Doveroso il ringraziamento agli oltre 800 volontari senza i quali tutto ciò non sarebbe stato possibile
Le luci, i suoni e i colori si sono spenti da pochi giorni e per lo staff organizzativo della Maratona di Ravenna Città d’Arte è il momento di un primo bilancio dell’edizione 2025. La 26esima volta della manifestazione sulle strade romagnole ha portato risultati che sono andati ben oltre le più rosee previsioni e tra i dati di partecipazione ed i riscontri cronometrici nelle gare competitive il bilancio è certamente molto positivo.
“Nel corso nel 2025 – spiega Stefano Righini, presidente di Ravenna Runners Club, società organizzatrice dell’evento – avevamo già raccolto sensazioni positive e i dati di iscrizioni che monitoravamo infondevano fiducia, ma ora che possiamo tirare le somme ci rendiamo conto che tutto è andato oltre le aspettative e non possiamo che esserne contenti. Ciò che balza agli occhi è, tra l’altro, l’incremento nelle presenze di runner stranieri (+140%) e credo che questo sia dovuto ad una serie di aspetti che hanno contribuito: la città di Ravenna negli ultimi tempi sta guadagnando visibilità e interesse sulle rotte turistiche e la visita dei reali inglesi nello scorso aprile ha contribuito a far conoscere il territorio anche in una parte del mondo che fino ad oggi non era stata così ricettiva nei confronti delle nostre proposte. Poi, credo che questo risultato sia frutto dell’impegno di tutto lo staff della nostra società che anche quest’anno è stato impegnato a promuovere con grande attenzione la Maratona di Ravenna all’estero e in Italia in tutte le occasioni pubbliche, dagli eventi sportivi internazionali fino ai principali appuntamenti nazionali. Tutto ciò – sottolinea ancora Righini – assume un significato ancora maggiore se si considera che storicamente Ravenna non è così facilmente raggiungibile, mancando di un proprio aeroporto e trovandosi su una tratta ferroviaria non di primo piano”.
I numeri di iscrizioni e affluenza confermano quanto detto. Nei tre giorni di apertura dell’Expo Marathon Village al Pala De André sono state registrate oltre 50mila presenze fra runner e loro familiari, ma anche grazie a tanti ravennati che hanno visitato la fiera. Anche il numero complessivo di iscritti ai vari eventi di sabato 8 e domenica 9 è emblematico: oltre 19mila partecipanti, numero che permette di accantonare definitivamente il record che resisteva dal 2019, l’annata pre-covid che, inevitabilmente, rappresentava un picco difficile da ripetere. E a questi dati si dovranno aggiungere anche quelli sulla ricettività, con strutture alberghiere esaurite a km da Ravenna ed anche il Club del Sole, Hospitality Partner ufficiale, al completo nei giorni dell’evento.
La giornata di sabato verrà ricordata per i 4.925 partecipanti alla Family Run, un fiume infinito di bambini e famiglie, ma anche per i 320 cani delle Dogs & Run con i loro 800 accompagnatori e per il successo del Festival dello Sport organizzato con le associazioni affiliate CSI e UISP. Senza dimenticare la prima esperienza della Shake Out Run, corsa preparatoria su una parte del percorso della domenica, con 164 atleti presenti, dei quali molti dall’estero.
Domenica poi altri record a raffica. Prima quello dei partenti con la Maratona di Ravenna Città d’Arte 42K che ha visto al via 1.550 atleti e la Consar Half Marathon 21K che ha registrato l’incredibile dato di 3.473 iscritti e il sold out già al sabato. Poi i primati del cronometro con Ravenna divenuta la Mezza Maratona femminile più veloce d’Italia grazie al risultato sulla 21K della keniana Caroline Makandi Gitonga, capace di fermare il cronometro a 1h06’26”, nuovo primato femminile assoluto sulla distanza in gare organizzate nella nostra penisola. Miglior tempo nella storia della manifestazione poi per Nelly Jepleting Tirop (Kenia), che col suo 2h26’14”, ha firmato il nuovo primato assoluto della gara femminile sui 42K.
