3° Eco Trail del Parco del Ticino: bello tosto
Terza gara in otto giorni e prima partecipazione a questa eco trail con un bel percorso disegnato all'interno del parco del Ticino. Poco, davvero poco, asfalto e sterrato a volontà come si conviene per una gara di questo tipo. Ritrovo, partenza e arrivo presso il Santuario del Varallino a Galliate, parcheggio comodo, servizi e un bar. Non tantissimi, quattrocento (358 all'arrivo), i partecipanti alla agonistica e un po' di più (circa cinquecento) quelli della non competitiva, ma all'arrivo, tutti entusiasti per la bellezza del percorso. Nove e zero-uno e al classico colpo di pistola si parte. Subito davanti nelle prime posizioni e passo impostato attorno ai quattro. Non supero i quindici chiometri da ormai troppo tempo e una partenza troppo veloce potrebbe solo portarmi a correre tutta la seconda parte di gara con la spia della riserva accesa. Un chilometro e si entra nei boschi per un'esperienza che per me è del tutto nuova. Siamo sul Ticino, non mi aspetto un percorso con grandi asperità ma di sicuro posso escludere un percorso piatto. E la prima risposta ai miei interrogativi non tarda a venire. Discese, salite, dossi, cunette.
Niente di proibitivo ma alla lunga, non essendo abituato a questo genere di gare, sono convinto che le gambe presenteranno il conto e, forse, anche gli interessi. Il fondo, nonostante le pioggie del venerdì, è solo un po' umido e non crea grossi problmi di tenuta. Spingo, o almeno così credo, non riuscendo a capire l'attendbilità di quanto visualizzato dal garmin.
Le posizioni sembrano cristallizzate, non faccio sorpassi, ne li subisco. Il percorso è davvero bello e non ci si annoia distratti da quanto ci circonda. All'ottavo si abbandona il bosco e si percorre una lunga striscia di sterrato sotto il sole prima di immergersi nuovamente nel verde condividendo uno stretto sentiero con quelli della non competitiva. E per qualche centinaio di metri tocca fare di necessità virtù: sentiero stretto e nessuna (o quasi) possibilità di sorpassi. E allora ne approfitto per rifiatare prima di riprendere a spingere. Di nuovo sotto il sole per un migliaio di metri prima di rientrare nel bosco costeggiando, su uno stretto sentiero, un canale per un paio di chilometri. Di nuovo asfalto e ultima "asperità" dove pago dazio subendo gli unici due sorpassi della giornata.
Gambe di legno ma il più è fatto. Ultimi millecinquecento metri. Il santuario è lì davanti, lo vedo, eppure sembra ancora lontanissimo. A naso sei minuti, forse meno e anche questa gara va in archivio. Tentativo di sprint, metri recuperati ma quello che mi precede riesce a mantenere un piccolo vantaggio. Chiudo in settantasei minuti e spiccioli e come primo trail non potevo chiedere di meglio.