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51° Stramilano
Dopo 5 anni eccomi di nuovo in Piazza Castello per l'appuntamento con la gara di casa. La gara dove ho il maggior numero di partecipazioni e che, sommate a quelle della non agonistica dei 50000, arrivano a superare di gran lunga la metà delle 51 edizioni della manifestazione nata nel '72.

Sole, cielo terso e, con una partenza prevista  per le 8.30,  una temperatura ideale per correre.
Quarta gara in 5 settimane con obiettivo, nemmeno troppo celato, di centrare l'under100 sfuggito a Bologa per un'inezia.
Il percorso, modificato dopo anni di onorato servizio,  mantiene le caratteristiche di gara veloce che permette, una volta eliminato l'imbuto che si veniva a creare in viale Elvezia, la ricerca della prestazione anche a quelli che partono dalle retrovie. Dieci virgola cinque chilometri in un senso e altrettanti nell'altro disegnando una sorta di (semi) tondo sfruttando la cerchia dei bastioni con leggere "asperità" che comunque non possono incidere più di tanto.

51° Stramilano: percorso
Ci siamo, ottoetrentadue e si parte. Pochi metri e, grazie all'ampia sede stradale sono già a ritmo gara. Non troppo distante dai pacer provo a farmi guidare liberandomi dalla preoccupazione di dover fare calcoli ma non troppo convinto della scelta (secondo me un filo troppo veloci) dopo pochi chilometri decido di lasciarli andare e fare di testa mia.
Con un occhio alla strada e l'altro al display del GPS i chilometri passano veloci. Non faccio fatica a mantenere il ritmo spinto anche dal solito effetto pettorale e in più di un'occasione tocca darsi una regolata perché il 4e35/4e36 che ogni tanto viene visualizzato non può portare a niente di buono.
Repubblica, Porta Venezia, 5 Giornate, Ticinese, San Vittore, e arrivati a Conciliazione, via Venti Settembre da percorrere per intero prima del giro di boa posto davanti alla Triennnale.  Ed ecco, poco prima di invertire il senso di marcia, provare lo stesso dolore che solo 7 giorni fa mi ha costretto prima a rallentare e successivamente, per evitare guai peggiori, ad una mesta resa.
Sembra un film già visto ma, fortunatamente, questa volta l'epilogo è differente. Falcata più corta, un ritmo un po' più alto e nel giro di un migliaio di metri torno ad essere (si fa per dire) come nuovo pronto a ripetete quanto di buono fatto bella prima parte di gara. Ne ho,  o almeno credo di averne, e allora niente più calcoli e si va finché ce n'è.
51° Stramilano
Il ritmo è ancora buono e secondo il garmin avrei anche un discreto margine ma che, considerato il tempo intercorso tra il cicalino dei mille metri  la posizione del corrispondente cartello piazzato dall'organizzazione, non lo si può considerare realistico.  

E allora bisogna continuare a spingere sperando che i rapidi calcoli fatti nei pochi momenti di lucidità (🤣) non siano troppo distanti dalla realtà. Calcoli che man mano ci si avvicina alla meta diventando sempre più precisi lasciano inequivocabilmente pochi margini di manovra.
Tocca insistere.
Non manca molto e il confine tra centrare l'obiettivo di giornata e l'ennesimo over è sempre più sottile.  Inutile continuare a chiedere conforto al display del GPS, bisogna raschiare il fondo del barile e continuare a spingere. Ultima curva  Viale Moliere e, sempre troppo lontano, il gonfiabile con lo sponsor in bella vista.
Ci devo credere.
Ultimi metri. Il display è ormai sopra i 100' ma il real-time sicuramente no.
Bello poi,  una volta superato il gonfiabile vedere di nuovo un 3 come seconda cifra e realizzare di esserci riuscito. 
48° Stramilano
Ci voleva proprio.  La competizione e il correre assieme agli altri mi mancava ornai da  troppo tempo.

Influenza prima, infortunio poi e il mio già misero calendario in questo 2019 non è nemmeno partito.

Il meteo promette da giorni una giornata fantastica da aprile inoltrato e consapevole dei limiti dovuti ad una preparazione ancora piuttosto approssimativa decido di approfittare della proroga della chiusura delle iscrizioni e "striscio" la carta.