Discorso a parte per la Martini Good Morning Ravenna 10K, confermatasi una grande festa di sorrisi, amici e colori per tutta la città, con le iscrizioni chiuse per sold out al sabato a quota 8.200. “Questo evento si conferma come un appuntamento immancabile per tante persone del territorio – dice ancora Stefano Righini – e ciò ci riempie di gioia. Vedere un fiume infinito di famiglie, giovani e anziani, percorrere le strade della città è un’emozione che resta negli occhi e nel cuore”. Tutto bello, ma con un piccolo distinguo sul quale soffermarsi: “Anche quest’anno abbiamo notato tante persone che hanno preso parte al serpentone colorato senza aver effettuato l’iscrizione e senza il pettorale della manifestazione. Siamo consapevoli – evidenzia ancora il presidente della società organizzatrice – che stiamo parlando di una bella festa per tutti, ma la presenza di così tante persone non registrate rischia di mettere in difficoltà l’organizzazione complessiva, la sicurezza dei partecipanti e i servizi, non solo per la 10K, ma anche della 42K e della 21K con i ristori andati esauriti perché assaliti da non iscritti. Inoltre va ricordato che gran parte della quota di iscrizione viene devoluta a numerose Onlus del territorio e dunque l’adesione fa parte anche di un impegno civico che non vorremmo fosse sottovalutato. Invitiamo tutti a partecipare provvedendo all’iscrizione con anticipo e senza attendere le ultime ore rischiando così di vedere esauriti i posti disponibili. Da parte nostra ci impegneremo ad ampliare la capacità ricettiva, dall’altro chiediamo rispetto per chi si è iscritto regolarmente e nei tempi dovuti”.
Nel contesto di un evento di queste dimensioni, che ha avuto un impatto significativo su tutta la città, tanti riscontri positivi e, come sempre, qualcosa da migliorare per il futuro. “Ogni anno – sottolinea ancora Righini – cerchiamo di dare il massimo e di risolvere i problemi registrati l’anno precedente, come accaduto con le problematiche al servizio deposito borse del 2024, risolte oggi grazie al grande contributo degli amici del Ravenna Rugby. Ad esempio, il prossimo anno potremo migliorare il servizio di navette per il rientro al Pala De André dopo le gare. Un servizio che quest’anno non ha potuto funzionare al meglio a causa di una serie di lavori stradali necessari sul ponte di via Trieste, sul quale mezzi troppo pesanti ora non possono transitare e che hanno obbligato a dare il via al servizio solo dopo il passaggio della 10K, molto tempo dopo l’arrivo di molti partecipanti alle gare competitive. Ogni anno analizziamo dettagli da correggere con le giuste soluzioni grazie ad un rapporto sempre aperto e collaborativo con l’amministrazione pubblica, al nostro fianco e sempre pronta a rispondere alle esigenze prospettate, e con tutte le realtà impegnate per sicurezza e gestione delle risorse”.
Anche la presenza delle mascotte ufficiali, Tina e Milo, e delle torce di Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano Cortina 2026 è stato un punto di forza nel weekend della Maratona: “Poter vedere a Ravenna i simboli dello spirito olimpico e paralimpico ci ha riempito di orgoglio e per tutti noi ha rappresentato un bel riconoscimento al lavoro che ogni giorno facciamo per promuovere il nostro evento e tutto il territorio. I complimenti che ci sono poi giunti a termine manifestazione dallo staff di Fondazione Milano Cortina 2026 sono un ulteriore attestato che porteremo nel cuore”.
Infine, un doveroso ringraziamento alle centinaia di persone che hanno contribuito, ognuno a suo modo, all’organizzazione: “Non posso dimenticare gli oltre 800 volontari senza i quali tutto ciò non sarebbe stato possibile. Quello che si nota è anche il supporto che ci hanno dato non solo alcune società podistiche amiche, ma anche tanti gruppi e associazioni che non hanno nulla a che fare con il mondo del running e che dimostrano la trasversalità dell’evento. L’intera città di Ravenna deve essergli riconoscente, è grazie al loro impegno che il nostro territorio ha vissuto tre giorni indimenticabili e che saranno a lungo una vetrina positiva di quanto sia bella la Romagna e di ciò che sanno fare i suoi abitanti. Ringrazio anche la Polizia Locale e Forze dell’Ordine, sempre puntuali nel coordinare la viabilità e il lavoro dei volontari”.
