Perché alla fine e più importante il viaggio per arrivarci
Ci siamo. Come da tradizione, o meglio come da tabella, con le salite corte comincia il lungo viaggio che dovrebbe portarmi a correre in laguna la maratona di fine Ottobre. Dovrebbe.
Non ho usato il condizionale a caso perché ormai non riesco a dare niente per scontato. Con due sole gare all'attivo le premesse non sono delle migliori ma ci voglio provare con un unico obiettivo: essere presente a Villa Pisani e, contrariamente a Firenze, portarla a termine correndo, se non chiedo troppo, dal primo all'ultimo metro. Nessuna previsione in termine di tempi. Solo correrla.
Non ho usato il condizionale a caso perché ormai non riesco a dare niente per scontato. Con due sole gare all'attivo le premesse non sono delle migliori ma ci voglio provare con un unico obiettivo: essere presente a Villa Pisani e, contrariamente a Firenze, portarla a termine correndo, se non chiedo troppo, dal primo all'ultimo metro. Nessuna previsione in termine di tempi. Solo correrla.
Il viaggio è bello tosto: più di sessanta uscite per un totale di un migliaio di chilometri e almeno la metà con la sveglia programmata per le 5. E per uno che odia nella maniera più assoluta correre di mattina è già una bella sfida.
Ma questa è una sfida che voglio vincere.