Treno, metro e in largo anticipo sono in Cairoli dove, da un paio d'anni, è posizionata tutta la logistica della manifestazione. Le previsioni sono rispettate alla lettera e non ci vuole molto a decidere cosa indossare: canotta. L'attesa è sempre troppo lunga ma è la scusa per incontrare  amici che non vedevo da tempo.

Ultima sosta idraulica e con calma mi porto in zona partenza riuscendo pure a sbagliare settore di appartenenza. Soliti minuti di ritardo e  al colpo di cannone del Reggimento Artiglieria a cavallo si torna protagonisti.

C'è traffico (e se non so nemmeno distinguere il colore del mio settore....) e serve molta attenzione per districarsi tra la gente ma non ci vuole poi molto a raggiungere la velocità di crociera.

48° stramilano
Velocità di  crociera che dura giusto il tempo di arrivare all'Arena. Come sempre un pettorale appuntato al petto fa miracoli e come un esordiente mi faccio trasportare dall'entusiasmo pur sapendo che, nelle migliori delle ipotesi, ai due terzi toccherà pagare pegno.

Provo a darmi una controllata, cerco riferimenti (leggi runner) che possono aiutarmi ma il passo di chi mi circonda mi porta comunque ad esagerare.  Non sono impiccato e le gambe rispondono alla grande ma è la tenuta che sicuramente mi manca. La giornata è davvero fantastica, fa caldo ma grazie alla azzeccata scelta dell'abbigliamento e sfruttando le ampie porzioni di ombra regalata dai palazzi lungo i viali non lo soffro più di tanto. Decimo, undicesimo  chilometri e ancora tengo.

Non so ancora per quanto ma  non me ne preoccupo perché ornai è troppo tardi per porvi rimedio. Dodici, tredici, quattordici e la luce inizia a spegnersi. Il conto da pagare arriva puntuale come una cambiale.

Tocca fare di necessità virtu e riprogrammare il navigatore su ritmi più consoni. Ora sono stanco. Davvero stanco ma resisto perché di camminare, oggi, non se ne parla. La distanza ce l'ho. Ancora sei chilometri: un po meno di casa, parco e ritorno.  Poco più di una trentina di minuti e avrò una nuova medaglia da aggiungere alla, ormai, nutrita collezione. City Life, il Vigorelli e finalmente Corso Sempione noioso come sempre. Poco più di tre chilometri che arrivati a questo punto non possono essere un ostacolo. Nessuna accelerazione, non ne ho la forza ne le energie per poterci provare, solo un passo dietro l'altro, fino alla fine.

Di nuovo l'Arena  e gli ultimi interminabili mille metri. Chi mi sta intorno prova lo scatto finale mentre io mi limito solo a contare i secondi  che mi separano dalla finish-line.

Oggi non ne valeva proprio la pena.  
47° Stramilano
E a due settimane dell'appuntamento con la distanza regina niente di meglio che testare la condizione con la gara di casa.  Quella che corro da quando ero bambino, l'unica gara che viene tollerata anche dagli automobilisti milanesi perché in questi quarantasei anni non c'è  famiglia senza un componente o un parente che almeno una volta non l'abbia corsa  (o camminata). 

Otto e trenta in runbase, cambio d'abito e, senza troppa convinzione, poco dopo le nove in strada per abbozzare una parvenza di riscaldamento abortito nel giro di una decina di minuti. È presto, molto presto ma le istruzioni (e l'esperienza della milano21) consigliano di presentarsi ai varchi per tempo. 

L'aria è frizzante ma il sole non fa rimpiangere la scelta di correre in "corto" e una volta entrato in gabbia l'effetto stalla fa il resto. Soliti cinque minuti di ritardo per far defluire la coda dei 50000 e alle 10 35 si parte. 
47° Stramilano

La posizione buona e con un po' di attenzione è un attimo districarsi nel traffico arrivando al primo chilometro, come spesso capita, al di sotto di quanto ipotizzato alla vigilia. Il percorso è veloce e con due sole " asperità" (con pendenza dell'ordine di un paio di punti percentuali) ma con un fondo (pave e lastroni per lunghi tratti) che alla lunga si fa sentire. 

