E’ record per l’Acea Run Rome The Marathon, Tefera vince in 2h06’48”, al femminile sempre bandiera etiope per Sechale Dalasa Adugna in 2h26’09”
Al traguardo anche Giorgio Calcaterra e l’ucraina Viktoriia Gudyma scappata da Kiev pochi giorni fa e ospite di Athletica Vaticana
Anche il Santo Padre nell’Angelus ha salutato i maratoneti
Emozioni che conoscono bene sia gli 11mila maratoneti che stamattina sono partiti dai Fori Imperiali, con il Colosseo a fare da sfondo e l’Altare della Patria e la Colonna Traiana a stringere in un abbraccio i partecipanti, che l’Assessore ai Grandi Eventi, Sport e Turismo di Roma Capitale Alessandro Onorato, che ha dato il via alla gara sventolando la bandiera della pace. Un arcobaleno stampato anche sui pettorali dei top runner e dei pacer. Gesti simbolici, a rimarcare un desiderio che pervade anche, ovviamente, il mondo sportivo. Il tutto anticipato dalle note e dalla inconfondibile voce del tenore Carlo Assogna, che ha intonato prima l’Inno nazionale e poi “Il Gladiatore”, dagli indomiti legionari del Gruppo Storico Romano e dalla banda dell’Aeronautica. A completare una mattinata già perfetta è arrivato anche il saluto di Papa Francesco durante l’Angelus in piazza San Pietro: “Saluto i partecipanti della maratona di Roma, quest’anno per iniziativa di Athletica Vaticana numerosi atleti sono stati coinvolti in progetti di solidarietà . Congratulazioni”.
LA GARA - Tre partenze, ognuna delle quali battezzata da coriandoli con i colori dell’Ucraina, 5mila stranieri, 102 nazioni, ulteriore dimostrazione del carattere internazionale di questa maratona. In una mattinata in cui anche il tempo è stato dalla parte dei maratoneti, con un cielo nuvoloso, che verso la fine ha fatto spazio a un pallido sole, e una temperatura ideale per correre.
Uomini – Incredibilmente avvincente la gara maschile, combattutissima fino al 35° chilometro, quando Tefera ha deciso di aumentare il ritmo e fare sua la competizione. Al 30° chilometro, infatti, il gruppetto di testa procedeva ancora compatto, dopo essere passato alla mezza a 1:02’47”. A comporlo dieci atleti: Naibei, Tefera, El Goumri, Temechachu, Kogo, Ngeno, Bekele, Jacob, Mekonen e Tufa. Sono stati gli ultimi 10 chilometri a decidere la maratona. Prima, con il trio Tefera, Temechachu ed El Goumri a staccare gli altri, poi con il primo a salutare i due compagni di viaggio andando a vincere la maratona a suon di record: 2:06’48”, che ha mandato in archivio il precedente primato fatto segnare dal keniano Benjamin Kiptoo Kolum nel 2009: 2:07’18”.
Primato migliorato anche dal secondo e terzo classificato di questa edizione, rispettivamente l’altro etiope Mamo Tadesse Temechachu (2:07’04”) e il marocchino Othamane El Goumri (2:07’16”). Ben 9 atleti hanno tagliato il traguardo sotto le 2h10’.
Primo degli italiani Luca Parisi (Asd Atl. La Sbarra), 12° in 2:20’40”, felice di aver corso nella sua Roma e che pur avendo avuto qualche problema fisico dopo il 30° chilometro ha deciso di continuare fino al traguardo perché – come ha dichiarato lui stesso – quella della capitale è una delle maratone più belle e importanti del mondo. Tra i top 20 anche Giorgio Calcaterra (Calcaterra Sport Asd), diciottesimo in 2:38’00”.
Donne – È stato un assolo quello di Dalasa Sechale Adugna, che – nel gruppettino di testa inizialmente – ha preso decisamente il comando della gara chilometro dopo chilometro: al passaggio al 21° km (1:11’10”) a cercare di tenere il suo passo era rimasta la keniana Kiptoo, staccata di 36 secondi. Da lì è stata la sua gara, passo dopo passo, e senza ascoltare un problema allo stomaco che l’ha rallentata negli ultimi 7 chilometri ha fatto sua la 27^ Acea Run Rome The Marathon in 2:26’09”, seguita da Kiptoo (2:28’45”) e dalla connazionale Bekele Tadelech Nedi (2:31’01”). Prima italiana al traguardo Paola Salvatori (Us Roma 83), ottava in 2:49’17”.
Dalasa Sechale Adugna: «Sono molto contenta, ho temuto di non farcela: dopo il 30° chilometro ho accusato un male allo stomaco, ho resistito. In questa vittoria c’è un po’ di tutto, quindi: entusiasmo, paura, stanchezza, ma tanta, tantissima gioia.
GIORGIO CALCATERRA - «Questa gara è sempre più bella, organizzata sempre meglio. Una maratona degna di questo nome. La mia prestazione? Ho fatto quello che potevo, forse mi sono allenato un po’ troppo e sono arrivato un po’ stanco. Ho chiuso in 2:38’, speravo in qualche minuto meno. Fino alla mezza ha girato tutto bene, poi qualcosa ho perso, ma va bene così perché mi sono goduto questa mia 20^ maratona di Roma su 27 edizioni. La mia prima? Avevo 18 anni, nel 1990. A quante maratone sono arrivato? Credo 260.»
