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Uscita alla fine di Giugno 2021, la nuova Lapatet, che nel dialetto di alcune tribù significa "correre", è la scarpa neutra di categoria "massima ammortizzazione" del giovanissimo brand che arriva dal Kenia (società certificata B-Corp per l'elevato standard sociale e ambientale) dedicata a tutti quei runners che abitualmente usano un solo tipo di scarpa e con cui ci fanno tutti i tipi di allenamento: partendo dalle ripetute per arrivare ai lunghi di preparazione alle maratone.
E grazie ad Enda, che me ne ha dato la possibilità, anche io ho avuto il piacere di testare con tutta calma una delle scarpe "made in Kenia.

La recensione

Caratteristiche

Una scarpa versatile che ben si adatta all'allenamento quotidiano dal peso di 252gr nella numerazione di riferimento (283 gr nel 10US) e un drop di 6mm. Tomaia realizzata in knit seamless leggero e morbido e con una trama con onde a differenti densità per offrire adeguato contenimento e miglior flessibilità e linee di piega per accompagnare il movimento del piede e con rinforzi interni per fornire stabilità alla struttura e supporto al sistema di allacciatura. Contrafforte tallonare morbido e minimamente invasivo sul tendine d'Achille. Intesuola realizzata con corpo centrale in EVA integrata da due inserti a densità maggiore per migliore la stabilita del retropiede (quello posteriore) e contenere la dispersione di energia nella fase di stacco (quello anteriore).
Suola in gomma solida ad alta resistenza per adattarsi sia all'asfalto che gli sterrati sulle piste in terra battuta e soletta estraibile in EVA leggera e sagomata.

Prezzo

La scarpa viene venduta ad un prezzo di listino di €140,00 ma, come spesso accade, nei negozi specializzati la si potrebbe trovare a meno.

Opinioni

Una volta indossate ci si rende conto che grazie alla struttura della tomaia che avvolge il piede come un calzino la scarpa risulta essere molto comoda lasciando alle dita dei piedi una certa libertà e rendendo superfluo regolare le stringhe. Ammortizzante e protettiva come ci si aspetta da una scarpa di questa categoria nonostante un peso che si avvicina a quello delle categoria da "gara" mi hanno regalato buone sensazioni.......almeno per quanto riguarda il piede sinistro.
Ho un problema di postura corretto con plantari personalizzati fatti su prescrizione dell'ortopedico e quindi la misura delle scarpe deve essere maggiorata per evitare problemi nell'alloggiarli ma forse il 10US di questo brand è un po' piu "10" degli altri e la cucitura dell'estremità del collarino per il passaggio dei lacci della scarpa destra (e sollo quella) coincide esattamente con la base del quarto dito del piede destro.
Prima uscita 16km, seconda 10 e lo sfregamento della cucitura sul dito alla fine ha lasciato il segno costringendomi ad interrompere il test e ricorrere ai vecchi sistemi utilizzati da bambino con gli scarpini da calcio (fogli di giornali nelle scarpe) per un paio di settimane prima di riprendere con una sessione di salite medie, qualche uscita "a caso" e una di ripetute per saggiare le qualità della scarpa in fase di spinta, con una risposta che non delude le aspettative e con tempi in linea con quelli ottenuti con scarpe della concorrenza.
Leggere (non sembra nemmeno di averle ai piedi) come una "A2" eppure anche ai miei ritmi attuali (cioè lenti), quando il tempo di contatto con il terreno è maggiore, la sensazione di ammortizzazione tipica di una scarpa di questa categoria è evidente.
Da quel che ho potuto verificare questa scarpa non delude le aspettative e il problema riscontrato al mio piede destro non può certo influenzare il giudizio finale che rimane più che positivo.
In tre parole: una valida alternativa

Enda che in lingua Swahili significa “vai!”, nasce nel 2015, da un incontro fortuito ma non troppo tra una veloce ragazza keniana e un appassionato podista americano: Navalayo Osembo e Weldon Kennedy


Dopo un primo periodo dedicato unicamente al web, nel 2020 la decisione di aprire ai mercati tradizionali, purtroppo ciò che tutti ben conosciamo ha causato ritardo ma non cambiamenti di programma

enda - lapatet


Il marchio sarà presente perciò in Italia da settembre. A curarne la distribuzione sarà Marco Rocca, che già nel 2003 fu il fondatore della filiale italiana di Brooks e fino a metà del 2016 responsabile italiano del brand di Seattle con cui ha collaborato per ben 13 anni.

Enda è certificata B-Corp e Climate Neutral. Gli standard testimoniano l’impegno di questa realtà, fondamentale per avere il maggior impatto positivo possibile sull’ambiente e sulle persone.
enda - lapatet

Lapatet


Il modello di maggior successo di Enda è stato progettato per l’allenamento giornaliero, ampiamente ammortizzato e con una tomaia simile a un calzino, per fornire il comfort necessario durante le corse più lunghe.

In corrispondenza della parte centrale del piede, l’intersuola presenta una morbida schiuma fornendo rimbalzo e reattività. Una schiuma più rigida Ã¨ presente invece sul tallone e sulla punta, premiando così l’appoggio naturale del mesopiede.

Con un drop di 6 mm e un’altezza totale dello stack di 24 mm sotto l’avampiede, questa scarpa, nonostante la sua ammortizzazione, è molto leggera con 260 g.
Lapatet Ã¨ più di una semplice  scarpa da running, composta da piccoli pezzi della  cultura keniota.

enda - lapatet

 

Tre dei quattro colori della bandiera del Kenya circondano gli occhielli superiori.  Nero per il popolo, rosso per il sangue versato per l’indipendenza e verde per la vita vegetale del Paese.

In corrispondenza della  centro della suola viene reso omaggio alla  Great Valley, con il disegno della  mappa topografica.
Il disegno di due  tessuti swahili tradizionali Ã¨ stato riportato sulla linguetta sull’etichetta.



Infine le  colorazioni si ispirano alla natura di questa terraAngani Grey per il cielo appena prima di una tempesta,  Watamu Blue per l’Oceano Indiano dalla cittadina di Watamu e  Mara Gold per il giallo intenso dell’erba nella savana.