Se non ci fosse stato il problema del deposito borse ......
Iscritto da maggio per approfittare della tariffa più bassa sono arrivato all'ultima gara del mio personale calendario con piu dubbi che certezze legate unicamente alla testa. Ne stato di forma, ne stanchezza, solo testa. Busto è andata bene, le uscite in questi quindici giorni pure. Niente che non vada bene eppure l'idea di avere commesso un errore scegliendo di non fermarmi dopo Venezia è più di una semlice sensazione.
Sveglia alle solita ora, colazione degna di tale nome e, alle 7, in macchina direzione Milano. Il cielo è sereno come da previsioni ma un fastidiosissimo vento non promette niente di buono.
Ritrovo in Runbase, cambio d'abito e alle 8 e trenta al piccolo trotto verso la partenza prevista per le 9e15. Tanta gente, davvero tanta gente per una prima edizione che considerato la collocazione sul calendario e il percorso potrebbe significare PB per molti. Numeri importanti che, con le nuove norme sulla sicurezza , si tramutano in code importanti.
Pettorale bianco (che significa prima griglia) e dove, una volta entrato, trovo i due Koala che hanno il compito di accompagnare Ambrosini nel tentativo di infrangere il muro dei novanta. Ed è un attimo decidere di correre con loro consapevole che, come successe alla DjTen di Firenze, con Angelo qualche secondo in meno sul dichiarato è da mettere in conto.
Ci siamo. Nove e venticinque (in ritardo) e si parte. La giornata è stupenda, e con il sole, Milano sembra anche più bella. Poco pubblico e quelli che sono fermi ai semafori sembrano alquanto indifferenti. Il ritmo, dopo poche centinaia di metri, è già quello previsto ma per sgranare il gruppo e correre senza preoccuparsi di inciampare tocca arrivare al giro di boa in Vittor Pisani. Il percorso non è male ed, ovviamente, è un mosaico di tutte le più importanti gare svolte in città anche se, tocca riconoscerlo, certi punti a gruppo già sgranato sarebbero stati consigliabili.
Il vento ha diminuito la propria intensità ma quando ce lo si trova contro si fa sentire ma non complica più di tanto la nostra corsa. Le due personali lepri svolgono il loro lavoro egregiamente anche se, come prevedibile, siamo sotto al preventivato. Non faccio fatica e poter scambiare 4 chiacchere con un viso amico aiuta non poco. I chilometri passano e il tempo sembra volare e buttando un rapido occhio al garmin non ci vuol molto a realizzare che i novanta saranno frantumati e anche di molto.
Al decimo sotto i 42, al quindicesimo sotto i 63. Se tengo potrebbe anche essere la miglior prestazione sulla distanza del 2017. Appunto, se tengo. Non manca ormai molto ma il passaggio dentro parco sempione lo soffro più del previsto e una volta tornati su asfalto perdo il contatto con i compagni di viaggio. Pochi metri, giusto una decina di secondi ma che di fatto non riesco più a recuperare.
Mille metri forse meno e l'ultima asperità da affrontare (forse esagero, ma al 20°, se hai tirato, anche un marciapiedi può sembrare il Pordoi) prima della volata finale senza più calcoli con il display TDS ad indicare una manciata di secondi sopra gli 88.
Non sarà stato SB ma, per quel che mi riguarda, anche stavolta è tantissima roba.