L'università di Milano e i runners

Uno studio, condotto dal Prof. Matteo Maria Parrini, Presidente del Corso di Laurea in Tecniche Ortopediche e dal Prof. Nicola Perrino, finalizzato alla valutazione, in soggetti che corrono con e senza plantare, della relazione tra plantare e performance dei corridori. 
Universita di milano - studio plantari su misura
Quando ai primi di luglio su podisti.net è apparso un articolo dove si diceva che l'Università di Milano, per la precisione il Corso di Laurea in Tecniche Ortopediche, aveva bisogno di una ottantina di runners per un importante studio statistico sull'efficacia dei dispositivi medici su misura nella corsa (studio condotto dal Prof. Matteo Maria Parrini, Presidente del Corso di Laurea in Tecniche Ortopediche e dal Prof. Nicola Perrino) mi sono candidato.

Corro e utilizzo i plantari e prima di utilizzarli ho avuto più di un problema sempre alla stessa gamba segno inequivocabile di una postura errata; in pratica cercano me.

Vengo ricontattato e mi viene fissato l'appuntamento per i primi di Settembre presso la sede prestabilita.

Prima un breve consulto conoscitivo (da quando corro, per quanto tempo, quali problemi ed eventuali dolori riscontrati, il motivo per cui utilizzo i plantari e molto altro... ) e poi la visita: una valutazione specifica del piede e della schiena, poi sull'apposito tapis roulant, dove prima ho fatto una camminata e una corsa a piedi nudi, poi con le scarpe con solette originali e successivamente con le scarpe con i plantari su misura.

Il tutto era ripreso da una telecamera che analizzava interamente i miei movimenti, mentre il tapis roulant registrava le pressioni esercitate al suolo dal piede. L'appuntamento si è concluso con prove di postura su un'apposita pedana in grado di calcolare le pressioni esercitate al suolo dal piede e la distribuzione del carico tra gamba destra e sinistra e anche tra le varie zone del piede... come mi hanno mostrato le immagini sul monitor.

Che dire? Professionali e molto disponibili, sia nello spiegare gli obiettivi di questo studio che nel rispondere a domande e perplessità e il tutto per una cinquantina di minuti del mio tempo libero.

Non mi resta che aspettare la relazione.

2 commenti:

  1. mi ero perso la cosa

    io purtroppo per adesso ho un problema legato alla tanta strada che faccio in auto. sono sicuro al 99% che sia così. non mi fermo perchè paradossalmente sto meglio correndo di quando sono stato fermo. chiaramente con corsa scomposta ho male dappertutto, anche se ripeto riesco a fare i miei 30/35 km a settimana.

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  2. buon dì, sono un atleta over 60 non bisogna pensare all'attività fisica come a un'amara medicina da ingurgitare per forza, magari nelle condizioni oggettive più sfavorevoli: la mattina all'alba, prima di iniziare a lavorare, o a a notte fonda a prescindere dalle problematiche posturali individuali io credo che bisogna sì essere convinti dell'utilità di quello che si inizia a fare, ma scegliendo tra le attività più consone ai propri desideri, alle proprie preferenze, è importante una valutazione ortopedica perché sia valutata l'opportunità di scegliere una disciplina anziché un'altra, in funzione dell'anatomia e della morfologia dell'apparato locomotore sottoposto allo stress del peso. Sulla base di ciò, è sconsigliabile, come prima mossa, un'attività impegnativa come la corsa: se l'allenamento, come spesso accade nella realtà, è scarso, non c'e' la possibilità di sostenere lo sforzo a lungo, e, anche in caso positivo,almeno inizialmente le articolazione del piede saranno eccessivamente sollecitate ect. Confidando al Signore prevenire è meglio che curare nel mondo in cui vivi nessuna cosa ci trattengono per correre velocemente verso dio.E' da intendere ed effettivamente in tal senso inviata umilmente saluti.l'atleta Gennaro c.

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