deejay ten e siamo a otto
Prima domenica di ottobre e immancabile appuntamento con la diecikappa "inventata" nel 2005 dal più noto dj d'Italia. Un diecimila che si ama o si odia, non ci sono mezze misure. Ma a giudicare dal numero di quelli che vi partecipano posso permettermi di azzardare che il numero che appartiene alla prima categoria supera di gran lunga quelli della seconda. Del resto, come sempre, sono i numeri ad essere più chiari di mille parole: iscrizioni chiuse il giorno prima e oltre dodicimila sacche distribuite tra i partecipanti delle tre gare. Sveglia come in un normale giorno lavorativo, colazione e via in macchina direzione Milano alla caccia di un parcheggio zona parco Sempione. Solite operazioni preliminari e via per un accenno di riscaldamento con un occhio fisso sull'orologio. Con questi numeri ci sono due possibilità: o si parte davanti e allora si "tira" o si parte nelle retrovie e ci si gode la città nuovamente "ostaggio" di migliaia di pazzi in pantaloncini e maglietta. Ma una volta "conquistata" una buona posizione che faccio? Tocca, a malincuore (falso come Giuda), scartare la seconda ipotesi. Nove e trentuno e via a cannone. Tre e cinquantuno al primo, tre e quarantasette alla Triennale, tre e cinquantatre in viale Papiniano. Tempi che, con il lungo del venerdì ancora nelle gambe, non mi posso di sicuro permettere ancora per molto. Più saggio allora alzare il ritmo cercando comunque di stare sotto i 4'/km.
Giro di boa sotto i venti e ritmo che lascia presagire una bella prestazione. Piazza Giulio Cesare e quello che rimane della vecchia Fiera, viale Cassiodoro,il Vigorelli e finalmente Corso Sempione con gli ultimi duemila e cinquecento metri da fare senza troppi calcoli. Metri che oramai conosco come le mie tasche e che ogni volta sembrano non avere mai fine. Viale Byron, l'Arena Civica, viale Gadio e finalmente il Castello Sforzesco con il goonfiabile ad indicare la fine della "sofferenza". Dura, davvero dura.
Ma che soddisfazione leggere sul Garmin "under quaranta".