15° Deejay Ten

La corsa non competitiva di Radio Deejay

Deejay Ten
È come una tradizione da rispettare. Almeno per me. Quindici edizioni, tredici per il sottoscritto. Dai 2/3000 della prima edizione ai quarantamila (dichiarati) di quest'anno. Si ama o si odia. Senza via di mezzo. 

E in questo anno avaro di pettorali ogni occasione per provare a mettersi in gioco bisogna coglierla al volo. Soliti riti comuni a tutte le gare e dopo aver trovato parcheggio in posizione strategica per non rimanere bloccato dal fiume colorato di verde ritrovo con gli amici con cui condividere questi dieci chilometri: Venezia è saltata e quindi tutti i motivi per correre in solitaria vengono meno consapevole che, l'esperienza insegna, al passo dichiarato toccherà, nel caso migliore, togliere almeno quindici secondi.

Deejay ten - mappa
La giornata è grigia, umida quanto basta ma con la temperatura giusta per correre. 

Nove e trenta e si parte. Giusto qualche centinaio di metri per sgranare il gruppo (posizione in griglia di "categoria") ed è subito chiaro che anche stavolta si è trattato di pretattica. Il ritmo è bello sostenuto e come volevasi dimostrare e di una ventina di secondi più basso.

Io ci provo consapevole che i chilometri del giorno prima (17, in questo periodo come un lunghissimo) potrebbero chiedere il conto nella seconda parte di gara. 

La compagnia è come sempre piacevole e tra una battuta e l'altra i chilometri scorrono piuttosto veloci nonostante la prima parte sia quasi completamente sul tipico (e sconnesso) pave milanese. Il percorso, identico ormai da qualche anno, è probabilmente il migliore tra quelli di tutte le 10k che si svolgono in città e se non fosse che tocca prestare parecchia attenzione per non rischiare di stendersi si potrebbe godere appieno del panorama offerto. 

Deejay ten - mappa
La Scala, San Babila, Via Manzoni di nuovo la Scala Castello Triennale e finalmente solo asfalto. Il ritmo è inchiodato sui 4e32 secondo più secondo meno sembra essere ancora alla mia portata. Comincio ad essere stanco ma tengo. Tre Torri, il vigorelli con gli altoparlanti che diffondono le note di apertura di tutti gli starwars e i cosplay dei personaggi più iconici della saga (esce un nuovo film??). E finalmente C o r s o S e m p i o n e lungo ed interminabile come sempre. 

Solo due chilometri. Il più è fatto, niente più calcoli. Nove minuti forse meno. Via Melzi d'Eril, viale Byron e il gonfiabile dell'arrivo con l'arrivo in parata e il crono stoppato sotto i 44. 

Viste le premesse è tutto grasso che cola

1 commento:

  1. mentre tu ieri correvi la deejay ten per me si consumava uno degli infortuni più stupidi della storia del podismo amatoriale (leggasi post). è clamoroso quello che mi sta succedendo negli ultimi mesi...

    a te piace la festa della deejay ten tanto che addirittura sei andato - forse più volte - anche a Firenze. Io già non amo correre a Milano, figuriamoci con i 40000....però devo dire che la descrizione che hai fatto mi ha destato maggiore interesse.

    io ho corso l'edizione del mio primo anno di corsa, ovvero quella del 2014. con inizio e arrivo al castello sforzesco..... beh ricordo che fu una bella esperienza, perchè comunque dalla deejay ten sono passati in tanti che poi hanno proseguito a correre....

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