SVENTOLA LA BANDIERA UCRAINA - È arrivata al traguardo con un sorriso enorme, seppur la gioia vera sia, per lei in modo particolare, molto lontana. Tra le migliaia di partecipanti esteri c’era anche lei, l’ucraina Viktoriia Gudyma 30 anni, giunta in Italia con il suo bimbo di 10 anni, direttamente da Varsavia dove si è rifugiata subito dopo l’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina. Atterrata senza alcun bagaglio a Fiumicino, grazie all’intervento di Athletica Vaticana, Viktoriia e il suo bambino sono stati per qualche giorno ospiti dell’Istituto di Suore Adoratrici del Sangue di Cristo di Via Labicana. Gli organizzatori della maratona di Roma hanno fornito a Viktoriia nuove scarpe per correre, un kit di pantaloncini e t-shirt tecnici. E lei li ha ringraziati nella maniera migliore con quel sorriso e quel traguardo in 3:28’19”. Queste le sue parole: «Sono contentissima di essere a Roma e della mia gara di oggi. Ho corso per tutto il popolo ucraino, con il mio Paese nel cuore e la bandiera sulle spalle, con quel blu a rappresentare la pace.»
PACER SPECIALI - Annalisa Minetti e Sara Vargetto, due donne incredibili, che hanno aperto fiato e cuore di tanti anche oggi lungo i 42 km della maratona di Roma. Annalisa, la 42 km della Capitale, l’aveva già corsa nel 2017 e poi c’era tornata lo scorso anno quando ha preso parte alla staffetta. Oggi, l’atleta paralimpica, con la grinta e il piglio che la contraddistinguono, è riuscita nel suo obiettivo: portare i maratoneti a tagliare il traguardo in 4 ore. Sara è un’adolescente romana affetta da artrite idiopatica giovanile, malattia che la obbliga a muoversi con una carrozzina. Con il padre Paolo condivide la passione per la corsa ed è stato proprio lui ad accompagnarla in questa avventura di 4 ore e 10 minuti fino al traguardo ai Fori Imperiali.
LE STAFFETTE - Correre fa (anche del) bene grazie alle staffette che hanno partecipato all’Acea Run4Rome, le cui quote di iscrizione sono state totalmente donate alle otto organizzazioni no profit che hanno aderito al charity program: Fondazione AIRC, Fondazione Maratona Alzheimer, Fondazione Operation Smile Italia Onlus, Fondazione SportCity, La Stella di Lorenzo Onlus, Sport Senza Frontiere Onlus, Rotary International Distretto 2080 e Il Mondo di Matteo.
I SENATORI - Il titolo di senatori se lo sono guadagnati a suon di traguardi nel cuore della Capitale. Per loro la maratona di Roma è un appuntamento fisso, mancare a una sola edizione sarebbe una pecca e un peccato al tempo stesso. Anche oggi si sono schierati alla partenza dai Fori Imperiali con il cuore in gola e un’emozione che cresce edizione dopo edizione. Sono gli unici a poter raccontare edizione dopo edizione la crescita in termini di importanza, numeri e passione della 42 km della Capitale. E stasera a questa già lunga e avvincente storia potranno aggiungere un nuovo capitolo, che – sappiamo benissimo – non sarà certo l’ultimo.
LA STRACITTADINA - Un lungo e serpentone colorato, in cui a predominare è il verde della maglia ufficiale, di oltre 3.000 persone tra cui tanti papà , mamme, ragazzi e bambini, a piedi o in passeggino, e qualche cane al guinzaglio, che hanno camminato e corricchiato tutti accomunati da entusiasmo e sorrisi: la Fun Race, la stracittadina legata alla Run Rome The Marathon, è tornata ad animare le strade della Capitale dopo l’edizione virtuale dello scorso anno. Cinque chilometri che sono partiti dai Fori Imperiali e si sono conclusi al Circo Massimo e che hanno fatto respirare quell’aria di normalità che tanto è mancata in questi ultimi due anni. Come tutti gli anni, alla Fun Race è stato legato un charity program, gestito da Csv Lazio, grazie al quale le associazioni hanno potuto raccogliere le iscrizioni e trattenere parte del ricavato per le loro attività .
Daniele Quinzi, Direttore Marketing Corriere dello Sport - Stadio: «Ci sono giornate in cui tutto si allinea e oggi è stata una di quelle. Alla voglia delle persone di correre si sono allineati un’organizzazione senza la minima sbavatura, un grande Expo Village, una gara incredibile che è culminato, al maschile, con il nuovo record dell’Acea Run Rome The Marathon. Sono ricominciati anche i grandi numeri: maratona, staffetta e Fun Race hanno dato il segnale concreto di quanto questo evento stia crescendo, di quanto Roma meriti una gara di respiro internazionale sempre più forte e che non abbia nulla da invidiare alle Major.»
Nicola Ferrante, Presidente Italia Marathon Club: «Tecnicamente siamo contenti del nuovo record del percorso, ma sono altrettanto convinto che si possa ulteriormente migliorare: il 2:06’48” può ancora scendere fino a 2:04. Stiamo già lavorando per il 2023, per rendere più scorrevole il tracciato che presenti sempre meno passaggi con i sanpietrini.