A Roma è andata bene e l'idea di ripetermi e magari fare anche meglio e più di un semplice desiderio. Ci devo provare. Il clima è perfetto e non posso non approfittarne.   Come sempre un occhio alla  strada e l'altro al Garmin e si va. Il treno giusto non l'ho ancora trovato e a costo di correre scoperto vado per la mia strada. I ristori ovviamente ci sono ma considerata la temperatura non ne approfitto per non correre rischi.   

Ventuno al quinto, quarantadue al decimo, una manciata di secondi sopra i sessantatre al quindicesimo. Un orologio svizzero come difficilmente mi è mai capitato.  Il più è fatto ma è ora che arriva il difficile e il ricordo di Vittuone non è ancora stato  rimosso. Ultimi sei chilometri: un  niente in condizioni normali, un'eternità quando si è preteso troppo nella prima parte. 

47° stramilano
Il gruppo con cui condivido la strada da qualche chilometro sembra quello più adatto x l'obiettivo di giornata e cerco di non farmelo scappare. Qualche posizione persa, diverse guadagnate e dopo il Velodromo Vigorelli di nuovo in Corso Sempione per i soliti ed interminabili tremila metri. Diciannove, venti e alla fine di Viale Byron, per la prima volta, non è il parco con l'Arena  Civica la destinazione finale del nostro viaggio. 

