pit stop
E anche a questo giro è toccato pagare dazio. Questo freddo alla fine è riuscito a piegarmi: mal di gola e una fastidiosissima tosse come non capitava da un paio d'anni hanno fatto propendere per una pausa di riflessione onde evitare guai peggiori.
Otto giorni. Solo otto giorni di sosta che son sembrati una eternità con il tarlo tipico del runner che ha un'unica preoccupazione: quanto avrò perso?
Eppure di esperienza penso di averne accumulata abbastanza. Ma il tarlo ha un solo modo per essere rimosso: la prova su strada. Ore dieci, sole, temperatura quasi piacevole e via verso nuove "avventure".
Le gambe girano come se non si fossero mai fermate e anche senza forzare la media è più che accettabile.
Il parco, popolato come non vedevo da tempo è un invito alla corsa e io questo invito non me lo lascio scappare. Tre giri tra i viali freschi di restyling e poi di nuovo su asfalto direzione casa con il garmin che alla fine segna un po' più di tredici chilometri in (quasi) 64 minuti e il tarlo definitivamente
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