e siamo a sei
E siamo arrivati alla sesta edizione di questa bella gara (non competitiva) a cui e difficile dire di no.
Percorso (quasi)
interamente su asfalto con il suggestivo passaggio all'interno del mulino Meraviglia, l’attraversamento della fattoria Chiapparini
e il passaggio attraverso la fattoria Lattuada.
Soliti riti pregara e, dopo un riscaldamento degno di tale nome, la netta sensazione
che, forse, decidere di continuare la tradizione non sia stata una grande idea.
Caldo (35°) e un'umidità da paura con il termometro che, appena cinque giorni prima, indicava una temperatura da fine marzo.
Tocca adattarsi. Nel pieno della fase "kezzenger" inutile fare gli eroi e ripetere la debacle del 2015.
Partenza prudente, ritmo
allegro ma non troppo e, almeno per il primo giro, ci si prova. Dura, davvero dura con il fisico non ancora pronto a queste
temperature.
E infatti mantenere quanto visualizzato dal display del Garmin non è per niente facile e una volta concluso
il primo giro appena sopra i 21' decido di "riprogrammare" il navigatore sui 5 al chilometro per portare a casa quanto preventivato.
Zero sorpassi fatti e solo una dozzina, nonostante il passo, quelli subiti segno inequivocabile che non devo essere stato l'unico
a pagare dazio. Parziale di (quasi) ventiquattro minuti e fatica chiusa comunque sotto i quarantacinque.
Considerata la serata, è tutto "grasso che cola".