Quarantuno

stramilano, la più amata, forse l'unica, dai milanesi
StramilanoQuarantunesima edizione della corsa più amata dai milanesi, nel senso che, dopo tutti questi anni, sono davvero pochi gli automobilisti che salutano a colpi di clacson il passaggio della marea di "runner" di tutte le età che per una mezza giornata prendono possesso della città. Se poi, con il cambio di giunta, la domenica della Stramilano coincide anche con la domenica "a piedi" il successo è assicurato.
Ore nove la dieci chilomentri dei "50.000", nove e quarantacinque la Stramilanina, la gara dedicata ai più piccoli, e alle dieci e quarantacinque, davanti al Castello Sforzesco, la partenza della mezza agonistica.
Tre gare, tre distante e tutte e tre con lo stesso obiettivo: divertirsi.
Sveglia, nonostante l'ora legale, ad un orario decente, colazione e in macchina destinazione Corso Sempione prima del blocco delle auto.
Stramilano
Risolta la pratica parcheggio, solite operazioni pre-gara e poi verso la partenza sfruttando queste poche centinaia di metri per una parvenza di riscaldamento. A soli sette giorni da una maratona, se fossi stato dotato di una benchè minima quantità di buon senso, sarebbe stato logico impostare una gara con un passo prossimo a quello che ultimamente riesco a tenere in maratona. Giusto per portare a casa un "under 90". Ma evidentemente le parole "buon senso", come già ampiamente dimostrato, non appartengono al mio vocabolario.  Sole, caldo non eccessivo, percorso piatto: si va per il personale, o almeno ci si prova. Dieci e quarantasette e con il tradizionale colpo di cannone del Reggimento Artiglieria a cavallo si parte. Solito percorso che, una volta lasciato il Castello, ci porta verso l'Arena, poi Corso Sempione da percorrere nei due sensi, di nuovo Arena e Bastioni di Porta Nuova. Melchiorre Gioia, Corso Buenos Aires e Stramilano
circonvallazione interna direzione Piazza Cinque Giornate con il passaggio ai dieci in 39' e 36". Piazza Medaglie d'Oro, Ticinese e Viale Papiniano dove la brillantezza della prima metà di gara comincia a venir meno.
Qualche secondo di troppo e la mancanza di lucidità per rimanere agganciato al simpatico trenino formato intorno al quinto pongono fine ai sogni di gloria nella mezza di casa. Arrivato però in via Washington, sul tappeto dei qauindici, non serve la calcolatrice per capire che, limitando i danni, posso comunque portare a casa un signor tempo. Piazza Piemonte, Velodromo Vigorelli, Piazza Damiano Chiesa e di nuovo in Corso Sempione per gli ultimi tre chilometri.
Il parco Sempione e una volta varcato il cancello, cinquecento metri da fare in apnea con l'ingresso in Arena dalla "Porta Trionfale" per gli ultimi interminabili zeronovantasettemetri per chiudere ancora una volta under 85'.
Contentissimo!.