XXVIII Run Rome The Marathon

Dodicesima volta sui Fori Imperiali
XVIII Run Rome The Marathon
Da dove comincio? Dalla fine ovviamente: finisher per la trentaquattresima volta.

A distanza di dodici mesi rieccomi ad affrontare una tre giorni nella città eterna dove coniugare sport e turismo. 
Il sabato dedicato a raggiungere la capitale, al ritiro del pettorale al marathon village allestito al palazzo dei congressi dell'EUR e al carico di carboidrati nel solito e collaudato ristorante prima di un ultima passeggiata sui Fori Imperiali dove già fervono i preparativi per accogliere tutti quelli che da li a poche ore affolleranno il lungo viale.

La sveglia puntata ad un orario impossibile, la colazione e, una volta riempita la sacca con tutto l'occorrente, alle 6e30 sono già in strada per prendere la metro destinazione Circo Massimo.
Cambio d'abito, sacca sul camion indicato e con un certo margine entro nel corral di appartenenza in attesa dello start fissato per le 8 e che viene dato subito dopo l'emozionante passaggio delle Frecce Tricolori.

Di nuovo protagonisti. Un occhio al panorama e latro al fondo sconnesso e con il navigatore impostato sui 5 si va. Il cielo è coperto, un po' troppo umido per i miei gusti ma la temperatura è quella ideale per correre e la scelta di correre in canotta si rivela azzeccata. Sono costante e non ho bisogno dei pacer per mantenere l'andatura. L'obiettivo è quello di riuscire a correrla tutta e, confortato dalla bella prestazione sui 21, riuscire magari a strappare un risultato prossimo alle 3 ore e mezza.

Sto bene, i chilometri passano tranquilli e senza nemmeno accorgermene mi trovo dopo 80 minuti in via della Conciliazione di fronte alla "Santità del Cupolone" (cit.)   Un paio di passaggi sul Tevere passando a lato dell'Ara Pacis e via ad affrontare la parte meno interessante del percorso: il Foro Italico lo stadio e l'interminabile salita del ventinovesimo prima di scollinare verso il vecchio villaggio olimpico. 

XVIII Run Rome The Marathon
La salita ha lasciato il segno e ai pochi secondi lasciati già per strada dopo il tappeto della mezza  tocca aggiungerne altri portando l'obiettivo di giornata sopra i duecentoquindici minuti. Insisto, non ho intenzione di smettere. Del resto sono comunque abbondantemente sotto i 6 al km. Trentacinque superato. 

Trentasei pure. Al trentasette tocca farsene una ragione devo rifiatare. Cinque, solo cinque chilometri. Piazza del Popolo. Non manca molto. Ancora uno e poi vedo. Trentotto., Piazza di Spagna. Trentanove. Come dal Parco a casa. E che ci vuole ? Quaranta e la bellezza di Piazza Navona con il tifo del pubblico che ti spinge a continuare.

Ci siamo, ora manca davvero poco. Anche se non posso ancora vederla so che la finish line è là dietro l'angolo, sotto l'Altare della Patria.
Ultimi metri, curva a destra, curva a sinistra ed ecco il display ad indicare treorequarantatre e spicci.

Contento ? Alla fine non è andata come avrei voluto che andasse e un po' di delusione, inutile negarlo, al momento non puoi non averla ma, come sempre accade,  una volta che hai la medaglia al collo dimentichi (quasi) tutto. 

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