under 38, tantaroba
Giornata di festa per diecimila runners di tutte le età e categorie. Da quelli che hanno invaso le strade intorno a s.siro semplicemente per camminare i cinque chilometri della "five" a quelli impegnati nella "ten" agonistica, come dice il promo della radio, la diecimila più veloce d'Italia. E che questo sia vero o no, per molti di quelli che vi hanno partecipato, immagino poco importi. La corsa, nata nel 2005 da un'idea del più noto dj d'Italia, ha visto crescere di anno in anno il numero di partecipanti raggiungendo già dopo poche edizioni numeri ragguardevoli arrivando, in questa edizione, a sfiorare i quattromila "finisher".
Perfetta la logistica con il Lido utilizzato come sede del "Deejay Village": deposito borse, spogliatoi e docce calde e nei giardini della struttura ritiro pettorali, stands degli sponsor e ristoro finale.
La partenza, poco distante, è posta in Viale Caprilli, il lungo viale che molti tifosi, arrivando dalla metropolitana, sono soliti percorrere per recarsi allo stadio.
Il clima non è dei migliori, umido quanto basta, ma almeno non piove. Lo start, puntualissimo, alle nove e trenta e via a cannone, come sempre del resto, in gare di questo tipo. Il tre e trentotto al primo non mi lascia presagire niente di buono considerando i venti e passa chilometri tirati del venerdì. Un pensiero fisso: troppo forte, stavolta mollo.
E invece i chilometri passano e, anche se non veloci come il primo, i primi 4 sono tutti sotto i 3' e 50", al quinto pausa per lo spirito e poi di nuovo a scendere sotto la media prefissata. Arrivato al nono la stanchezza è veramente tanta e, imboccato nuovamente Viale Caprilli, il gonfiabile che indica l'arrivo sembra non arrivare mai.
Bello poi, guardando il Garmin, scoprire di avere corso gli ultimi mille metri a 3' e 40".
La DJTen 2010 in archivio sotto i 38' minuti. Non è personale, ma non ci si può proprio lamentare.