Prima o poi tocca riprendere
Come ai bei tempi, dopo la maratona di primavera, mi sono preso tre settimane di pausa per ricaricare le pile e soprattutto rimettere in sesto il ginocchio malandato.
E per limitare i "danni" dovuti alla sosta prolungata niente di meglio di un po' di nuoto, cercando di tornare ad inanellare le mie 60 vasche sotto i quaranta minuti.
Ma, prima o poi, tutte le cose belle (leggi dolce far niente) hanno un termine e quindi, passato Pasqua e Pasquetta con le gambe sotto il tavolo, è finalmente giunto il momento di infilare ai piedi le mie adidas e riprendere il filo del discorso.
Nessun obiettivo all'orizzonte (anche se la malsana idea Stramilano non sarebbe del tutto esclusa) se non quello di tornare nel più breve tempo possibile ad una forma più o meno accettabile.
E per riuscirci l'ideale sarebbe provare a uscire tutti i giorni incrementando gradualmente la distanza e mantenendo lo stesso ritmo dal primo all'ultimo chilometro.
Sette uscite partendo da sei e arrivando ai quattordici di oggi: ben oltre ogni più rosea prospettiva. E ora un paio di giorni di meritato riposo, penso di essermeli meritati