è giunta l'ora di riallacciare il filo del discorso
Dopo un Maggio incoraggiante con diciannove uscite e 220 chilometri i successivi tre mesi sono stati all'insegna del vorrei ma non posso
Temperatura, lavoro e impegni vari non mi hanno permesso di continuare la striscia positiva del primo mese post lock-down.
Poche corse, pochi chilometri e soprattutto poca voglia di fare fatica.
Ma a tutto c'è un limite.
Anche senza gare in programma (la venicemarathon per me è già archiviata) tocca darsi una regolata
introducendo una parvenza di qualità che mi permetta di tornare ad un livello di forma accettabile per poter affrontare, nei mesi a venire
una preparazione alla maratona di primavera che si possa definie tale.
Il caldo opprimente sembra già un lontano ricordo e pensare di correre dopo il lavoro non è più un'idea da escludere a priori.
Giusto il tempo di spegne il portatile, un rapido cambio d'abito e poco dopo le 18 sono già in strada per provare a riprendere il filo
del discorso con le ripetute interrotto agli inizi di giugno: dieci per 400, con pari recupero, dopo un paio di mille di riscaldamento.
Facile a dirsi, un po' meno all'atto pratico.
Perchè il 3e52 visualizzato dal Garmin all'inizio della prima ripetizione non può far
presagire niente di buono. Rallento, mi controllo ma evidentemente devo riprenderci la mano. Stessa cosa nella seconda serie.
Buona la terza, un po meno la quarta, alla quinta alzo bandiera bianca. quattrocento metri che sembrano infiniti.
Inutile insistere
Navigatore sui 5e20 elastici e si finisce il giro.
dieciK in 50e15.
Guardiamo il bicchiere mezzo pieno