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Liberi tutti Quarantotto giorni. Tanto è durata l'astinenza da corsa. Ligio alle direttive e refrattario al "criceto-style" mi sono dedicato esclusivamente a lunghe sedute di divaning. Ma a tutto c'è un limite e alla fine ho ceduto. Livello "menouno" e davanti alla fila di box una ottantina di metri a disposizione per poter disegnare un numero crescente di improbabili traettorie cercando di non pensare alla monotonia del gesto.

Ma pur di farmi trovare pronto nel momento del (quasi) "liberi tutti" è toccato farmelo piacere, perchè per come la vedo io la corsa è tutt'altra cosa.

Venticinque giri alla prima uscita (fate voi i conti), una quarantina alla seconda, cinquanta alla terza per arrivare in breve all'obiettivo minimo dei 5 chilometri chiudendo tutte le sedute con una ventina di ripetizioni sulla breve ma ripida rampa d'accesso ai box.

E finalmente oggi l'asfalto. Sveglia puntata ad orario pre-lockdown e, una volta ripreso conoscenza, in strada come ai bei tempi direzione parco. 

Poche le macchine in giro, pochi i pendolari in stazione, molte invece le persone che gravitano intorno al parco ancora chiuso. Chi in giro con il cane, chi con i bastoni da fitwalking e chi dedito alla corsa. Numeri che, vista l'ora, in tutti i miei anni di (dis)onorata carriera non mi era ancora capitato di vedere.

Le gambe non ci sono, il resto anche peggio ma, come preventivato, è una cambiale che tocca pagare. 
Serve pazienza, tanta.
Ripresa, go
Dopo quindici giorni di meritato riposo di nuovo in pista a macinare chilometri.

Questa pausa ci voleva. Per la testa ma anche per le gambe. Meno di 6km in leggera progressione chiusi in poco più di 27 minuti.

E da domani si incomincia ad incrementare perché, tra tre settimane, c'è una Wings for Life da correre e il 21km del 2016 da superare  prima di essere "catturato"  dalla Catcher car.
Quindici
Sempre meglio. Quattro uscite, 48 chilometri e oggi, dopo tanto, ho nuovamente infranto il muro dei sessanta minuti. La fatica è ancora tanta ma non posso fare a meno di notare che i progressi non mancano. Me ne accorgo in strada ma, soprattutto, davanti al pc quando scarico i dati. Ed è tanta la voglia di recuperare al più presto la forma perduta che tocca confessare che in settimana non ho saputo resistere al richiamo delle tanto (un tempo) odiate ripetute: 4x1000 a 3e50.
Se non è follia, poco ci manca.
Tre settimane di stop, una certa quantità di euro (leggi un botto di soldi) "investiti" in terapie e alla fine posso finalmente dire di appartenere nuovamente alla categoria "runner". 
Quattro uscite, da domenica a domenica, partento da sei e arrivando a tredici chilometri portati a casa in poco meno di un'ora intramezzati da due "puntatine" in piscina per le mie solite 60 vasche. Fatica ? Tanta. 
E i quadricipiti che, a poche ore dalla corsa, si lamentano come se li avessi obbligati a correre una quarantadue. Ancora un po' di pazienza e, senza strafare, nel giro di un paio di settimane potrò nuovamente buttarmi a capofitto nella preparazione del prossimo obiettivo. Eh già, perchè in primavera, c'è una nuova quarantadue che è li ad attendermi. E stavolta non vorrei mancare all'appuntamento. 
Non sarebbe educato.
Finalmente Venerdì
Ci siamo. Ancora poche ore e la prima settimana di lavoro sta per essere archiviata.
E chi l'avrebbe mai immaginato che due sole settimane di chiusura sarebbero state sufficienti a "resettarmi" completamente. Voglia poca, fatica a trovare la concentrazione e, nonostante tutto, ancora tanta voglia di mare. Ma per quest'anno abbiamo dato e quindi rassegnamoci. Intanto mi godo questo ultimo fine settimana di tranquillità. Da lunedì tutto tornerà come prima. E di conseguenza anche il traffico. Le strade torneranno ad essere quelle di sempre, quelle dei restanti undici mesi.
Altro che casa-lavoro in meno di trenta minuti.