Ultimi mille metri, i più duri con la testa che vuole proseguire e le gambe che non ne vogliono più sapere di spingere. Niente più calcoli e il display TDS sempre più vicino con i secondi che improvvisamente scorrono più veloci del solito. Gratificante poi, alla fine dello sprint, mettere a fuoco il "28" come seconda cifra. 
Anche stavolta #tantaroba.
44° Stramilano
E alla fine mi sono deciso. Iscrizione last-minute e alle undici della Domenica delle Palme pronto per quella che, per me, è la nona Stramilano agonistica. Solito e collaudato copione che si ripete ormai da più di quattro decenni. Si comincia alle nove con la dieciK dei "cinquantamila", si prosegue alle nove e trenta con i cinque chilometri dedicati ai più piccoli e alle undici largo ai campioni e agli oltre seimila amatori impegnati nella ventuno meneghina. Undiciezerodue e, al tradizionale colpo di cannone del Reggimento di Artiglieria a Cavallo “Voloire”, si parte.
44° Stramilano
Nessuna ambizione cronometrica, nessun pb da inseguire ma solo risposte sull'attuale stato di forma e una gran voglia di divertirmi. Classica partenza caotica e qualche centinaio di metri per impostare il ritmo. L'idea, almeno nelle intenzioni, è quella di provare a tenere i 4' e 15" per chiudere appena sotto i novanti ma, come spesso accade, un pettorale appuntato alla maglietta fa miracoli. Sto bene e non è necessario avere conferme dal Garmin per capire che sto andando meglio di quanto preventivato. Al quinto appena sotto i ventuno e al decimo sotto i quarantadue. Sto tenendo e, nonostante il primo vero caldo primaverile, riesco a mantenere il ritmo senza apparente difficoltà. Piazza Medaglie d'Oro, Ticinese, Viale Papiniano, via Washington e lungo le strade un discreto numero di milanesi ad incitare o semplicemente a guardare con curiosità il lungo serpentone colorato.
44° Stramilano
Al quindicesimo appena sopra i sessantadue e la netta sensazione di poter continuare sugli stessi ritmi. Piazza Piemonte, Velodromo Vigorelli, Piazza Damiano Chiesa e di nuovo in Corso Sempione per i soliti ed interminabili tremila metri. Diciannove, venti, poco più di quattro minuti ssenza enza più calcoli e anche questa mezza può andare in archivio. Viale Byron e finalmente l'ingresso nel parco con l'Arena lì ad attenderti. Ma quanto è dura sapere che, del suo perimetro, ne devi percorrere almeno la metà prima di "infilare" la porta Trionfale con i rimanenti novantasette metri da fare con il cuore in gola sfidando il cronometro TDS che, inflessibile, ti mostra lo scorrere del tempo.
Under ottantotto. Molto più di un semplice test.
42° StramilanoQuarantaduesima edizione di quella che, a torto o a ragione, viene considerata la corsa la più famosa d'Italia. Tre distanze, 10k, 5k per i più piccini e la mezza agonistica, per una festa che, ogni anno, riesce a coinvolgere più di "50000" (almeno così recista lo slogan) runners di tutte le età. E nonostante una temperatura da fine febbraio e una incessante pioggia battente, non sembrano molti quelli che, scoraggiati dal clima, hanno deciso di rinunciare all'appuntamento con la corsa meneghina. 
Ore nove la "50.000", nove e quarantacinque la Stramilanina e alle undici, davanti al Castello Sforzesco, la partenza della mezza agonistica per una domenica che reagala a tutti i partecipanti una Milano diversa.
Sveglia ad un orario "da domenica", abbondante colazione e subito dopo in macchina direzione Milano con l'obiettivo di trovare un parcheggio non troppo distante dall'Arena Civica. Un rapido saluto agli amici, cambio d'abito, deposito borsa e poi di corsa in zona partenza sfruttando la distanza per il solito finto riscaldamento. 
42° Stramilano
Ed ecco che a soli sette giorni dalla quarantadue di Roma, sono di nuovo sotto un gonfiabile con appuntato un pettorale e senza la benchè minima intenzione di usare il buon senso optando per una saggia condotta di gara. Percorso piatto (e dopo Roma è tutto "grasso che cola"), temperatura bassa e con le buone sensazioni provate nell'ultima uscita del venerdì, si va. Punto. E poi ci sono le nuove #boost da testare per bene, provare, a ritmi sostenuti, le reazioni della nuova intersuola targata BASF.
Dieci, cinquantanove e spiccioli e al tradizionale colpo di cannone del Reggimento di Artiglieria a Cavallo “Voloire” si parte. Solita confusione iniziale ma, grazie alla larghezza delle sede stradale e alla posizione "conquistata" in griglia, riesco già da subito ad impostare il ritmo desiderato. Classico e collaudato percorso che, una volta lasciato il Castello ci porta verso l'Arena poi Corso Sempione da percorrere nei due sensi permettendo a tutti i partecipanti di vedere che la gara è già una questione dei soliti e fortissimi atleti degli altopiani. Di nuovo all'Arena per il passaggio sul tappeto TDS posto al 42° Stramilanoquinto chilometro prima di dirigerci verso i Bastioni di Porta Nuova. Il ritmo è buono, le gambe rispondono e il trenino che si è formato un migliaio di metri dopo la partenza sembra essere quello giusto. E per una volta voglio fare a meno del garmin. Ogni tanto una rapida occhiata e nulla più. Nessun calcolo, questa volta finchè ce n'è, si va a sensazione. Melchiorre Gioa, Corso Buenos Aires e circonvallazione interna direzione Piazza Cinque Giornate con il passaggio ai dieci una ventina di secondi sotto i 40'. Piazza Medaglie d'Oro, Ticinese e Viale Papiniano, via Washington e il tappeto del quindicesimo sotto i sessanta. Tocca crederci. Piazza Piemonte, Velodromo Vigorelli, Piazza Damiano Chiesa e di nuovo in Corso Sempione per gli ultimi tre chilometri. Diciannove, venti e il display del Garmin, non ho saputo resistere, che indica unoradiciannoveespiccioli. Via Francesco Melzi, viale Byron e finalmente l'Arena Civica da percorrere per tutta la sua lunghezza prima dell'ingresso dalla porta Trionfale con la consapevolezza e la rabbia per un personale che sicuramente sfuggirà per una misera manciata di secondi.
Appena sopra gli 84'. E per una volta posso permettermi di dire che non sono per niente soddisfatto.
Stavolta brucia troppo.
StramilanoQuarantunesima edizione della corsa più amata dai milanesi, nel senso che, dopo tutti questi anni, sono davvero pochi gli automobilisti che salutano a colpi di clacson il passaggio della marea di "runner" di tutte le età che per una mezza giornata prendono possesso della città. Se poi, con il cambio di giunta, la domenica della Stramilano coincide anche con la domenica "a piedi" il successo è assicurato.
Ore nove la dieci chilomentri dei "50.000", nove e quarantacinque la Stramilanina, la gara dedicata ai più piccoli, e alle dieci e quarantacinque, davanti al Castello Sforzesco, la partenza della mezza agonistica.
Tre gare, tre distante e tutte e tre con lo stesso obiettivo: divertirsi.
Sveglia, nonostante l'ora legale, ad un orario decente, colazione e in macchina destinazione Corso Sempione prima del blocco delle auto.
Stramilano
Risolta la pratica parcheggio, solite operazioni pre-gara e poi verso la partenza sfruttando queste poche centinaia di metri per una parvenza di riscaldamento. A soli sette giorni da una maratona, se fossi stato dotato di una benchè minima quantità di buon senso, sarebbe stato logico impostare una gara con un passo prossimo a quello che ultimamente riesco a tenere in maratona. Giusto per portare a casa un "under 90". Ma evidentemente le parole "buon senso", come già ampiamente dimostrato, non appartengono al mio vocabolario.  Sole, caldo non eccessivo, percorso piatto: si va per il personale, o almeno ci si prova. Dieci e quarantasette e con il tradizionale colpo di cannone del Reggimento Artiglieria a cavallo si parte. Solito percorso che, una volta lasciato il Castello, ci porta verso l'Arena, poi Corso Sempione da percorrere nei due sensi, di nuovo Arena e Bastioni di Porta Nuova. Melchiorre Gioia, Corso Buenos Aires e Stramilano
circonvallazione interna direzione Piazza Cinque Giornate con il passaggio ai dieci in 39' e 36". Piazza Medaglie d'Oro, Ticinese e Viale Papiniano dove la brillantezza della prima metà di gara comincia a venir meno.
Qualche secondo di troppo e la mancanza di lucidità per rimanere agganciato al simpatico trenino formato intorno al quinto pongono fine ai sogni di gloria nella mezza di casa. Arrivato però in via Washington, sul tappeto dei qauindici, non serve la calcolatrice per capire che, limitando i danni, posso comunque portare a casa un signor tempo. Piazza Piemonte, Velodromo Vigorelli, Piazza Damiano Chiesa e di nuovo in Corso Sempione per gli ultimi tre chilometri.
Il parco Sempione e una volta varcato il cancello, cinquecento metri da fare in apnea con l'ingresso in Arena dalla "Porta Trionfale" per gli ultimi interminabili zeronovantasettemetri per chiudere ancora una volta under 85'.
Contentissimo!.
stramilano
Nata nel 1972 da un'idea di Renato Cepparo, la Stramilano venne concepita dopo l'insperato successo della corsa Milano-Proserpio, una "passeggiata non competitiva" di ben 43 km, che lo stesso Cepparo organizzò con pochi amici nel 1971.

