori, mentre aspetto i comodi del garmin, riprende a nevicare. "Bello correre con la neve" è il primo pensiero che mi passa per la testa. Peccato che nel giro di una ventina di minuti, quello che si forma sulle strade sia una sorta di pantano che ha come unici risultati quello di rendere pesante la corsa e precario l'equilibrio. E se poi in piena "trance agonistica" si centra una pozzanghera (ma forse in questo caso il termine è decisamente riduttivo) entrando nell'acqua sino alle caviglie, riuscire a tornare a casa il più presto possibile diventa una priorità .