Wings for Life World Run, 2016 correre per chi non può farlo
La faccio al Lunedi. Non la faccio al Martedi. La faccio al Mercoledi. Non la faccio al Venerdi. E Domenica alle 10.30 in macchina direzione Milano.
Ennesima botta di cu.. per il parcheggio e con largo anticipo (addirittura mezz'ora) sulla chiusura delle iscrizioni in coda per la registrazione OVER20K.
Inutile mentire. Con un solo pettorale all'attivo nei primi quattro mesi dell'anno la voglia di tornare a gareggiare è davvero tanta. Il buon senso, con solo una cinquantina di chilometri nelle gambe, consiglierebbe di starsene sul divano a guardare la motoGP, ma la natura della gara che, dopo due anni a Verona, si sta per disputare a due passi da casa riesce a spazzare via anche gli ultimi dubbi legati all'esito dell'uscita del venerdi.
Quaranta euro (last, last-minute) interamente destinati a chi non può correre. Trentaquattro paesi e più di centotrentamila runners con un unico scopo: raccogliere fondi per la ricerca per le lesioni al midollo spinale. Una gara dove "vince" chi arriva più lontano (Giorgio Calcaterra con 88,44km), l'unica corsa dove non sei tu a correre verso il traguardo ma è lui ad inseguire te. Perchè trenta minuti dopo la partenza che verrà data simultaneamente in tutto il mondo, le Catcher Car inizieranno l’inseguimento ai runners. Inseguimento che terminerà quando anche l'ultimo dei partecipanti verrà raggiunto.
Ore tredici, una temperatura da maggio inoltrato e si comincia.
Il percorso è davvero bello ed è in pratica un collage delle gare si svolgono nel capoluogo lombardo: MilanoMarathon, Stramilano, DeejayTen, Walf of Life, 5.30. Una ventina di chilometri nel salotto buono della città prima di prendere il "largo" (per quelli che ci riusciranno) direzione Broni.
E per una volta posso godermi il "panorama". Nessun obiettivo cronometrico da raggiungere, navigatore impostato sui 4e40 (molto elastici) e come ormai accade da troppo tempo si va finchè ce n'è.
Quindici, venti chilometri prima di essere "catturato" è quanto di meglio posso realisticamente realizzare e considerate le condizioni climatiche (caldo, tanto caldo) è il target della giornata. Catcher Car o meno la mezza è il limite da non oltrepassare.
Strana la formula di questa gara che porta molti a centellinare le energie. Non ho intenzioni bellicose eppure il passo impostato mi porta ad effettuare una miriade di sorpassi. Cinque, sei chilometri e una volta varcato il cancello del Parco Sempione l'impressione è quella di essere alla fine di una mezza tirata o al trentacinquesimo di una maratona quando si procede (quasi) in fila indiana.
Il tempo passa, i chilometri pure e la macchina che ci insegue sta già facendo le sue prime "vittime".
Comincio ad essere stanco e non serve nemmeno guardare il garmin per capire che si è accesa la spia della riserva. Ma una volta circumnavigato il Duomo il più e fatto e al ristoro del ventesimo manca davvero poco.
Meno di dieci minuti e anche questa è fatta. Ma una volta fatto trenta perchè non fare trentuno ?
Acqua, Enervit, tanto Enervit e via di nuovo di corsa per arrivare in qualche modo alla mezza dove porre definitivamente la parola "Fine" alla mia prima Wings for Life World Run e attendere pazientemente l'arrivo della Catcher Car per la foto di rito.
Quest'anno è andata così ma la prossima edizione .....
Ennesima botta di cu.. per il parcheggio e con largo anticipo (addirittura mezz'ora) sulla chiusura delle iscrizioni in coda per la registrazione OVER20K.
Inutile mentire. Con un solo pettorale all'attivo nei primi quattro mesi dell'anno la voglia di tornare a gareggiare è davvero tanta. Il buon senso, con solo una cinquantina di chilometri nelle gambe, consiglierebbe di starsene sul divano a guardare la motoGP, ma la natura della gara che, dopo due anni a Verona, si sta per disputare a due passi da casa riesce a spazzare via anche gli ultimi dubbi legati all'esito dell'uscita del venerdi.
Quaranta euro (last, last-minute) interamente destinati a chi non può correre. Trentaquattro paesi e più di centotrentamila runners con un unico scopo: raccogliere fondi per la ricerca per le lesioni al midollo spinale. Una gara dove "vince" chi arriva più lontano (Giorgio Calcaterra con 88,44km), l'unica corsa dove non sei tu a correre verso il traguardo ma è lui ad inseguire te. Perchè trenta minuti dopo la partenza che verrà data simultaneamente in tutto il mondo, le Catcher Car inizieranno l’inseguimento ai runners. Inseguimento che terminerà quando anche l'ultimo dei partecipanti verrà raggiunto.
Ore tredici, una temperatura da maggio inoltrato e si comincia.
Il percorso è davvero bello ed è in pratica un collage delle gare si svolgono nel capoluogo lombardo: MilanoMarathon, Stramilano, DeejayTen, Walf of Life, 5.30. Una ventina di chilometri nel salotto buono della città prima di prendere il "largo" (per quelli che ci riusciranno) direzione Broni.
E per una volta posso godermi il "panorama". Nessun obiettivo cronometrico da raggiungere, navigatore impostato sui 4e40 (molto elastici) e come ormai accade da troppo tempo si va finchè ce n'è.
Quindici, venti chilometri prima di essere "catturato" è quanto di meglio posso realisticamente realizzare e considerate le condizioni climatiche (caldo, tanto caldo) è il target della giornata. Catcher Car o meno la mezza è il limite da non oltrepassare.
Strana la formula di questa gara che porta molti a centellinare le energie. Non ho intenzioni bellicose eppure il passo impostato mi porta ad effettuare una miriade di sorpassi. Cinque, sei chilometri e una volta varcato il cancello del Parco Sempione l'impressione è quella di essere alla fine di una mezza tirata o al trentacinquesimo di una maratona quando si procede (quasi) in fila indiana.
Il tempo passa, i chilometri pure e la macchina che ci insegue sta già facendo le sue prime "vittime".
Comincio ad essere stanco e non serve nemmeno guardare il garmin per capire che si è accesa la spia della riserva. Ma una volta circumnavigato il Duomo il più e fatto e al ristoro del ventesimo manca davvero poco.
Meno di dieci minuti e anche questa è fatta. Ma una volta fatto trenta perchè non fare trentuno ?
Acqua, Enervit, tanto Enervit e via di nuovo di corsa per arrivare in qualche modo alla mezza dove porre definitivamente la parola "Fine" alla mia prima Wings for Life World Run e attendere pazientemente l'arrivo della Catcher Car per la foto di rito.
Quest'anno è andata così ma la prossima edizione .....