La prima edizione, in notturna e su un percorso di 24,700 chilometri, ebbe luogo il 14 Marzo e vide la partecipazione di 3500 "runners". Da allora la Stramilano ha cambiato volto diverse volte. Prima affiancando alla non competitiva la gara agonistica. Poi creando la "Stramilanina", la gara dedicata ai più piccoli. Quello che però, in questi anni, non è mai cambiato è la massiccia partecipazione della gente. Mezza giornata padroni della città. Dal 2004 poi, gli organizzatori, hanno deciso di posticipare la gara agonistica in coda alle altre due, permettendo anche al "popolo dei 50000", se ne hanno voglia, di vedere l'arrivo dei campioni all'Arena Civica, dove è posto l'arrivo di tutte e tre le manifestazioni.

stramilano
Sesta partecipazione (ventunesima contando anche la non competitiva) e un compito per me inusuale: provare a fare da pace ad un amico portandolo a correre i ventun chilometri in novanta minuti. Nonostante il traffico, solito italico vizio di voler partire sempre e comunque davanti, in perfetta media già dopo poche centinaia di metri. Una volta lasciata piazza Castello, Arena, Corso Sempione e ritorno,di nuovo Arena e Bastioni di Porta Nuova. Un occhio al garmin e un occhio all'amico, cercando di non forzare l'andatura. Melchiorre Gioia , Corso Buenos Aires e.... mi sono perso l'amico. Evidentemente non è il mio mestiere.

Piazza del tricolore, piazza 5 giornate, piazza Medaglie d'oro. Praticamente il percorso della maratona. I chilometri passano e il ritmo tiene. Correre in mezzo agli altri decisamente aiuta.

stramilano
Porta Ticinese e la sua darsena, via Washington, velodromo Vigorelli e di nuovo in Corso Sempione per gli ultimi tiratissimi 3 chilometri. Finalmente il parco e una volta seguito per metà il perimetro dell'Arena civica ingresso dalla "porta Trionfale" per gli ultimi metri. Ottantotto minuti e spiccioli. E a soli sette giorni da Roma.
Che faccio, devo preoccuparmi ?